ATTO D'OBBLIGO ANCHE SE DI MEDESIMA PROPRIETA'

Mi è sorto un dubbio su una pratica di ampliamento con piano casa che mi hanno incaricato di predisporre.
L'intervento consiste nell'ampliamento di una porzione di abitazione. Nello specifico, l'immobile ricade in un lotto di unica proprietà con l'indicazione di due subalterni, essendo le unità immobiliari autonome. Ad ogni modo, non ci sono frazionamenti di porzioni del giardino, che è stato accatastato come corte esclusiva e non come BCNC, in quanto non si tratta di condominio. I due immobili infatti hanno entrate indipendenti e non per mezzo di un atrio comune.
Il quesito è questo: applicando il solo 20%, in quanto non mi è possibile inserire il fotovoltaico, farei la cumulabilità delle superfici delle due abitazioni, che comunque risultano entrambe al cliente. Ora per tale cumulabilità l'atto d'obbligo di utilizzo della superficie è necessario?! o essendo della stessa proprietà mi comporto come se fosse un unico immobile?!
In Comune le versioni sono discordanti: chi mi dice che non va fatto e chi mi dice che va fatto, considerato che sono 4 dipendenti di cui 2 responsabile e sostituto responsabile, in caso di sua assenza, e 2 tecnici istruttori, e le loro opinioni pareggiano, (1 resp ed un tecnico dicono che non va fatto e l'altro resp. ed il tecnico dicono che va fatto), io che faccio tiro la monetina?!
Ovviamente al cliente conviene senza atto d'obbligo che solo quello gli costa 1500 €, ma per essere sicura?!
Secondo voi, l'atto d'obbligo va fatto?!
Grazie.