Salve a tutti!
Sto seguendo la ristrutturazione di un immobile: spostamento di tramezzi, rifacimento bagno, rifacimento impianti elettrico e idrico, ex novo l'impianto di riscaldamento. Ho presentato la SCIA al comune e ora, quasi vicini alla fine dei lavori, mi chiedo:
- devo presentare una variazione catastale? non credo ci sia una variazione nel classamento dell'immobile, ma siamo passati da 4 vani a un 3 vani: la cucina e il soggiorno sono diventati ambienti unici e la cucina e il bagno si sono "scambiati di posto". (premetto che so che da oggi non si parla più di vani ma di mq...vista l'approvazione della riforma catastale....sperando che aggiornino presto il Docfa!!).
- è necessaria l'agibilità??
- è necessaria la certificazione energetica dell'immobile?
Grazie a chiunque possa consigliarmi!!!
eolo82 : [post n° 325177]
SCIA: variazione catastale, agibilità, ACE (APE!?!)...farli?
...La variazione catastale va presentata anche se non cambia la rendita catastale, poiché vige la conformità tra il catastale e lo stato dei luoghi autorizzato dalla scia, anche se hai cambiato solamente la distribuzione interna dell'immobile...L'agibilità non devi richiederla poiché rientri in quella attuale che avrà (spero...) l'edificio in cui è ubicata l'unità immobiliare, e per la certificazione energetica dipende, se l'immobile sarà oggetto di vendita, locazione o soggetto alle detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie ti consiglio di farla...
...catastale...catastale...catastale...Mi si è incastrato il disco...I'm sorry!!!...Sono quasi le 20 anche per il sottoscritto...
In Lombardia, non so se è lo stesso per le altre regioni, dopo una ristrutturazione che ha avuto almeno il 60% mi pare, della sua superficie ristrutturata ( scusa la ripetizione anche per me) e la sostituzione dell'impianto di riscaldamento o degli infissi, l' ACE va fatta a prescindere dalla vendita o affitto. Per il catasto proprio ieri che sono stata a portare un Docfa, ho letto che bisogna fare l'aggiornamento del software al 4.00.2 , xke da fine settembre non accettano più quelli fatti con le versioni precedenti
@ GeoAlessio : mi daresti il riferimento normativo della tua affermazione ovvero che deve esserci conformità tra catasto e pratica edilizia? Mi trovo spesso a dover difendere questa posizione specie con i "vecchi" professionisti e mi farebbe comodo una pezza d'appoggio. Grazie mille.
...Semplice...come tu sicuramente ben sai con il DL 78/2010 si deve avere per obbligo la conformità catastale con lo stato di fatto e le planimetrie depositate al catasto per poter rogitare un immobile...Ma altrettanto sai per certo che l' ex catasto (ora Agenzia delle Entrate) tutto quello che viene dichiarato è solamente per fini fiscali, e non è probatorio...Ora io anche domani potrei andare con un semplice schizzo di un' appartamento, presentare un DocFa ed affermare che quella sia la situazione reale ( e credimi...lo fanno!).
Ma la sola maniera per accertare lo stato reale ed autorizzato dell'unita risulta il titolo abilitativo, rilasciato dal comune...Ogni qualsivoglia difformità relativa al progetto rilasciato dal comune è un abuso...Quindi ai miei clienti dico e dirò sempre di affidarsi a tecnici che fanno questo tipo di controlli prima di acquistare immobili (riscontrando pareri positivi o frasi del tipo..."Ma davvero?!?!?Pensa il tecnico di mia fiducia mi disse che non servono tutti questi controlli...)onde evitare piacevoli sorprese in futuro....
Ma la sola maniera per accertare lo stato reale ed autorizzato dell'unita risulta il titolo abilitativo, rilasciato dal comune...Ogni qualsivoglia difformità relativa al progetto rilasciato dal comune è un abuso...Quindi ai miei clienti dico e dirò sempre di affidarsi a tecnici che fanno questo tipo di controlli prima di acquistare immobili (riscontrando pareri positivi o frasi del tipo..."Ma davvero?!?!?Pensa il tecnico di mia fiducia mi disse che non servono tutti questi controlli...)onde evitare piacevoli sorprese in futuro....
Sì, per quanto riguarda le compravendite sono d'accordissimo con te. Ma io intendevo dire se c'è una circolare che chiarisce che ad es. è necessario l'aggiornamento catastale anche se sposto solo una parete per allargare una stanza a discapito di quella di fianco, cioè nel caso in cui in effetti la consistenza catastale non subisca variazione. Il tuo discorso è corretto e capisco che, onde evitare difformità un domani, è buona regola aggiornare il catasto sempre a fine lavori, ma il problema è che spesso il cliente dice "ma io non devo mica vendere, non ne ho bisogno" perché vuole risparmiare e volevo capire con che cosa posso convincerlo.