Davide : [post n° 404753]
deontologia ... questa sconosciuta
Ciao a tutti, lavoro presso uno studio di architettura come "collaboratore", o per dirla semplicemente come pseudo dipendente al quale viene chiesto sempre di più (anche attività che vanno oltre il mio ruolo). Mi ritrovo nella situazione di lavorare per un architetto che non produce nulla e fa solo public relation. Tutto spetta a me dal rilievo alla progettazione, alla contabilità, compresi piani di sicurezza (li faccio io e sono abilitato, ma li firma il capo che è abilitato) ... secondo voi ci sono i presupposti per un illecito deontologico da parte del titolare dello studio?
La domanda sorge spontanea.. ti paga? e se ti paga, ti paga il giusto o poco?
Se ti paga secondo me dovresti anche ringraziarlo, altro che illecito deontologico.
Se non ti paga, puoi pure mandarlo a quel paese.
Se ti paga secondo me dovresti anche ringraziarlo, altro che illecito deontologico.
Se non ti paga, puoi pure mandarlo a quel paese.
Ovviamente se non mi pagava, non esitavo ad andarmene. Però mi sembra che il codice parli chiaro: art. 20 Costituiscono illecito disciplinare i seguenti comportamenti: a) attribuirsi come proprio il risultato della prestazione professionale di altro professionista. Ringraziarlo mi sembra eccessivo ... come è professionista lui, lo sono anche io. Desidero un parere obiettivo e formalmente corretto.
Formalmente che tipo di rapporto hai col tuo capo? Partita iva - e quindi tu fatturi a lui cosa? Hai un contratto da dipendente? Lavori in black? Il tuo compenso è adeguato al lavoro che svolgi?
Partita iva (sono architetto iscritto all'Ordine e con abilitazione a CSP e CSE), nessun contratto. Il compenso non è di certo adeguato
per un parere obiettivo e formalmente corretto devi rivolgerti alla commissione deontologica del tuo ordine di appartenenza, che sono preposti a tale incarico. Le mansioni di un architetto abilitato alla libera professione, iscritto all'ordine ed alla cassa professionale, all'interno di uno studio, nel quale rientri inquadrato come dipendente con adeguata retribuzione come da contratto nazionale, di grazia, quali credi siano? se ritieni di essere un professionista, vola con le tue ali, ottieni la tua clientela e fa il tuo lavoro. il lavoro delle public relation, come dici tu, non è che è proprio "solo" chiacchierare come dici tu, quello, è forse la parte piu difficile del lavoro. cercare clienti, e farsi pagare è il problema che tutti hanno qui dentro, quelli alle prime armi, magari chiedono cila pdc dettagli, ma il problema fondamentale che hanno tutti e dico tutti i professionisti, è proprio quello di trovare clienti e farsi pagare, sopratutto oggi. quello che tu indichi come produrre nulla e fare solo pubbliche relazioni, è molto in realtà. se il lavoro materiale dello studio è tutto demandato a te, e come dici tu lui firma solo, in realtà, come ben sai, la firma prepone un assunzione di responsabilità civile e spesso penale non indifferente, che è anche parte del compenso sotteso ad un incarico professionale,e quello per cui dovresti ringraziarlo, è che ti dia la possibilità di seguire lavori completamente da rilievo alla sicurezza, a responsabilità zero, ovvero facendo esperienza senza rischiare il culo nel caso in cui tu sbagli. ovvimaente ripeto, tutto il ragionamento si va a far friggere se il compenso non è commisurato al tuo apporto lavorativo.
quoto d.n.a al 100%. Aggiungo che se c'è questo astio tale da presupporre un eventuale denuncia all'Ordine penso sia il caso, per il bene di entrambi, di interrompere immediatamente i rapporti di lavoro. Senza fiducia e complicità il tutto è destinato a finire male.
quoto d.n.a. Scusa sai, ma cosa credi che facciano gli altri tuoi colleghi nei vari studi? io ho appena spedito delle pratiche fatte da me dalla A alla Z ma firmate digitalmente dal "capo" (di cui custodisco chiavetta e credenziali) ...cosa devo fare, denunciarlo per illecito deontologico? ma daaaaiiii! finchè mi paga che problema c'è? la cosa sarebbe diversa se volesse usare il MIO timbro e la MIA firma per farmi firmare cose che mi metterebbero nei pasticci...ma ora sono io che presento pratiche a nome suo che nel caso lo metto nei pasticci se scrivo cretinate. Se è solo un problema di pecunia, chiedi che ti paghi di più ma per il resto in uno studio di architettura faresti le stesse cose sia con p.iva sia come dipendente inquadrato con contratto.
Per quanto riguarda le public relation, beh, per fortuna c'è qualcuno che le fa altrimenti qui no se magna! Io per esempio non sono proprio molto portata per queste cose.
Per quanto riguarda le public relation, beh, per fortuna c'è qualcuno che le fa altrimenti qui no se magna! Io per esempio non sono proprio molto portata per queste cose.
Comunque non ho mai parlato di denuncia, mi guardo bene dal farla perché non ho voglia di incasinarmi la vita. Cerco solo un confronto spassionato. Forse ho visione troppo utopistica del mondo del lavoro e della nostra professione, peccato non trovare nessuno che, anche solo di striscio, senta pesante una condizione del genere.
Mi ero perso questo passaggio di kia: "finchè mi paga che problema c'è?" ... forse è questa mentalità il problema. E' forse sbagliato aspirare alla lealtà? alla correttezza? alla professionalità?
Davide, una condizione del genere non è pesante, è normale, proprio non riesco a capire qual'è il problema, è questo il nostro lavoro, un architetto che ha lavoro, paga un altro architetto, per aiutarlo, cosa dovresti fare? far fare i disegni al capo? oppure sei geloso, perchè tu sei davanti al pc tutto il giorno e lui è al bar tutto il giorno e sfrutta le tue idee, posso capire che da fastidio, ma è pur sempre il tuo capo. torno ribadire che se ti paga, e lui firma, e avete un minimo di rapporto professionale costruttivo, sei in una buona posizione lavorativa. attento che la libera professione non era e non è mai stato come il lavoro dipendente. Non sei un operaio, sei un professionista, che è chiamato ad un ruolo piu alto del mero esecutore materiale, e sopratutto si è in un ambito professionale di continua crescita, fatto di opportunità. se tu sei bravo, ribadisco, tutto quello che fai ora di serve da preziosissima esperienza per una tua futura vera libera professione.
sinceramente mi sfugge dove stia l'illecito... ricapitoliamo la situazione: tu dici di lavorare PER un architetto, hai partita iva, quindi emetti fatture che lui paga (poco o tanto è un altro discorso)... Il lavoro che tu svolgi PER lui spazia dal rilievo alla sicurezza (compito per il quale sei abilitato e perciò in grado di svolgere) su commissioni che LUI, in quanto titolare dello studio e tuo datore di lavoro, si procaccia DA SOLO facendo "solo" pubblic relation, compito che se lui non svolgesse adeguatamente avrebbe come immediata conseguenza il fatto che lui starebbe a girarsi i pollici in studio da solo e tu in mezzo ad una strada, in quanto non avrebbe nulla da farti rilevare, nulla da farti progettare, nulla da farti contabilizzare e tanto meno nulla su cui fare PSC. Quindi alla fine tutto ciò che viene prodotto dallo studio, esce firmato e sottoscritto dal titolare PER cui tu lavori, con il quale "collabori" e che ti retribuisce per questa tua presta zione professionale. Quindi se tu vivi questa situazione come una sorta di appropriazione indebita della tua opera professionale, forse, ti sfugge il significato di "lavoro dipendente" o subordinato o per conto di terzi, che dir si voglia... e forse non sei tagliato per questa forma di lavoro e quindi come ti hanno consigliato altri prima di me: vola con le tue ali! Se, invece, l'illecito sta nella formalità della tua posizione lavorativa... quella è tutt'altra storia.... il mondo purtroppo non è perfetto: chi lavora PER uno studio spesso, per non dire quasi sempre, deve scendere a questi compromessi: essere formalmente libero professionista ma in termini pratici essere un dipendente a cui oltre che rilevare, progettare, contabilizzare, ogni tanto toccano compiti meno professionalizzanti ma non per questo disdicevoli. Io, nello studio in cui ho lavorato per due anni a co.co.pro e un anno con partita iva, oltre a fare cose nobili come rilievi, progettazione computi metrici ecc, andavo in posta pagare le bollette, a spedire le raccomandate... e anche a comprare la carta igienica! ma non credo di essere stata vittima di illeciti di nessuna natura. Quando sei andato a lavorare lì, sapevi quali sarebbero state le condizioni di lavoro, di inquadramento e di retribuzione, e le hai accettate. Se ora non le ritieni più idonee trovi un accordo oppure vai per altre strada. Forse prima di parlare di illeciti, deontologia o tacciare chi ha risposto di mentalità ristretta o di mancanza di aspirazione verso nobili sentimenti come la lealtà, la correttezza e la professionalità, sarebbe meglio riflettere su quanto ti è stato fatto notare.... a volte siamo talmente immersi in una situazione che non se ne ha una visione corretta e chiedere consiglio a chi invece guarda da fuori può essere utile per ridimensionare i problemi o cmq guardarli dalla giusta prospettiva!
PS non me ne sono andata per la carta igienica ma perché le pubblic relation del mio capo non erano più tanto fortunate, il lavoro è calato e per lui ero un costo sproporzionato al guadagno e soprattutto ai tempi di rientro dei suoi guadagni! quindi ho colto la palla al balzo per mollarlo e mettermi in proprio, scelta che avrei cmq fatto prima o dopo!
Quoto tutti i colleghi. Quindi anch'io ti invito, se non ti senti appagato, a metterti in proprio, visto che sei in grado di condurre il lavoro da solo dalla A alla Z e hai tutte le abilitazioni occorrenti. Ti ricordo però che non solo dovrai saper fare le public relations, ma avrai da pagare anche tutte le spese necessarie (affitto, utenze, attrezzature hardware e software, ecc.).
Questo aspetto spesso non viene considerato da chi lavora per altri.
Questo aspetto spesso non viene considerato da chi lavora per altri.
Sono d'accordo con tutti i colleghi e ritengo che Davide stia semplicemente interpretando non correttamente l'art. 20 che cita. Io credo che si rientri nella fattispecie dell'art. 20 nel momento in cui un professionista si attribuisce come proprio il risultato della prestazione professionale di altro professionista a sua insaputa. Nel caso in questione (così come avviene quotidianamente) nulla è fatto in maniera occulta, esiste un rapporto di lavoro tra due tecnici consapevoli delle proprie mansioni, responsabilità, compiti........ Non ci trovo nulla di strano.
Per me dipende dalla paga. Anche Zaha Hadid non faceva nulla, per dire. Ma Schumacher lo pagava profumatamente.
Se ti sta bene ok, altrimenti non perderei un secondo di più ed anzi a chi sciacalla e fa la bella vita sulle spalle degli altri gli farei fare la vita da parassita che si merita, nel c°°° di un cane.
Se ti sta bene ok, altrimenti non perderei un secondo di più ed anzi a chi sciacalla e fa la bella vita sulle spalle degli altri gli farei fare la vita da parassita che si merita, nel c°°° di un cane.
Quoto anch'io tutto quello che hanno detto i colleghi: se non ti sta bene la tua situazione lavorativa, se sei in grado di gestire un progetto dalla a alla z, vola con le tue ali...oppure cerca un altro posto dove pensi che la situazione possa essere migliore per te. Illecitto deontologico la tua situazione? Naaaa!