Giulia : [post n° 407447]
Sono un architetto?
Sono una studente di quarta liceo scientifico e sto iniziando la ricerca della giusta facoltà universitaria. Da un po' di anni mi interessa l'architettura, specialmente quando si parla di interni. Leggendo qua e là sul web ho trovato articoli che mi hanno spaventata molto: si parlava di stare svegli di notte a fare modellini e di spendere i weekend sulle tavole. Devo ammetterlo: non sono una studente modello. Non ho una media bassa e mi interesso molto alle materie che studio ma per me è difficile passare molto tempo sui libri. Questi anni di liceo sono stati duri e mi capita spesso di dormire solo un paio di ore a notte per studiare ma all'idea di continuare per altri 5 anni mi tremano le gambe. Mi rendo conto che per qualsiasi facoltà ci vuole impegno e sacrificio ma speravo di poter avere comunque del tempo libero. Inoltre ho paura che le mie basi non siano sufficienti per affrontare un corso di studi del genere. A causa di numerosi supplenti non abbiamo mai studiato disegno tecnico come si deve, neanche considerata l'idea di produrre dei modellini. Non me la cavo male con i programmi digitali ma non li so usare in modo specifico e tecnico. Dovrei cambiare le mie intenzioni sull'università?
ARCHITETTURA TI PORTA VIA CIRCA 40 ORE ALLA SETTIMANA di lezioni in aula, di cui due terzi con presenza obbligatoria per poter essere ammessi all'esame. a queste 40 ore devi aggiungere notti e weekend passati a disegnare, più le ore di studio per le materie teoriche. valuta tu se te la senti. se hai passione ti pesa ma sopporti, se parti già con poca voglia di applicarti o senza passione è un incubo.
Ho sempre trovato divertente disegnare dalle superiori fino alla laurea. Dopo non più
Se la tua preoccupazione sono le ore/impegno, allora lascia perdere architettura. Ricordo che il primo anno, cominciavo lezione alle 8,30 e fino alle 19, senza pausa pranzo perché durante la pausa avevamo il corso di inglese. Come ti ha detto ArchiFra, se hai la passione bene, altrimenti lascia perdere.