Carmine : [post n° 385108]
Variazione catastale e cila
Salve. Il mio cliente ha spostato un tramezzo senza presentare cila. E' arrivato il momento della vendita dell'immobile quindi deve fare la variazione al catasto della pianta. Sapete dirmi come può procedere e se l'aggiornamento di questi documenti comporti spese e/o multe ecc? Il mio ulteriore dubbio è: con quale motivazione presento la variazione catastale? Non mi sono mai occupato di questo e sono molto in difficoltà. grazie
il suo cliente deve presentare una cila in sanatoria, pagare 1000 euro di multa + istruttoria, variabile da comune a comune e solo successivamente presentare l'aggiornamento della planimetria catastale con riferimento al numero di pratica edilizia.
prima di procedere con il catasto devi fare una cila per sanare la situazione (art.6 comma 7) con pagamento di sanzione di 1000 euri (una volta era 258 ma hanno alzato la cifra). Solo poi fai la pratica edilizia.
Questo è l'iter.
Questo è l'iter.
sul serio? ma i 1000 euri nazionali non bastavano? ottimo sistema per vanificare l'effetto delle cila in sanatoria che era occasione di sistemare un po' di pasticci. Già adesso con 1000 al posto di 258, la gente ci pensa su un attimo a far la sanatoria. Tipo se due stanze sono state unite senza atto legittimante si preferisce tirare su una tramezza in cartongesso e ripristinare la condizione legittima piuttosto di far sanatoria...perchè tra una cosa e l'altra viene a costare di meno. Non so se questa mia impressione ce l'avete avuta anche voi.
Un momento potrei non essere aggiornato su questo dato ma così era fino a un anno fa, in alcuni ambiti il comune di Roma comunicava d'ufficio la pratica alla regione che emetteva ulteriore sanzione. Da questo link potete vedere...
http://architetticampagna.blogspot.de/2013/08/la-cila-sanatoria-roma…
http://architetticampagna.blogspot.de/2013/08/la-cila-sanatoria-roma…
Ragazzi avete tutti ragione, però la verità è un'altra: ai notai non gliene frega una cippa della conformità urbanistica. Per loro è sufficiente che sia tutto a posto al catasto. Prorpio in questi giorni mi sto occupando di una cosa simile. Mi hanno chiesto di regolarizzare solo al catasto e io quello farò.
mmmmmm non sono molto d'accordo.. anche perché i notai nel momento in cui vedono che c'è stata una variazione catastale, leggendolo banalmente sulla visura, chiedono gli estremi e i riferimenti della corrispondete variazione urbanistica, almeno questa è la mia esperienza! in alcuni casi mi è capitato che a dei miei clienti richiedessero i riferimenti di variazioni di distribuzione interna fatte dai precedenti proprietari!
e in ogni caso sul docfa va (o per lo meno andrebbe) riportato il riferimento alla pratica comunale.....
e in ogni caso sul docfa va (o per lo meno andrebbe) riportato il riferimento alla pratica comunale.....
quoto vikka. Il notaio fa lo gnorri e inserisce la solita dichiarazione del venditore che è tutto ok dal punto di vista urbanistico nei casi in cui si allega una plani catastale ante '67. Così sono cavoli del venditore anche se ci sono difformità edilizie ma l'atto notarle è valido perchè le opere sono ante '67. Io ho visto, dai casi capitati qui in studio, che va sempre così. Solo in un caso abbiamo dovuto sanare un intervento ante '67 perchè abbiamo trovato uno molto scrupoloso ma è un evento raro.
Cmque se a Desnip è stato chiesto di fare così, che lo faccia, mica è una sua responsabilità. Non è che possiamo anche fare il lavoro del notaio.
Cmque se a Desnip è stato chiesto di fare così, che lo faccia, mica è una sua responsabilità. Non è che possiamo anche fare il lavoro del notaio.
@alsi: desnip lo motiva tranquillamente come variazione perchè non c'è obbligo di mettere il titolo edilizio. Glielo hanno ribadito pure recententemente quelli dell'ufficio del catasto, al collega che si occupa dei docfa per lo studio. A loro, se presenti ora un docfa, interessa che sia corrispondente allo stato di fatto perchè è uno strumento fiscale (rendita), ma non interessa il perchè e il per come c'è stata la variazione.
in ogni caso considerando che si tratta di una vendita e che il catasto non "sana" e non rende legittimo ciò che di fatto è un abuso, io consiglierei caldamente al cliente di fare tutto ciò che c'è da fare anche per auto-tutelarsi, indipendentemente dal livello scrupolosità del notaio! Anche perché il giorno che il futuro proprietario "scopre" l'irregolarità perché magari vuol fare dei lavori lui stesso o altro, potrebbe anche non prendere benissimo la notizia della simpaticissima sanzione di 1000 euro che deve tirare fuori lui perché il vecchio proprietario non ha fatto quanto avrebbe dovuto! i piantagrane sono sempre in agguato e queste sono le tipiche cose a cui amano attaccarsi.. senza contare che poi il cliente potrebbe sempre prendersela con il tecnico per non averlo informato o per non aver seguito la prassi corretta...."dimenticando" di essere stato avvisato!
si potrebbe anche considerare il lato "umanitario" della faccenda: quante volte ci siamo ritrovati, facendo accesso agli atti, lo stato di fatto che non coincide con il comune, il comune che non coincide ne con il catasto ne con lo stato di fatto ecc e poi trovarsi a fare i salti mortali per sistemare le cose?.
insomma.....non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te!
si potrebbe anche considerare il lato "umanitario" della faccenda: quante volte ci siamo ritrovati, facendo accesso agli atti, lo stato di fatto che non coincide con il comune, il comune che non coincide ne con il catasto ne con lo stato di fatto ecc e poi trovarsi a fare i salti mortali per sistemare le cose?.
insomma.....non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te!
" i notai nel momento in cui vedono che c'è stata una variazione catastale, leggendolo banalmente sulla visura, chiedono gli estremi e i riferimenti della corrispondete variazione urbanistica" : ma quando mai???
"e in ogni caso sul docfa va (o per lo meno andrebbe) riportato il riferimento alla pratica comunale....." ti ha già risposto kia.
Vikika, purtroppo non è sempre come dici tu. Dico "purtroppo" perché io sarei propensa a regolarizzare tutto, quando c'è da regolarizzare, perché tanto le magagne prima o poi vengono fuori, come hai detto tu stessa.
Ma qui fanno orecchi da mercante e bisogna adeguarsi.
"e in ogni caso sul docfa va (o per lo meno andrebbe) riportato il riferimento alla pratica comunale....." ti ha già risposto kia.
Vikika, purtroppo non è sempre come dici tu. Dico "purtroppo" perché io sarei propensa a regolarizzare tutto, quando c'è da regolarizzare, perché tanto le magagne prima o poi vengono fuori, come hai detto tu stessa.
Ma qui fanno orecchi da mercante e bisogna adeguarsi.
A mio avviso il cliente deve prima sanare il tutto, €1.000 + 250 di diritti di segreteria, perchè la responsabilità ricade sul tecnico che assevera la conformità delle preesistenze e poi fare il nuovo accatastamento.
si rischiano sanzioni e richiami dall'ordine
si rischiano sanzioni e richiami dall'ordine
Scusate se mi intrometto.
Presentare una cila regolare con esecuzione della parete da regolarizzare
E successivamente variazione catastale
Sarebbe fattibile?
Presentare una cila regolare con esecuzione della parete da regolarizzare
E successivamente variazione catastale
Sarebbe fattibile?
caro Cicciopasticcio, intendi dire senza pagare i 1000 euro? Se è questa la tua domanda allora rispondo che mi sembra una cosa piuttosto sciocca da fare per un tecnico. Qui si parla di vendere un bene per 200 300 mila euro o piú, il notaio ne guadagnerá a decine di migliaia e ci facciamo il problema di risparmiare 1000 ovvero di far rischiare al tecnico di peggio...
Care e cari colleghi condivido in pieno con Vikika.
Personalmente mi è capitato che tutti i notaio nelle vendite delle case dei miei clienti, mi hanno SEMPRE richiesto tutte le pratiche edilizie che l'immobile ha subito negli anni ( DIA, SCIA, CILA ecc) oltre alle variazioni catastali. Non basta ASSOLUTAMENTE fare solo la variazione catastale se ciò non è legata ad una pratica edilizia presentata all'ufficio tecnico ed anzi questa cosa della sola variazione catastale è una "scorciatoia" non corretta che dopo può creare problemi ai futuri acquirenti ma anche ai vecchi proprietari, è pieno di cause legali in giro su situazioni di questo genere e di altro tipo relativo alla legittimità delle preesistenze, occhio a non prendere sotto gamba queste situazioni che vi ritrovate anche voi nei pasticci.
Il cliente dove può vuole risparmiare ma è nella serietà e coscienza del professionista indicare la via corretta da seguire per evitare ogni problema a loro quanto a noi.
Il notaio che richiede solo la variazione catastale sapendo bene che sono stati fatti degli interventi non sta svolgendo bene il suo lavoro e deve richiedere la corrispondenza di questa variazione con la pratica edilizia presentata all'ufficio tecnico. Inoltre da quello che ricordo negli ultimi anni c'è stata qualche riforma-legge che ha dato più responsabilità e attenzione ai notai.
Il consiglio che ti posso dare è di parlare bene di tutto questo con i tuoi clienti ed anche col notaio e fare la CILA in sanatoria e la successiva variazione catastale.
Personalmente mi è capitato che tutti i notaio nelle vendite delle case dei miei clienti, mi hanno SEMPRE richiesto tutte le pratiche edilizie che l'immobile ha subito negli anni ( DIA, SCIA, CILA ecc) oltre alle variazioni catastali. Non basta ASSOLUTAMENTE fare solo la variazione catastale se ciò non è legata ad una pratica edilizia presentata all'ufficio tecnico ed anzi questa cosa della sola variazione catastale è una "scorciatoia" non corretta che dopo può creare problemi ai futuri acquirenti ma anche ai vecchi proprietari, è pieno di cause legali in giro su situazioni di questo genere e di altro tipo relativo alla legittimità delle preesistenze, occhio a non prendere sotto gamba queste situazioni che vi ritrovate anche voi nei pasticci.
Il cliente dove può vuole risparmiare ma è nella serietà e coscienza del professionista indicare la via corretta da seguire per evitare ogni problema a loro quanto a noi.
Il notaio che richiede solo la variazione catastale sapendo bene che sono stati fatti degli interventi non sta svolgendo bene il suo lavoro e deve richiedere la corrispondenza di questa variazione con la pratica edilizia presentata all'ufficio tecnico. Inoltre da quello che ricordo negli ultimi anni c'è stata qualche riforma-legge che ha dato più responsabilità e attenzione ai notai.
Il consiglio che ti posso dare è di parlare bene di tutto questo con i tuoi clienti ed anche col notaio e fare la CILA in sanatoria e la successiva variazione catastale.