Buongiorno, mi trovo a dover rediegere una relazione di conformità per la compravendita di un immobile (relazione notarile).
Il problema è questo:
- il catasto non esisteva (edificio storico) e provvedo al nuovo accatastamento.
Dal punto di vista edilizio sorgono dei problemi:
- risulta in comune un progetto del 1997 per la realizzazione di un bagno, poichè non era presente nell'abitazione (un vecchio articolo 26)
Primo problema: il bagno, ai sensi della vigente norma comunale, risulta sottodimensionato per larghezza del locale...nonostante tutto il progetto è regolarmente protocollato presso gli uffici del comune.
Secondo problema: dal progetto di cui sopra risulta una errata rappresentazione dei due locali sottoscala...
Che fare a questo punto?
Stando così le cose non posso dichiarare la conformità? Oppure l'immobile risulta conforme allo stato di fatto e basta questo?
sono andata un po in confusione....
Grazie per chi mi aiuterà!
Giulia : [post n° 295036]
compravendita
Se lo stato di fatto coincide con ciò che è stato autorizzato è conforme.
L'unico dubbio è che forse il bagno che secondo te non rispetta la normativa è stato realizzato tramite dia e quindi di fatto non è stato autorizzato dal comune ma certificato da un tecnico. Ma nel caso in cui ci sia qualche errore sono cavoli suoi, non tuoi.
Per i locali sottoscala non so cosa dirti: se è evidente che sia una errata rappresentazione ok, se invece è stata realizzata una cosa per un'altra è ben diverso. Penso che dovresti valutarlo te.
PS: se citi un articolo 26 ti consiglio di dire a quale legge o regolamento edilizio fai riferimento...
L'unico dubbio è che forse il bagno che secondo te non rispetta la normativa è stato realizzato tramite dia e quindi di fatto non è stato autorizzato dal comune ma certificato da un tecnico. Ma nel caso in cui ci sia qualche errore sono cavoli suoi, non tuoi.
Per i locali sottoscala non so cosa dirti: se è evidente che sia una errata rappresentazione ok, se invece è stata realizzata una cosa per un'altra è ben diverso. Penso che dovresti valutarlo te.
PS: se citi un articolo 26 ti consiglio di dire a quale legge o regolamento edilizio fai riferimento...
maxxx, quando si dice "art. 26", si sottintende della L. 47/85, art. da cui, di fatto, trae origine la Dia.
L'ex art.26 della 47/85 era l'articolo secondo cui per le opere interne non in contrasto con gli strumenti urbanistici e senza coinvolgere le strutture etc etc. non serviva concessione ma si doveva presentare al sindaco (comune) relazione asseverata da tecnico abilitato contestualmente all'inizio dei lavori. Insomma, l'antenata della DIA, più somigliante ad una CIAL di oggi.