Salve , sto comprando un appartamento a Roma del quale in parte sono erede e all'epoca del progetto e successiva costruzione (siamo nel periodo 1965/68) era accatastato c/2 , nel 1974 dalla visura al catasto noto che è diventato a/7 (anche se è un appartenento normalissimo) ora è uscito fuori che la variazione (nel 74) fu fatta solo al catasto e non a livello urbanistico.
La domanda è la seguente , cosa rischio in termini di sanzione dopo l'acquisto ? E eventualmente , quanto costa in termini di denari e tempi mettersi in regola?
Ringrazio anticipatamente X la risposta
Ps : per il notaio incaricato posso stipulare nn avendo riscontrato impedimenti
Marco : [post n° 388714]
Cambio destinazione d'uso
...cosa rischi?!?...una gran bella fregatura!...stai acquistando un magazzino come fosse un residenziale...con l'aggravio della possibile futura tua vendita come superficie non residenziale al posto di superficie residenziale se il "promesso acquirente" spulcia bene le carte assieme al suo tecnico di fiducia...ergo se l'immobile è concessionato come deposito, deposito è anche allo stato attuale visto che non sono intercorsi c.d.u. dall'edificazione dello stesso...ergo al catasto può esser censito come dici anche un villino, ma che non è legittimo dal punto di vista urbanistico...per metterti in regola al momento?...variazione catastale per pristino dello stato legittimo, ossia magazzino...e la compravendita viene fatta sullo stato di diritto e non sullo stato catastale...