Ciao a tutti i colleghi.
Sono neolaureato e vorrei farvi una domanda riguardo le parcelle per i servizi catastali.
Non riesco mai a capire come quantificare il lavoro relativo a operazioni tipo accatastamenti, frazionamenti, cambi destinazione d'uso, apertura pratiche edilizie ecc...insomma tutti quei lavori che esulano dalla progettazione architettonica ma si rivolgono soprattutto all'ambito dei servizi.
Esempio: un committente ha sanato un edificio costruito abusivamente più di 30 anni fa. Ora mi riferisce che nella pratica di sanatoria non sono state inserite due tettoie e ha chiesto al suo tecnico di inserirle adesso. Il tecnico ha chiesto 2000 euro per regolarizzare questa situazione.
Io non sono molto esperto (come si può capire) ma vorrei sapere se, per l'operazione sopra descritta, i 2000 euro sono tanti, pochi oppure giusti. Sulla base di cosa si possono creare dei prezzi per questi servizi? C'è un tariffario anche di massima a cui riferirsi?
Grazie
Luca : [post n° 341255]
Pratiche Catastali: come quantificare le parcelle
Tariffario no. Di solito c'è un "andamento del mercato" locale. Infatti le tariffe cambiano da luogo a luogo.
Ma quindi se a me capitasse da fare un frazionamento ad un committente come potrei regolarmi con la parcella? Mi sembra "brutto" fare indagini di mercato per capire quanto chiedono i geometri della mia zona...anche perchè non essendo negozi è anche difficile capire i prezzi altrui.
Ho visto online che l'ordine geometri di Bologna (se non sbaglio) ha pubblicato un "tariffario" di riferimento per i servizi catastali, secondo te si può prendere come punto di partenza o è fuori luogo/mercato ?
Ho visto online che l'ordine geometri di Bologna (se non sbaglio) ha pubblicato un "tariffario" di riferimento per i servizi catastali, secondo te si può prendere come punto di partenza o è fuori luogo/mercato ?