Buonasera a tutti,
mi trovo in una situazione un po' anormale in quanto non mi è mai capitata una cosa del genere.
Un anno fa ho redatto un progetto per l'installazione, al posto di un ripostiglio, di un secondo bagno cieco. Progetto fatto, rilievo pure... insomma faccio tutto per la redazione della CILA. Tutto ok ed il comune protocolla.
Ovviamente il cliente è un mio amico ed è tutto a norma con regolare incarico, preventivo e relativa accettazione.
Il comune comunque mi chiede una fine lavori (anche se CILA) con successiva richiesta di AGIBILITA', e di conseguenza, gli adempimenti allegati.
A parte che il preventivo lo dovrò aggiornare ma il committente (nonostante abbia più volte scritto e detto che il Comune VUOLE l'agibilità e tutto) non gli interessa la redazione della richiesta e non mi agevola la ricezione delle certificazioni impiantistiche...
Io, in qualità di progettista e DL, cosa rischio se non presento l'agibilità per conto del cliente? Nonostante abbia più volte detto/scritto?
Grazie a chi mi aiuta.
D.
dagabo : [post n° 396817]
Agibilità secondo bagno
manda una raccomandata al cliente con in copia per conoscenza il comune in cui dai 15 giorni di tempo per procurarti la documentazione, dopodichè rinunci all'incarico e rinunci ad ogni altro onere a te dovuto dando per assolto il tuo compito fino ad oggi
a interpretazione (come in questo caso) sì, se viene creato ex novo visto che modificale condizioni di salubrità, igiene e impianti. art. 24 dpr 380/2001.
Ho capito l'interpretazione di archifra del Dpr, tuttavia.....il mio comune che richiede le cose più assurde, non si sognerebbe mai di farlo per la creazione del secondo bagno perchè altrimenti stando all'articolo citato dovrebbe richiederla anche se uno mette a norma un impianto elettrico (intervento banale che non richiede manco mezza cila).
non è interpretazione mia ma del comune. purtroppo sappiamo che le elggi sono fatte per essere interpretate...
quoto quanto scritto da archifra, purtroppo il tecnico comunale non ha tergiversato su nulla. Vuole l'agibilità.
Non posso far nulla
Non posso far nulla
archifra non volevo attribuire a te l'interpretazione, ci mancherebbe. Certo che nel comune di Dagabo sono proprio solerti....