Ciao a tutti, ho bisogno di mandare una relazione alla soprintendenza per evitare la rimessa in pristino di un appartamento in edificio vincolato ristrutturato abusivamente.
Praticamente, dovrei scrifvere una relazione chiedendo di pagare la sanzione anzichè ripristinare, perchè si farebbe un danno.
Qualcuno può indicarmi dove trovare un fac-simile di una relazione di questo tipo?
Io so cosa scrivere ma non so a chi indirizzarla, come scriverla (cioè se come relazione o come istanza), che tipo di linguaggio usare ecc.
HELP SOS HELP!!!
Grazieeeeeeeeeeeeeee :-)
Ily : [post n° 252517]
HELP SOPRINTENDENZA
il linguaggio secondo me è quello "tecnico-giuridico" mi spiego meglio... un professionista deve sempre appellarsi alle leggi che gli consentono di operare quindi se ritieni che ci siano i presupposti per andare in deroga alleghi alle tue motivazioni, che esponi a mò di elencazione, le perizie di supporto anche di altri professionisti etc sembrerà paradossale ma devi costruire l'architettura di una richiesta che abbia OTTIME fondamenta cioè che siano solo parzialmente(il giusto) discrezionali
tipo: " se metto mano mi casca il tetto sulla testa "
ma così non lo puoi scrivere ....
tipo: " se metto mano mi casca il tetto sulla testa "
ma così non lo puoi scrivere ....
Lo so Olli, io potrei scriverlo in termini TECNICI. E' il GIURIDICO mi frega :-(((.
Avremo anche una perizia a firma di ingegnere.
Il problema è che io non so quali leggi richiamare ne come farla proprio dal punto di vista formale (non tecnico)... non so se mi spiego: purtroppo io non sono molto brava colle carte bollate e sono un'architetta, non un avvocato... Io vado letteralmente in tilt di fronte al linguaggio iper-formale tipico di queste cose: è il "latinorum" di Azzeccagarbugli, giusto per capirci...
Avremo anche una perizia a firma di ingegnere.
Il problema è che io non so quali leggi richiamare ne come farla proprio dal punto di vista formale (non tecnico)... non so se mi spiego: purtroppo io non sono molto brava colle carte bollate e sono un'architetta, non un avvocato... Io vado letteralmente in tilt di fronte al linguaggio iper-formale tipico di queste cose: è il "latinorum" di Azzeccagarbugli, giusto per capirci...
Aggiungo anche che quando si parla di restauro e conservazione... è TUTTO discrezionale... Purtroppo qui si sta parlando della Soprintendenza, dove le carte bollate e i bolli tondi regnano sovrani e incontrastati...
Non sono tanto d'accordo sull'uso del linguaggio giuridico. Ho dovuto riprendere una mia vecchia perizia di qualche anno fa, perchè l'avvocato del mio cliente non aveva mai dato inizio alla causa (!). Ebbene ai tempi mi ero fatta aiutare dalla mia coinquilina avvocato e quindi citavo art., leggi, ecc. con un certo linguaggio.
Quella parte l'ho rivista tutta: non mi apparteneva più. Alla luce di un po' di esperienza come ctu, ho imparato che io devo fare il tecnico ed esporre i fatti in maniera oggettiva, poi compete al giudice tirarne le conseguenze.
Ora tornando al tuo, che è un caso diverso, io trovo che va benissimo il linguaggio tecnico. Ovviamente anche citare le norme in materia, che sicuramente conosci benissimo, ma con linguaggio da architetto, non da avvocato.
Quella parte l'ho rivista tutta: non mi apparteneva più. Alla luce di un po' di esperienza come ctu, ho imparato che io devo fare il tecnico ed esporre i fatti in maniera oggettiva, poi compete al giudice tirarne le conseguenze.
Ora tornando al tuo, che è un caso diverso, io trovo che va benissimo il linguaggio tecnico. Ovviamente anche citare le norme in materia, che sicuramente conosci benissimo, ma con linguaggio da architetto, non da avvocato.
scusa ma non fai prima a passare in soprindendenza e chiedere a loro? anche per verificare se ai sensi del codice puoi fare la sanatoria perchè qui non conta più tanto il testo unico ma il codice dei beni culturali e paesaggistici dl 42/2004
forse non è stato ben compreso il mio intervento
volevo dire che non puoi in qualità di tecnico proporre un provvedimento che prevede un sanzione pecuniaria a fronte di un intimazione al ripristno se non hai un supporto delle leggi a tuo favore l'eventuale apporto dell'avvocato serve a mio avviso sia per evitare contenziosi quindi un possibile ricorso sia in casi estremi per tutelare i tuoi diritti (del tuo cliente)
di fatti il prossimo mese di marzo entrerà in vigore una legge che richiede una precisa documentazione attestante attività extragiudiziale al fine di evitare di ingolfare i tribunali - il nostro lavoro di architetto è anch'esso basato sulla giurisprudenza che riguarda l'urbanistica l'edilizia etc
e che interagisce in maniera molto stretta con l'attività amministrativa che ha le sue regole, per cui se proponi un provvedimento 'sensato' è più facile che venga accettato
vai in soprintendenza e saggia che aria tira
volevo dire che non puoi in qualità di tecnico proporre un provvedimento che prevede un sanzione pecuniaria a fronte di un intimazione al ripristno se non hai un supporto delle leggi a tuo favore l'eventuale apporto dell'avvocato serve a mio avviso sia per evitare contenziosi quindi un possibile ricorso sia in casi estremi per tutelare i tuoi diritti (del tuo cliente)
di fatti il prossimo mese di marzo entrerà in vigore una legge che richiede una precisa documentazione attestante attività extragiudiziale al fine di evitare di ingolfare i tribunali - il nostro lavoro di architetto è anch'esso basato sulla giurisprudenza che riguarda l'urbanistica l'edilizia etc
e che interagisce in maniera molto stretta con l'attività amministrativa che ha le sue regole, per cui se proponi un provvedimento 'sensato' è più facile che venga accettato
vai in soprintendenza e saggia che aria tira
Ho diviso il problema in due parti:
1) Istanza a questa Soprintendenza vergata (che bella parola burocratica!) nel più verosimile italiano formale ma non burocratico che sono riuscita a mettere insieme.
2) Relazione descrittiva vera e propria, in cui faccio l'architetto e li stendo (spero).
In soprintendenza ci sono stata e ho trovato anche il santo (pardon, la carta bollata) a cui appellarmi ;-) -sppunto il 42/2004.
1) Istanza a questa Soprintendenza vergata (che bella parola burocratica!) nel più verosimile italiano formale ma non burocratico che sono riuscita a mettere insieme.
2) Relazione descrittiva vera e propria, in cui faccio l'architetto e li stendo (spero).
In soprintendenza ci sono stata e ho trovato anche il santo (pardon, la carta bollata) a cui appellarmi ;-) -sppunto il 42/2004.