Da un po’ di mesi sto ristrutturando la mia abitazione catastalmente adibita a civile abitazione.
Mia moglie è un medico e recentemente ha conseguito anche il Diploma di Agopuntore.
Ho scoperto che l’attività di agopuntura (fuori dal distretto otorinolaringoiatrico) non necessita di preventive autorizzazioni (né autorizzazioni, né Scia), in quanto con l’esercizio dell’attività di agopuntura non verranno svolte procedure diagnostiche di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente (addirittura non sono neanche tenuto a tenere lo studio medico nettamente separato dagli altri locali).
Alla luce di ciò sto seriamente valutando la possibilità di destinare una porzione della mia abitazione (in misura inferiore al 35% della superficie dell’unità abitativa, ma in misura superiore a 30 mq.) ad uno Studio Medico di Agopuntura.
Sono costretto a chiedere il mutamento della destinazione d’uso dei locali che intendo destinare a Studio di Agopuntura?
Quali strade posso percorrere per evitare di dover chiedere il mutamento di destinazione d’uso?
SCIUPAPC : [post n° 335126]
STUDIO MEDICO AGOPUNTURA
Con questa condizione è necessario un frazionamento dell'unità immobiliare, con variazione di destinazione d'uso, sia catastalmente e, cosa più importante, sia urbanisticamente.
Si tratta, infatti, di redigere un progetto in cui sono evidenziati gli spazi, destinati alle singole attività.
Ovviamente ogni singola Amministrazione adotta procedure e norme specifiche così come è necessario seguire quanto previsto dal regolamento sanitario, locale e nazionale, che prevede condizioni specifiche per singola attività.
Si tratta, infatti, di redigere un progetto in cui sono evidenziati gli spazi, destinati alle singole attività.
Ovviamente ogni singola Amministrazione adotta procedure e norme specifiche così come è necessario seguire quanto previsto dal regolamento sanitario, locale e nazionale, che prevede condizioni specifiche per singola attività.