arch''sa : [post n° 262120]
Lavori in presenza di reperti archeologici
Durante la fase di scavi di un lavoro pubblico vengono trovate delle strutture archeologiche per cui la Soprintendenza ordina che venga nominato un archeologo per seguire i lavori e impone alla Impresa, tramite la D.L., di eseguire dei lavori di scavo a mano per dare corso ad una fase di verifica dei reperti. Vi chiedo: ma esiste una somma massima entro quale impegnare queste risorse per i lavori ordinati dalla Soprintendenza? paradossalmente non potrebbe verificarsi che per questi lavori vengono utilizzate tante risorse da snaturare il lavoro originale? quale norma fa riferimento a tale specifica circostanza?
ciao arch''sa; a me è capitata una situazione analoga...non so darti un preciso riferimento normativo in merito, però ti so dire (come confermato da dirigente comunale) che in questi casi nella prassi l'Amministrazione pubblica si impegna ad accollarsi le spese (scavi manodopera archeologo) e "in cambio" la Sovrintendenza (dopo le dovute relazioni e catalogazioni fotografiche dei reperti) diventa molto più disponibile a fare reinterrare il tutto specificando magari eventuali prescrizioni sul progetto (tipo quota max di posa fondazioni, piccoli arretramenti, etc); tutto diverso sarebbe in caso analogo ma con committente privato.....