Sono dipendente comunale a tempo indeterminato e architetto iscritto all'ordine.
So che mi è concessa la libera professione previa autorizzazione del Sindaco e a patto di non nuocere all'amministrazione per cui lavoro, ovviamente (informazione confermata dall'ordine).
Mi interesserebbe accettare degli incarichi progettuali da privati (piccoli interventi più che altro per amici e parenti).
L'attività sarebbe molto saltuaria.
So che è necessario aprire la P.Iva e mi è stato consigliato il regime dei minimi.
Mi domando: come si concilierebbe la scelta di aprire p.iva col mio lavoro dipendente?
So che il regime dei minimi è destinato a chi ha ricavi inferiori a 30.000€/anno. Ma mi converrebbe se nell'arco di un anno guadagnassi MOOOOOLto meno o anche nulla con la libera professione?I 30.000 di cui sopra si riferiscono solo al reddito derivato da libera professione o verrebbe cumulato anche quello per lavoro dipendente?
MA SOPRATTUTTO: la parcella dei commercialisti è proporzionale alla mia mole di lavoro o è fissa?
A quanto potrebbe ammontare se in un anno dovessi emettere solo due o tre fatture??
Grazie e scusate se ho domandato delle banalità!!
Nina80 : [post n° 252588]
Impiego pubblico e libera professione
Da ciò che ho potuto appurare per quel che riguarda la parcella del commercialista, non è proporzionale al numero delle parcelle emesse, semmai dal tipo di regime, nel caso dei minimi (unico adempimento la dichiarazione annuale), chiedono 400-500 euro.
il regime dei minimi è talmente semplice che mi sembra inutile un commercialista, sommi le fatture, indichi il dato in dichiarazione e ha i fatto, se vuoi te lo gestisco io per 300 euro l'anno, e ti faccio pure la dichiarazione telematica
Il commercialista nel caso dei minimi può chiedere anche solo 300 euro: infatti alla fin fine se sei "minimo", il commercialista lo vedi una volta all'anno e se hai emesso 3 fatture in croce e hai un po' di cose da detrarre ma nn tantissime (cellulare per esempio), ci mette un quarto d'ora a fare la dichiarazione dei redditi.
Il tetto dei 30mila è riferito all'attività per cui apri la p.iva.
Il tetto dei 30mila è riferito all'attività per cui apri la p.iva.