Buonasera,
sto seguendo una cliene che vorrebbe acquistare un appartamento a Roma, fuori del centro storico, che presenta un abuso sanato nell'86. Qesto abuso consiste in due nuovi locali costruiti sulla terrazza ( siamo all'ultimo piano dello stabile ) adibiti poi a salone e cucina. Oltre a riscontrare numerose incongruenze fra lo stato di fatto e l''accatastamento (hanno fatto accatastare e condonare una superficie maggiore di quella poi realizzata, e la stessa non corrisponde del tutto con la pianta catastale) il problema principale che riguarda queste aggiunte
è il loro stato oramai fatiscente ( sono poco più di tettoie chiuse alla bene e meglio e abbandonate da qualche anno).
In caso di acquisto buonsenso prevederebbe l'abbattimento e ricostruzione dei volumi condonati con un intervento di manutenzione straordinaria atta a garantirne sicureza e rispetto delle norme sanitarie. Ho però il timore che in questo caso si debba passare per il genio civile e che l'operazione possa passare per una sopraelvazione e quindi necessitare dell'adeguamento sismico dello stabile che essendo del 1954 difficilmente risulterebbe verificato.
Come si dovrebbe procedere secondo voi? In caso di demolizione e ricostruzione di questi volumi posticci ( sarebbe più proprio dire smontaggio ) e magari ricorrendo a tecnologie come x-lam quindi leggere e già verificate sismicamente si incappa comunque nel suddetto problema? In caso si proceda a riprogettare ex novo questi volumi il nuovo progetto statico deve verificare l'intero edificio?
Certo che bisogna procedere alla verifica dell'intero edificio. Che significa che le strutture x-lam sono già verificate sismicamente? Se le vai ad aggiungere a un manufatto esistente, devi verificare il loro comportamento complessivo.
Quindi mi domando come si possono fare ampliamenti o ristrutturazioni su un qualsivoglia edificio multipiano a Roma visto che la maggior parte degli stessi è antecedente alle normative antisismiche o risalente a precedenti normative meno stringenti e che quindi non supererebbero mai la verifica con le nuove norme? Come hanno fatto gli ampliamenti con il piano casa tutti quanti? In ogni caso senza aumentare i carichi verticali io sto garantendo che con la ristrutturazione la nuova parte non crolli al primo soffio forte di vento ( e le assicuro che è questa la condizione attuale ). Riguardo alla verifica sismica sto parlando della singola parte dell'ampliamento che avrebbe un suo progetto e sarebbe verificato indipendentemente dalla struttura su cui poggia, so bene trattarsi di una forzatura ma se uno dovesse fare l'adeguamento sismico di un intero condominio per ogni tettoia chiusa ciao core direbbero a Roma
Non conosco le leggi regionali del Lazio.
Comunque non sarebbe "soprelevazione" in quanto si tratterebbe della ricostruzione di volumi già legittimamente esistenti in quanto condonati, quindi tecnicamente non c'è alcun ampliamento (a meno che non sia prevista la costruzione ex novo di nuove stanze). Usando il legno (materiale leggero e flessibile) NON dovrebbe essere necessario adeguare sismicamente l'intero edificio perché i carichi verticali rimarrebbero gli stessi.
Comunque se si tratta di edificio storico è richiesto il MIGLIORAMENTO SISMICO, non l'ADEGUAMENTO (cosa praticamente impossibile su un edificio storico).
Comunque non sarebbe "soprelevazione" in quanto si tratterebbe della ricostruzione di volumi già legittimamente esistenti in quanto condonati, quindi tecnicamente non c'è alcun ampliamento (a meno che non sia prevista la costruzione ex novo di nuove stanze). Usando il legno (materiale leggero e flessibile) NON dovrebbe essere necessario adeguare sismicamente l'intero edificio perché i carichi verticali rimarrebbero gli stessi.
Comunque se si tratta di edificio storico è richiesto il MIGLIORAMENTO SISMICO, non l'ADEGUAMENTO (cosa praticamente impossibile su un edificio storico).