manc : [post n° 410105]

gestione di una riqualificazione urbana

Buongiorno,
nel quartiere in cui vivo, a Milano, vorrei promuovere una riqualificazione urbana. La zona è di recente stata collegata al centro tramite metropolitana, cosi in circa 5 minuti, al massimo 10, si arriva in piena città. Da tempo noto che la via dove abito, se fosse appena piantumata con specie idonee, guadagnerebbe in salubrità (fissazione del particolato sul fogliame, assorbimento ozono, raffrescamento e ombreggiamento (l'isolato è esposto a sud-ovest), Mi stò interessando, tramite gli enti preposti, a verificare la compatibilità delle piantumazioni con le reti in sotto-suolo. Ma ciò che proprio non riesco a capire, è come attivare economicamente la trasformazione. E' chiaro che il progetto deve essere approvato dal Comune e dal servizio competente (Settore verde e agricoltura e arredo urbano ha già manifestato la disponibilità al supporto scientifico), e che i condomini frontisti possono essere coinvolti (la richiesta di un quartiere intero e più importante di quella di me singolo), ma io, oltre a migliorare il quartiere (che rimane comunque un progresso soddisfacente), vorrei ottenere anche un lecito guadagno. Vorrei confrontarmi con voi colleghi per capire come gestire e controllare questa ipotetica iniziativa, essendo io architetto privo di fama. Ognuno di noi, immagino, vivendo in un quartiere, intravede le cose che non vanno, e crede che trasformare la realtà sia un' impresa impossibile. Quando poi ci si prova, si scopre che un tassello dopo l'altro, le opinioni si possono spostare, qualcuno ti aiuta con altre competenze, e si può incidere. Senza lasciare ad altri, più intraprendenti e animati solo da spirito speculativo, ogni iniziativa.
Spero che abbiate voglia di parlarne.
Ciao a tutti.
Aggiungo che sono un architetto che ha
ArchiFra :
il lecito guadagno lo hai solo se il quartiere o le associazioni ti affidano formalmente l'incarico di gestire la questione con l'amministrazione
manc :
ciao,
già! immagino anch'io.
in sostanza inserirsi nel processo è una questione di contatti, di influenza sui decisori. Anche nel caso si potesse ricollegare la cosa a finanziamenti europei o a bandi pubblici di riqualificazione (vedi percorsi per le "citta resilienti"), rimarrebbe la gara sul professionista a cui affidare il progetto. E io che stavo già pensando a fare i rendering da presentare al condominio...
linda :
Una pubblica amministrazione ha una porzione di bilancio che investe in opere pubbliche, di cui redige piani triennali e annuali. Se l'opera di cui tu parli non è già inserita in questi piani, e non ha quindi già individuato fonti di finanziamento, il quartiere dovrebbe verificare presso l'amministrazione se la realizzazione di quanto richiesto può rientrare tra le priorità per disponibilità, programma politico, precedenza rispetto ad altri interventi già concordati. Non si tratta di "contatti, influenza sui decisori"; si tratta di amministrare correttamente e programmaticamente la cosa pubblica che, credimi, è affare molto complesso. Tra l'altro, mi sembra che il vostro amministratore abbia dimostrato recentemente con i fatti la sua personale serietà.
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