Goro : [post n° 362210]
Bella domanda! Laurearsi ora, LM-4 Architettura e ingegneria civile, cioè?
Buongiorno a tutti, sono uno studente all'ultimo anno del corso sopraddetto. Mi ritrovo, ormai prossimo alla laurea, dinanzi ad uno scenario italiano abbastanza strano. E questo, lo posso affermare soprattutto per quanto riguarda la figura professionale che potrei andare ad assumere in futuro. La mia laurea infatti, avendo scelto un indirizzo più focalizzato rispetto ad altri in materie che riguardano il calcolo strutturale, fondazioni e consolidamento, sembrerebbe permettermi "una reale" possibilità di iscrivermi all'albo degli ingegneri, piuttosto che a quello degli architetti. Ora, c'è da fare una premessa prima di espletare il mio quesito. 5 anni fa ero sicuro sulla mia scelta universitaria (amavo come amo ancora l'architettura e l'arte di progettare più che cose, emozioni). 4 anni fa pensavo al mio futuro in modo un po' meno ingenuo da prima, pessimistico forse. 2 anni fa cominciavano le mie paure in un precario futuro e quindi sull'effettiva validità della mia laurea (e con una mia sincera autocritica ammisi di non ritenermi che un mediocre architetto tra tanti). Ma non sono mai stato disposto a buttar via questi anni, tutta la cultura che ho carpito all'università e ricominciare da capo. Le mie paure insomma non hanno influenzato la mia determinazione a finire questo percorso di studi, e come molti professionisti già inseriti nel mondo del lavoro già guardavo ai molti modi di reinventarsi che ci sono per un architetto per vivere meglio. Ed ora mi avvicino alla laurea. E penso che potrei reinventarmi sì, ma come ingegnere... Potrei provare a sostenere l'esame di abilitazione come ingegnere, passarlo non con poche difficoltà magari. E provare a rientrare in quell'80% di ingegneri occupati e ben remunerati nel settore civile già dal primo anno post laurea (fonti Almalaurea). E tuttavia mi chiedo quale sarebbe la mia credibilità a quel punto. Mi chiedo se verrei considerato come un professionista nel campo dell'ingegneria oppure no. Se mi sto spacciando per qualcuno che non sono... Voi che ne pensate?
Non posso dirti se sia meglio fare l'esame da architetto o quello da ingegnere perchè non conosco la facoltà che stai frequentando.Ti posso però dire che gli ingegneri adesso sono messi male come gli architetti, con solo il piccolo particolare che di architetti in Italia ce ne sono quasi 160.000 mentre gli ingegneri sono più di 350.000, quindi non mi fiderei molto dei dati di almalaurea.Forse gli ingegneri civili riescono a trovare lavoro anche in campi esterni all'edilizia ma con una laurea in ingegneria edile e architettura non credo che troveresti lavoro negli stessi campi.L'unico consiglio che ti posso dare è di scegliere il campo in cui ti senti più ferrato.
Io ho un'idea un po' diversa invece: nella mia esperienza gli ingegneri civili sono in numero molto inferiore rispetto alla compagine rappresentata da architetti+ing.edili+geometri, per cui secondo me hanno molto più spazio a livello professionale. Mentre questi ultimi in italia si rubano il lavoro a vicenda perché in soldoni fanno tutti lo stesso mestiere (permettetemi la semplificazione), gli ingegneri civili che fanno calcolo strutturale sono "unici" nel loro genere e quindi hanno meno concorrenza. Per lo stesso motivo mi sembra anche che godano di un maggiore riconoscimento a livello lavorativo. Quanto alla tua credibilità come professionista, se tu fai l'esame di stato da ingegnere, sarai ingegnere, punto. Poi ricordati che la professione si impara fuori dall'università, certo lì ti danno le basi ma il grosso del lavoro viene dopo, la credibilità te la creerai tu. Rifletti solo molto bene, perché non so come sia il tuo corso di studi, ma se hai una vera passione da architetto... potresti diventare un ingegnere molto infelice!
Concordo con te riguardo ai numeri di cui si parlava. E' un fatto statistico che con troppa concorrenza il lavoro in un certo campo si svaluti. Se poi penso che da geometra qual'ero potevo già fare pressoché le stesse cose che fa un architetto mi vengono i capogiri (certo, c'è il restauro, lo so)... E sono conscio che scegliere un campo in futuro vorrà dire specializzarmi su quello non mettendo il piede su due scarpe. Uno o fa l'ingegnere o fa l'architetto, punto. E a dire il vero la mia passione nell'edilizia va ben oltre questa distinzione tra architettura ed ingegneria. Si può solo sperare in fin dei conti.