Lucia : [post n° 373764]
Antibagno Milano
Buonasera, un quesito.. devo vendere un'appartamento in milano di 110 metri con due bagni ; uno in suite ed il secondo ( cieco ) che si apre sulla zona living con angolo cottura. La ristrutturazione risale al 2009 , il perito della banca dell'acquirente mi dice che il secondo bagno non è a norma e che va sistemato. Il mio parere è che se nel 2009 l'appartamento l'ho acquistato ed il bagno è a norma non vi dovrebbero essere problemi ne necessito di fare interventi per creare un'eventuale antibagno prima della compravendita. Qualcuno può darmi qualche delucidazione? ringrazio in anticipo! Ciao Lucia..
non era a norma neanche nel 2009 visto che la normativa vigente è del 5 luglio 1975.
la ristrutturazione con cabio di tramezzi non necessita di permesso a costruire ma di scia, perciò non so chi ti ha seguito la pratica, comunque anche nella mia casa c'è un doppio servizio che dà sulla sala e fu l'impresa a costruirla così ( e da noi è prassi che un bagno senza antibagno sulle aree living lo bocciano). Ma dipende molto dal regolamento edilizio del tuo comune.
Dovresti vedere la planimentria catastale e il progetto redatto dal tecnico che ti ha seguito.
Seguendo letteralmente la normativa in materia il perito ha ragione.
la ristrutturazione con cabio di tramezzi non necessita di permesso a costruire ma di scia, perciò non so chi ti ha seguito la pratica, comunque anche nella mia casa c'è un doppio servizio che dà sulla sala e fu l'impresa a costruirla così ( e da noi è prassi che un bagno senza antibagno sulle aree living lo bocciano). Ma dipende molto dal regolamento edilizio del tuo comune.
Dovresti vedere la planimentria catastale e il progetto redatto dal tecnico che ti ha seguito.
Seguendo letteralmente la normativa in materia il perito ha ragione.
Ciao Lucia. Se il bagno è cieco per renderlo a norma forse ti basta installare un ventilatore. Come spesso accade nei locali pubblici.
Altrimenti vendilo a qualcun altro. La banca ti dice così perchè magari vuole trattare di più sul prezzo (io delle banche mi fido pochetto...)
Altrimenti vendilo a qualcun altro. La banca ti dice così perchè magari vuole trattare di più sul prezzo (io delle banche mi fido pochetto...)
Il bagno non è a norma, non perchè sia cieco, ma perchè si apre direttamente sul soggiorno.
anche nel mio comune un bagno che si apre direttamente sul living non va bene se nel living c'è anche l'angolo cottura. E quindi deve essere fatto un antibagno, diversamente non si può proprio fare. Diciamo che è l'angolo cottura che fa la differenza. Il resto si risolve con aerazione forzata ma immagino già ce l'abbia perchè a prescindere dalla normativa, fare un bagno nn finestrato senza aeratore è abbastanza da scemi
il nuovo regolamento edilizio dice (art.98 comma 2) che la zona del bagno contenente il wc deve essere disimpegnato con parete a tutta altezza e porta da una cucina o da un living con cucina a vista, quindi deve per forza disimpegnarlo. Se è cieco invece non importa avrà sicuramente una areazione forzata come scritto dalla mia collega sopra.
Ma il perito cosa le contesta? Il fatto che il bagno non sia disimpegnato o che sul catastale è segnato un disimpegno e poi nello stato di fatto non c'è? Perché ovviamente le due cose da fare sono diverse...
Comunque sia, io lavoro su Milano se ha necessità di consulenza mi consulti pure, sarò ben lieta di aiutarla, le lascio la mail: email
Ma il perito cosa le contesta? Il fatto che il bagno non sia disimpegnato o che sul catastale è segnato un disimpegno e poi nello stato di fatto non c'è? Perché ovviamente le due cose da fare sono diverse...
Comunque sia, io lavoro su Milano se ha necessità di consulenza mi consulti pure, sarò ben lieta di aiutarla, le lascio la mail: email
Gentilissima Valy, grazie del riscontro ... Confermo che il bagno ha l'areazione forzata, e che di fatti non vi è l'antibagno ne un disimpegno ( famose due porte tra bagno e living con angolo cott. ) ; il perito mi contesta la planimetria catastale, che tral'altro corrisponde allo stato di fatto, ed il fatto che non sia disimpegnato. Non vorrei che non concedessero il mutuo agli acquirenti per la mancanza di un disimpegno. Nella precedente compravendita (2009 ) non era saltato fuori questo discorso. Cosa consigli?
Ringrazio anke Kia, desnip, madi e jrk87.
Un saluto
Lucia
Ringrazio anke Kia, desnip, madi e jrk87.
Un saluto
Lucia
@Lucia: purtroppo ogni rogito è diverso da un altro e quelli "di una volta" era tra l'altro molto più leggeri per questo non è saltato fuori. Il perito segnalerà sicuramente questa difformità alla banca (di solito si segna in planimetria la difformità e lo si scrive nella perizia). Quasi sicuramente la banca concederà il mutuo al suo acquirente. Il problema è che potrebbe farlo solo segnalando e quindi il notaio cmq verrebbe a conoscenza e quindi bloccherebbe la compravendita fino alla sistemazione del tutto, oppure lo fa direttamente la banca e quindi sarà la banca che blocca la concessione fino a che non è tutto in regola (questa seconda opzione in realtà è mooooolto remota).
La procedura è questa:
- incarica nell'immediato un architetto che richieda una visura degli atti in comune per vedere qual è lo stato depositato del suo immobile ;
- se non esiste proprio il disimpegno (e quindi c'è corrispondenza tra lo stato di fatto, lo stato dichiarato e la planimetria catastale) allora è tutto a posto il perito non può contestarle nulla; nel momento in cui poi si andranno a fare dei lavori in quella casa allora si dovrà adeguare e mettere a norma il disimpegno;
-se invece esistono delle difformità (per es. in comune il bagno è depositato con il disimpegno ma il vecchio proprietario per cavarsela non ha sanato nulla ma ha fatto cambiare solo il catastale per il vostro rogito) si andrà a sanare con una pratica edilizia in sanatoria, che ha come costi solo la sanzione che è pari a 1000 euro + la pratica di variazione catastale che ha un costo di 50 euro di diritti di segreteria catastali + il costo del professionista che si occuperà di redigere il tutto.
Ovviamente non si può più fare solo il cambio della planimetria catastale come una volta perchè a causa di questi furbetti il catasto per fare la variazione chiede al professionista di segnalare la legittimità edilizia chiedendo il tipo di pratica presentata e il protocollo. In bocca al lupo e se ha necessità mi contatti pure.
La procedura è questa:
- incarica nell'immediato un architetto che richieda una visura degli atti in comune per vedere qual è lo stato depositato del suo immobile ;
- se non esiste proprio il disimpegno (e quindi c'è corrispondenza tra lo stato di fatto, lo stato dichiarato e la planimetria catastale) allora è tutto a posto il perito non può contestarle nulla; nel momento in cui poi si andranno a fare dei lavori in quella casa allora si dovrà adeguare e mettere a norma il disimpegno;
-se invece esistono delle difformità (per es. in comune il bagno è depositato con il disimpegno ma il vecchio proprietario per cavarsela non ha sanato nulla ma ha fatto cambiare solo il catastale per il vostro rogito) si andrà a sanare con una pratica edilizia in sanatoria, che ha come costi solo la sanzione che è pari a 1000 euro + la pratica di variazione catastale che ha un costo di 50 euro di diritti di segreteria catastali + il costo del professionista che si occuperà di redigere il tutto.
Ovviamente non si può più fare solo il cambio della planimetria catastale come una volta perchè a causa di questi furbetti il catasto per fare la variazione chiede al professionista di segnalare la legittimità edilizia chiedendo il tipo di pratica presentata e il protocollo. In bocca al lupo e se ha necessità mi contatti pure.