Buongiorno, mi ritrovo a dover fare la certificazione energetica di un edificio monofamiliare diviso anni fa in due unità, una adibita a residenza (cat. A/7) e l'altra ad ufficio (cat. A/10). L'ufficio è stato frazionato in varie occasioni, cedendo parti di esso all'abitazione. Attualmente l'abitazione risulta divisa in 2 subalterni, entrambi cat. A/7, uno corrispondente all'abitazione originale, l'altro ad un vano tolto all'ufficio per realizzare un nuovo ingresso all'abitazione stessa. Il problema è che il primo è intestato al proprietario dell'abitazione, l'altro alla società proprietaria dell'ufficio (il cui presidente è sempre la stessa persona).
Nell'elenco dei subalterni il vano ingresso/ex ufficio è descritto come "unito di fatto" al sub. dell'abitazione. Cosa significa?
Ad un primo ragionamento mi pare che sarei obbligato a redigere tre APE, uno per l'ufficio e due per l'abitazione, considerando quest'ultima come se fosse composta di due distinti appartamenti, nonostante l'ingresso sia solo una stanza e sia comunicante unicamente con il resto dell'abitazione.
Ciò perché credo che la doppia intestazione creerebbe comunque problemi al momento dell'atto notarile da stipulare (la certificazione serve per mettere in vendita il fabbricato). Qualche parere?
Tre sub... tre APE anche se uno è solo l'ingresso, www.ediltecnico.it/21577/ape-e-certificazione-energetica-tutti-i-cas…