Buongiorno a tutti,
anch'io come Pinzi sono alle prime armi..e spero qualcuno possa darmi delucidazioni in merito a come comportarmi per fare DIA e tutte le procedure che determinano la ristrutturazione di un appartamento. (le mie sono soprattutto domande di tipo amministrativo)
- comune di Milano
- ristrutturazione interna appartamento (creazione secondo bagno, ampliamento camera, sostituzione serramenti e rivestimenti a pavimento)
Domande:
- Posso redigere e firmare il progetto e sbrigare le faccende burocratiche/catastali e NON essere Direttore dei Lavori (x questioni di tempo)?
- quali sono le responsabilità ed i compiti del progettista?
- quali sono le responsabilità ed i compiti del Direttore dei Lavori?
- devo avere partita IVA per fare il lavoro? io sono dipendente in uno studio (architetto abilitato ma dipendente): posso prendere il lavoro di una DIA esternamente allo studio pur senza P.IVA? (esistono alternative: codice fiscale, prestazione d'opera occasionale...?)
- quanto potrei chiedere per svolgere la parte di progettazione/accatastamento?
Ringrazio anticipatamente,
Simone
saimon : [post n° 228898]
info per DIA e D.L.
Mi pare che si possano svolgere lavori fino ai 5000 euro senza partita iva. Per quanto riguarda la parcella non saprei proprio che consigliarti.
Non è esatto, Lucilla. Lo abbiamo ripetuto più volte: per fare l'architetto è necessario aprire p.iva (vedi legge Biagi). Nel caso di simone non è necessaria l'iscrizione a inarcassa, visto che è un dipendente.
Naturalmente può occuparsi della progettazione e non della d.l.
Per l'onorario, considera la tariffa architetti e applica lo sconto che ritieni opportuno.
Naturalmente può occuparsi della progettazione e non della d.l.
Per l'onorario, considera la tariffa architetti e applica lo sconto che ritieni opportuno.
Guarda, Lucilla, non ci metto la mano sul fuoco perchè potrebbe essere che per i dipendenti esiste ancora la prestazione occasionale minima fino a 5.000 euro.
Ma per i professionisti in genere, non esiste più proprio per la legge Biagi (n.30).
Sul fatto che il commercialista possa sbagliare, non lo escluderei. Non sarebbe il primo a non conoscere la norma o a interpretarla male...:-)
Ma per i professionisti in genere, non esiste più proprio per la legge Biagi (n.30).
Sul fatto che il commercialista possa sbagliare, non lo escluderei. Non sarebbe il primo a non conoscere la norma o a interpretarla male...:-)
Mi è tornato anche in mente che a tutte le persone iscritte all'albo che ho visto lavorare inizialmente in uno studio, me compresa, non facevano aprire la partita iva subito ma appunto gli facevano scrivere delle ricevute all'inizio, alcune di loro erano dipendenti di altri studi (in quel momento in malattia), o ragazzi che non ancora avevano aperto partita iva e quindi per il periodo prova andava bene così.