Ciao a tutti,
oggi leggevo una perizia di un CTU che incaricato dal giudice di stimare il valore di un immobile all'atto della successione (morto il padre dei figli ai quali va data l'eredità).
Un immobile è stato donato ad un figlio durante la vita del padre ma visto che la donazione ora ritorna nell'asse ereditario per capire quanto sia la legittima e quanto la disponibile sorge il problema della stima.
Ecco il problema però, il figlio che ebbe l'immobile lo vendette nel 1990 in stato FATISCENTE il padre è morto nel 2010 ed ora il CTU valuta l'immobile sulla superficie commerciale (e mi sta bene) ma con le attuali rifiniture fatte DAL NUOVO PROPRIETARIO che comprò nel 1990 ed è tutt'ora il proprietario dell'immobile che appena comprato, lo ristrutturò.
Ora mi chiedo:
" non bisognerebbe valutare l'immobile così come era nel 1990, quando fu venduto ed in stato fatiscente (ci sono le foto come prova " invece che come appare oggi (che a confronto è una reggia di Versailles) =???
Grazie per i vostri pareri :)
Neo_Ninpo : [post n° 277329]
Una strana valutazione immobiliare per una causa fra eredi
mi pare evidente !
l'ideale sarebbe stato per gli altri figli attivarsi in una perizia di parte o meglio il genitore che dona un qualcosa fissa il valore da decurtare al momento opportuno
l'ideale sarebbe stato per gli altri figli attivarsi in una perizia di parte o meglio il genitore che dona un qualcosa fissa il valore da decurtare al momento opportuno
Nel caso della compra vendita si tratta di rivalutare il prezzo di vendita spuntato allora dal figlio, essendo ormai l'immobile di altra proprietà.