arch.sere : [post n° 306696]

CIA, un pilastro di troppo

Ciao a tutti! Devo redigere una CIA per lavori di manutenzione straordinaria (piccoli spostamenti di pareti interne), il mio problema è che nella planimetria depositata in comune compare un pilastro che in realtà non è mai esistito. Come posso fare? Se nel mio progetto non lo metto sembra che io lo abbia demolito, cambiando la struttura della casa e non rientrando più nei casi in cui è possibile presentare una CIA. Spero di essere stata abbastanza chiara. Grazie
Valy :
Ciao, ma tu hai della documentazione in mano che certifica che quel pilastro non è mai esistito? se si potesti allegarla alla pratica e nel disegno nuovo evidenzi la correzione sottolineando che c'è una difformità tra lo stato esistente e quello depositato in Comune. Dovrebbero accettarlo. Ma hai già parlato col tecnico comunale?
maxxx :
Io guarderei anche lo strutturale depositato al genio: magari nel progetto architettonico depositato in comune c'era e invece lo strutturista non lo ha ritenuto necessario (anche se di solito succede il contrario).
ponteggiroma :
sere... onestamente secondo me ti stai fasciando la testa, tu non devi fare un bel niente, in planimetria devi inserire semplicemente lo stato di fatto, il pilastro non è un problema tuo. Sei stata incaricata di effettuare pratica per spostamento di tramezze? Ok fai quello, riporta il rilievo "fedele" dello stato di fatto ed inserisci gli spostamenti. Ci mancherebbe altro che ci mettiamo a risolvere noi le rogne ed i casini che fanno i costruttori... per quello che ci danno poi...
arch.sere :
Ma di solito come stato di fatto si riporta l'ultima versione depositata in comune, purtroppo.
ponteggiroma :
io non so in che comune operi e quali siano le modalità con cui operate dalle vostre parti, ma sinceramente mi sembra assurdo andare a dichiarare il falso solo per coprire le eventuali incoerenze commesse dal costruttore. Chiudo ribadendo il principio che per ogni tipo di lavoro va prevista una parcella, quindi se il tuo incarico fosse stato quello di risolvere il problema del pilastro è una cosa, ma mi sembra di capira che sia tutt'altra cosa...
maxxx :
Io prima di presentare una pratica verifico sempre che lo stato di fatto sia conforme.
Pensa ad esempio, per assurdo, che quel pilastro c'era ed è stato demolito e domani, dopo i lavori si verificherà un controllo.
Pensi forse che il tecnico che ha presentato l'ultima pratica e ha fatto finta di niente la passi liscia?
ponteggiroma :
mah... fate come ve pare.
Ily :
Sapendo come ragionano in comune (?!?) se non sistema il casino potrebbero dirle che il pilastro mancante l'ha demolito lei nottetempo... non so se mi spiego...
Arch. Ir :
Lo stato di fatto è tale :-) altrimenti chiamatelo in un altro modo. Sono d'accodo con ponteggiroma.

Se vuoi sanare la difformità facendoti del male invece, non ti resta che aggiungere nella tua pratica la demolizione del pilastro con tutto quello che ne consegue.

Se invece vuoi fare le cose da manuale, fai una sanatoria, fai pagare la multa al cliente per poter riprendere la tua CIA finalmente senza pilastro e..... ops, il cliente è sparito..... dev'essere andato da un geometra....
Valy :
A Milano lo stato di fatto corrisponde a quello depositato in Comune se ci sono difformità preferiscono che si scriva stato rilevato. a me è capitato che mi chiedessero un'integraizone per una cosa del genere perchè hanno controllato la pratica depositata, siccome c'erano "errori di disegno" evidenti e dimostrabili in quella depositata mi hanno fatto fare lo stato di fatto (corrispondente a quello depositato), quello rilevato con la dicitura "correzione di errore grafico presente nella pratica depositata n. etc". e poi progetto e confronto, naturalmente con una relazione e foto che dimostrassero il tutto. Hai già parlato col tecnico comunale? come fai ad essere sicura che il pilastro non c'è mai stato te lo ha detto il cliente? scusa se sono un po' scettica e ti metto il dubbio ma in questo lavoro ho imparato a non fidarmi più di nessuno perchè ognuno ti da la propria versione...
maxxx :
Io non parlavo di sanatoria: il problema è più di tipo strutturale che urbanistico, quindi continuo a suggerire di verificare il progetto depositato al genio: così si riesce a capire se quel pilastro ci doveva essere (ed è stato demolito o mai realizzato) o meno (forse lo strutturista non ha ritenuto opportuno metterlo).
Arch. Ir :

Confrontando progetto architettonico depositato, progetto strutturale depositato, la planimetria catastale attualmente agli atti, e rilievo dello stato attuale, si avrebbe un quadro della situazione più chiaro.
Incrociando date e nomi dei tecnici si potrebbe capire intanto se quello che dice il proprietario può essere vero, sempre tenendo conto che un accatastamento può anche essere fatto da un secondo tecnico sulla base del progetto cartaceo e non dello stato effettivo dell'immobile.
Ci sarebbe anche da discutere sull'importanza di un pilastro riportato in un progetto architettonico da depositare in comune; il tecnico comunale dello sportello unico non credo abbia competenze riguardanti l'assetto strutturale di un progetto.
Tempo fa era venuta fuori una polemica piuttosto aspra sulle competenze strutturali dei geometri, che erano stati invitati a non riportare i pilastri nel progetto architettonico, perchè secondo alcuni ingegneri, ipotizzare la posizione dei pilastri in tali elaborati equivaleva a fare progettazione strutturale preclusa a certi professionisti.
Naturalmente se il tecnico comunale locale ti impone di dichiarare se un pilastro c'era o non c'era nell'immobile dove ti occupi di cambiare le mattonelle del bagno, so bene che è difficile far valere le proprie ragioni, ma se si oltrepassa il limite inizia a diventare materia da avvocati.
Spesso, purtroppo, meno informazioni si danno nel progetto architettonico e meglio è.
Arch. Ir :
Si maxxx la sanatoria era una provocazione, ed hai perfettamente ragione, è un problema strutturale, non urbanistico, quindi stiamo attenti a non farci appioppare dal comune responsabilità che non abbiamo se facciamo certi tipi di interventi.
Andare a interpellare il genio per un intervento che non lo riguarda (spostamento di tramezze non portanti) non dovrebbe essere un obbligo imposto dallo sportello unico.
vero :
prova a cercare in comune pratiche più vecchie e controlla se magari nel tempo il pilastro era stato disegnato per sbaglio....
ponteggiroma :
secondo me stiamo proprio sfiorando il ridicolo (scusate lo sfogo), ma si è detto di tutto qui: dai pilastri eliminati come fossero rami secchi ad improponibili ricerche presso il genio civile... Ma che lavoro fate? Non so come funzioni dalle vostre parti, ma a roma andare a ricercare una pratica depositata in comune equivale pressapoco a fare una ricerca di archivio da studioso e perderci giornate intere dietro a documenti e scartoffie ed il tutto perchè? Solo per capire se il pilastro c'era o non c'era per evitare di essere accusati di aver TAGLIATO un pilastro. Ma avete idea di cosa succede si si elimina un pilastro in un'appartamento? Smettiamola una buona volta con queste baggianate... e non vi lamentatre poi se i geometri lavorano più di voi.
desnip :
E' vero, ponteggi, che la situazione è un po' demenziale, ma il problema è che nei comuni si ha a che fare con dei "dementi", appunto, ed è per questo che a volte ci fasciamo la testa...
arch.sere :
A Roma evidentemente sono più furbi e considerano lo stato di fatto come tale, io lavoro a Parma e come stato di fatto si prende l'ultima versione depositata in Comune (più o meno facilmente consultabile all'archivio storico comunale). Da qui i problemi delle difformità che praticamente sempre vengono a galla.
vero :
....forse a roma non sono "informatizzati" come a torino..da noi non c'è bisogno di fare lunghissime ricerche da topo d'archivio....basta collegarsi al sito di torino facile e consultare on line i cartellini di repertorio delle pratiche archiviate....se trovi qualcosa che ti può essere utile prenoti e su appuntamento ti tirano fuori al pratica.....forse per questo che qui risulta più facile ed è obbligatorio che lo stato di fatto rappresenti l'ultima pratica depositata...e quindi impossibile inventarsi rilievi o stato di fatto difformi!...ponteggioroma....mi sa che non siamo noi ad essere abituati male...ahaha
Arch. Ir :
Tecnicamente lo stato di fatto lo inventa chi lo copia dai documenti agli atti facendolo corrispondere a forza, non certo chi disegna la restituzione grafica del proprio rilievo fatto di recente.
Ripeto, attenzione a farsi appioppare dal comune responsabilità che non abbiamo.
Va bene che a Torino siete super evoluti e tecnologici, ma non è quello il punto, siamo certi che il progettista e/o direttore lavori di un intervento di un certo tipo, debba assumersi la responsabilità di dichiarare la presenza o meno di difformità non aventi ad oggetto volumi o superfici?

Un pilastro interno fa volume?
Se si, è volume sensibile dal punto di vista urbanistico o si tratta di volume geometrico?
Come è definito il volume geometrico nel comune in questione?
E' un problema strutturale? Attualmente a chi compete nel caso? Provincia? Sportello unico?
E poi cosa significa che è obbligatorio?
E' evidente che per il quieto vivere in certe situazioni anche io mi metterei a fare ricerche, ma un conto è un obbligo per normativa nazionale, regionale, comunale, un conto è un obbligo non scritto nel singolo ufficio,o peggio, del singolo tecnico.
E' importante sapere se stiamo andando oltre quello che dovremmo fare senza metter firme perchè qualcuno dice che è obbligatorio, o comunque mettetele, ma sapendo che si potrebbe evitare.

(si sono un gran rompi....e, anche per i tecnici del comune)
ponteggiroma :
ok alla luce di queste interessantissime disquisizioni, e grazie ai potenti mezzi messi a disposizione da alcune evolute amministrazioni locali possiamo debitamente concludere che arch sere deve includere il pilastro nello stato di fatto altrimenti rischia di essere citata in giudizio per aver modificato la struttura portante di un edificio...(dichiarando il falso) o in alternativa andare a fare ricerche presso il genio civile per accertarsi che lo strutturale sia conforme all'architettonico presente in comune... Arch Sere in bocca al lupo... e mi raccomando fatti pagare bene!
desnip :
La cosa più corretta sarebbe parlare di "stato di fatto" per quello realmente esistente e "stato assentito", per quello riportato dall'ultima pratica depositata.
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