Ciao a tutti.
Mi sono laureato dopo 5 anni anni (in corso) in Disegno Industriale al Politecnico di Milano (indirizzo Prodotto, sia alla triennale sia alla magistrale) e ho 26 anni. Da qualche tempo sto considerando l'idea di intraprendere la seconda laurea (triennale) in architettura.
Premetto che comunque un lavoro (piuttosto ben) pagato attinente al design già ce l'ho e manterrei il mio posto (riducendo gli orari) pur proseguendo nel mio processo di formazione.
Ciò che mi interessa sapere è se:
- qualcuno di voi ha mai provato a chiedere informazioni al Politecnico o anche ad altre facoltà (IUAV, Politecnico di Torino, Genova...) e se ha avuto delle risposte di convalida esami "accettabili"?
- se secondo voi è "psico-fisicamente" sostenibile frequentare i laboratori continuando a lavorare part time in uno studio o se invece i laboratori inevitabilmente comportino inevitabilmente un impegno 24/7.
Grazie in anticipo a tutti!
Hacca : [post n° 361645]
Doppia laurea - Architettura dopo Disegno Industriale
Piuttosto mi chiederei: se hai un lavoro piuttosto ben pagato (beato te!), a che pro prendere una laurea in architettura che non serve a niente?
Desnip, ben pagato non vuol dire che sia disposto a farlo per tutta la vita. E comunque mi pagavano meglio per fare l'aiuto cuoco eh.
Ciao,
Mi sono laureato in disegno industriale (3+2). Lavoro da anni per una società d'ingegneria. Le competenze della laurea in industrial design, in particolare quelle informatiche, mi hanno permesso di ritagliarmi uno spazio come responsabile CAD. Ho avuto modo di lavorare come designer freelance. Ora mi occupo di progettazione edilizia, lavoro con colleghi architetti ed ingegneri. Per motivi di crescita professionale nel settore in cui lavoro, ho deciso di iscrivermi a scienze dell'architettura (3 anni). Mi hanno convalidato metà degli esami tra cui fisica, analisi matematica uno e statica e meccanica. ho dovuto superare invece analisi 2 e tecnica delle costruzioni (non previsti nell'ordinamento di disegno industriale). Il percorso è impegnativo, soprattutto se si lavora. Personalmente sono contrario alla miriade di indirizzi che creano solo confusione. Sono per le facoltà "classiche". Imposterei una facoltà di architettura che permetta a tutti l'accesso alla firma dei progetti, con materie di base obbligatorie (matematica, fisica, tecnica delle costruzioni ecc..) con esami poi inerenti le differenti discipline di progettazione. Un architetto può fare il designer, ma un designer non può fare l'architetto (a livello legale). In un periodo di crisi è meglio avere un titolo che permetta l'accesso a maggiori situazioni lavorative in ambito privato ed in ambito pubblico (mediante concorsi). In bocca al lupo per tutto.
Mi sono laureato in disegno industriale (3+2). Lavoro da anni per una società d'ingegneria. Le competenze della laurea in industrial design, in particolare quelle informatiche, mi hanno permesso di ritagliarmi uno spazio come responsabile CAD. Ho avuto modo di lavorare come designer freelance. Ora mi occupo di progettazione edilizia, lavoro con colleghi architetti ed ingegneri. Per motivi di crescita professionale nel settore in cui lavoro, ho deciso di iscrivermi a scienze dell'architettura (3 anni). Mi hanno convalidato metà degli esami tra cui fisica, analisi matematica uno e statica e meccanica. ho dovuto superare invece analisi 2 e tecnica delle costruzioni (non previsti nell'ordinamento di disegno industriale). Il percorso è impegnativo, soprattutto se si lavora. Personalmente sono contrario alla miriade di indirizzi che creano solo confusione. Sono per le facoltà "classiche". Imposterei una facoltà di architettura che permetta a tutti l'accesso alla firma dei progetti, con materie di base obbligatorie (matematica, fisica, tecnica delle costruzioni ecc..) con esami poi inerenti le differenti discipline di progettazione. Un architetto può fare il designer, ma un designer non può fare l'architetto (a livello legale). In un periodo di crisi è meglio avere un titolo che permetta l'accesso a maggiori situazioni lavorative in ambito privato ed in ambito pubblico (mediante concorsi). In bocca al lupo per tutto.