Buonasera,
sto presentando una pratica per concessione edilizia per una " ristrutturazione con demolizione e ricostruzione non fedele di un edificio residenziale". L'immobile preesistente, inizialmente abusivo e successivamente sanato, presenta cubatura superiore a quella riportata negli indici di zona, quindi demolendo e ricostruendo otteniamo per forza di cose un edificio con cubatura inferiore a quella sanata. In questi termini si può usufruire delle detrazioni fiscali irpef per ristrutturazione? Finora una miriade di pareri contrastanti..
Inoltre, è corretto declinare le competenze finanziare al commercialista o rientra nelle competenze dell'architetto istruire il cliente sul da farsi? So che l'architetto dev'essere un pò tuttologo ma io di finanza ne so ben poco purtroppo..
archella* : [post n° 379311]
detrazioni fiscali ristrutturazione
Se il pdc viene richiesto come "ristrutturazione edilizia" perchè non si potrebbere avere, le detrazioni?
Per gli aspetti fiscali è ovvio che devono occuparsi i commercialisti. All'architetto spettano aspetti come la determinazione appunto di quali interventi sono detraibili.
Per gli aspetti fiscali è ovvio che devono occuparsi i commercialisti. All'architetto spettano aspetti come la determinazione appunto di quali interventi sono detraibili.
Anch'io penso che l' importante sia il titolo abilitativo, ma è possibile che l' Agenzia delle Entrate confrontando i catastali del prima e del dopo contesti il termine "ristrutturazione"?
Per una manutenzione straordinaria (semplice CILA) una dipendente dell'ATE mi ha detto "beh voi avete fatto una ristrutturazione quindi ci sono le detrazioni".
In poche parole l'importante è il titolo abilitativo perché per l'ATE dice che tutto sia RISTRUTTURAZIONE... è bizzarro ma così...
In poche parole l'importante è il titolo abilitativo perché per l'ATE dice che tutto sia RISTRUTTURAZIONE... è bizzarro ma così...