enterthemax : [post n° 411993]

Scegliere un lavoro che valga in curriculum

Buona giornata,
sono un architetto che vorrebbe divenire arredatore d'interni. Per poter iniziare questa carriera, mi sono rivolto a diverse aziende di arredamento.
Ora, una di queste aziende è leader nel settore nella mia zona: è il negozio di arredamento più antico, con un'ottimo nome, che tratta le aziende più importanti e con una clientela solida. Questa azienda mi ha proposto - previo stage retribuito - un lavoro da progettista, in quanto si occupa anche dell'allestimento di interi ambienti o case. Sarebbe senza dubbio un'esperienza molto formativa dal punto di vista delle conoscenze (delle aziende, del modo di lavorare) e della progettazione.
L'altra azienda che mi ha chiamato è IKEA, che offre uno stage di sei mesi come interior designer (delle zone espositive). Dopo lo stage, a seconda di come vada e delle necessità dell'azienda, si deciderà se offrire un contratto. In IKEA hanno lavorato anche alcuni amici, che dopo lo stage hanno trovato un posto (a tempo indeterminato) come interior designers in altre sedi IKEA in giro per il mondo (Marsiglia, Londra). Insomma, c'è possibilità di crescita.
Premesso che lo scopo di entrambi sarebbe quello di arricchire il curriculum in modo da poterlo "rivendere" in studi di Interior Design (soprattutto all'estero), quale delle due strade pensate possa essere l'esperienza più appetibile per un eventuale datore di lavoro?
Sono molto confuso, vi prego datemi un consiglio!
Giulia M. :
Mi sembrano entrambe buone proposte, entrambe fanno un buon cv. Forse la prima è più professionalizzante, in ikea rischi di fare esperienza più come venditore che come architetto... ma se fossi in te mi chiederei: in ikea saresti disposto a proseguire in giro per il mondo? se si... lanciati!
ivodivo :
Nessun "negozio" di arredamento, per quanto prestigioso, ti darà arricchimento curriculare, tantomeno IKEA. Probabilmente aumenterà la tua esperienza nel settore (misure di basi e pensili, prezzi, modelli.........) ma non pensare che affronterai chissà quali progetti di interior. Normalmente i negozi di arredamento arredano.... (scusa la banalità).
Se hai passione per il settore e credi che quello sia il tuo futuro devi puntare agli studi di architettura specializzati in interior design dove non si fa arredamento ma si progettano spazi, gli arredi sono studiati e realizzati su misura, si sceglie l'illuminazione più adatta, le pavimentazioni................ Questa strada ti darà soddisfazione e curriculum.
Occhio però che il settore non è che stia passando un momento felicissimo..........
ponteggiroma :
condivido zero di quanto espresso dal collega. L'equivalenza IKEA = scarso curriculum e studio professionale = buon curriculum non mi convince per niente. Penso a quegli studi famosi che sfruttano gente preparata pagandola due lire e facendogli fare solo disegni per 10 ore al giorno.
Leggendo il tuo post si intuisce piuttosto che hai le idee abbastanza chiare sul settore, quindi, non cercare pareri qui che per le tue esigenze potrebbero risultare fuorvianti. La risposta al tuo quesito la conosci già
enterthemax :
Grazie, Giulia, penso che il proseguire in giro per il mondo per me sia più un aspetto positivo che negativo! ;)
enterthemax :
Penso che siano punti di vista: interior design non è solo progettazione degli spazi o degli arredi su misura, ma anche allestimento di ambienti utilizzando ciò che già è sul mercato. Si tratta di due approcci un po' diversi, il primo molto italiano, il secondo più di scuola francese (in cui quello che conta sono i colori, le textures, gli accostamenti di forme, la funzionalità, i costi).
Questo, il secondo approccio, è quello che si andrebbe a fare in aziende di arredamento o in IKEA (in questo caso legato agli spazi espositivi). Quest'ultima prevede tutta una fase di ricerca in cui si valutano bisogni, gusti e stili di abitare della popolazione locale, una fase di progettazione (dal moodboard ai disegni tecnici) e l'allestimento stesso. Alla fine penso che, se per architettura si intende "creare ambienti di vita per le persone" (mia personale visione), nessuno dei due se ne esime, in quanto - una volta dato lo spazio - esso continua ad essere invivibile se non arredato nel modo più appropriato (allo spazio stesso, alla persona, al background culturale).
Ti ringrazio comunque per i tuoi consigli, che mi saranno di certo utili. Buona serata! :)
enterthemax :
Grazie per la tua risposta, mi sa che è vero: la risposta la conosco già. Purtroppo ho avuto anche io esperienze che descrivi in studi di architettura (anche non famosi), in cui di fatto si assume spesso un ruolo a metà strada tra il disegnatore ed il burocrate. Inoltre la mia visione dell'architettura è strettamente legata al ruolo-chiave dell'arredo, inteso come dispositivo che permetta l'effettivo utilizzo degli spazi (l'abitare). Non penso che questo sia possibile solo attraverso mobili su misura, che spesso riflettono solo la visione parziale del progettista; al contrario un mobile "già fatto" permette all'ambiente di vivere anche attraverso punti di vista differenti sul mondo (quelli del designer, della casa produttrice ecc), che spesso rispecchiano in maniera più completa lo spirito del tempo, nel senso alto del termine. Vedo questo approccio, insomma, come un modo per non essere troppo autoreferenziali, per acquisire il ruolo di "regista" la cui presenza, all'interno dello spazio finale, sarà invisibile ma fondamentale.
Ma questa è solo la mia piccola visione delle cose, ed anche il motivo per cui ho scelto di non andare in uno studio di architettura ma di dedicarmi completamente al "semplice" arredo.
Ti ringrazio ancora per le tue parole,
Buona serata.
desnip :
Avevo capito che il tuo colloquio con Ikea non riguardava il diventare semplice venditore come tutti quei ragazzi spesso "scazzati" che si incontrano di solito in negozio.... Invece l'aspetto legato all'allestimento delle zone espositive è molto più interessante e sarebbe piaciuto anche a me.
Per quanto riguarda i negozi di arredamento, diciamocela tutta: quante volte vi è capitato che gli arredatori vi abbiano "scavalcato" convincendo il cliente a modificare il progetto che avevate fatto? A me tante, con risultati spesso terribili. Ma tant'è, potere degli arredatori.
In bocca al lupo, entherthemax.
ivodivo :
Ponteggi per niente non si ottiene niente. Se sei in gamba ti fai "sfruttare" per un paio d'anni in uno studio di un certo livello e impari più cose che 10 anni in IKEA. Non scherziamo. E' sempre stato così e sempre lo sarà (e da un certo punto di vista è anche giusto così considerato che usciti dall'università siamo, almeno in Italia, molto "acerbi"). I neolaureati che sono transitati nel mio studio sono stati tutti meravigliose esperienze, persone eccezionali, grandi personalità, intraprendenza e voglia di fare, ma dal punto di vista tecnico molto indietro (ed è normale che sia così per come sono impostati i nostri atenei). Se vuoi accusarmi di essere uno sfruttatore ti rispondo che in tre mesi di stage tutti hanno imparato tante di quelle cose il cui valore non è quantificabile in denaro.
DO UT DES
Enterthemax ha chiesto consiglio su come arricchire il suo curriculum, non il suo portafogli.

Enterthemax se poi la posizione che pensi di ricoprire in IKEA non è quella del venditore in negozio ma del progettista in azienda allora è già diverso. Il vero sfruttamento è chiudersi in un negozio (IKEA o qualsiasi altro) e vendere dei mobili.
arch_mb :
@ivodivo questa è l'Italia, e quello dei primi anni senza stipendio degli architetti - e dei giuristi - è un problema strutturale, che però vorrei continuare a vedere come un problema. Francia e Svizzera funzionano in modo diverso, di altri paesi nulla posso dire perché non ho esperienze dirette. Poi un altro discorso, di pari importanza, lo dobbiamo fare sulla difficoltà di uno studio di garantire stipendi adeguati ai dipendenti, o anche solo di inquadrarli come dipendenti, a causa dell'indecente pressione fiscale sul lavoro cui in Italia nessuno, oggi, sembra attribuire alcuna importanza.
desnip :
Ragazzi, ma non scherziamo.... Ditemi in quale settore si nasce imparati. Una volta il papà della mia allora coinquilina mi raccontò una cosa molto interessante; pensionato Enel, narrò di quando entrato in azienda, aveva trascorso i primi mesi "pagato per imparare". E così è in tutte le realtà normali, tranne che negli studi professionali italiani in genere, dove devi ringraziare e riverire perchè i titolari ti insegnano qualcosina che a loro torna utile visto che poi lo usi per loro, nella migliore delle ipotesi sottopagato.
arko :
Come hai fatto con Ikea? hai mandato curriculum e basta e ti hanno richiamato? A me sarebbe interessata un'esperienza di questo tipo.
ponteggiroma :
si desnip, ma il post iniziale non riguardava il fatto di fare esperienza, bensì come da titolo, si parla di lavoro che da curriculum. Da quella che è la mia esperienza, poi magari mi sbaglio, il curriculum lo fai lavorando per le grosse aziende se sei intenzionato a proseguire in quel settore, ma se inizi a lavorare per studi professionali (sia grossi che piccoli) difficilmente lo fai per fare curriculum, ma perchè vuoi fare esperienza finalizzata alla libera professione. Almeno in italia, poi magari in altri paesi dove anche negli studi professionali si viene assunti con stipendi dignitosi è un altro paio di maniche.
Jrk87 :
Io sono assolutamente esterrefatto di come la professione dell'architetto sia scesa così in basso in Italia.
Non solo annunci di lavoro ridicoli, che leggo saltuariamente per non farmi salire la bile, probabilmente non so forse sei neolaureata/o e quindi stai cercando un modo per entrare nel mondo del lavoro,ma se hai studiato così tanto per finire all'ikea, buona fortuna e in bocca al lupo.
desnip :
Hai ragione, ponteggi, sono andata off topic, ma era per rispondere a ivodivo.
kia :
jrk87, leggi bene, all'ikea non andrebbe a fare il venditore ma ben altro. E se devo essere sincera, visto che non faccio altro che dimensionare fosse settiche "con tutto quello che ho studiato", ci andrei volentieri anche io a lavorare in un ufficio tecnico di ikea. Probabilmente sarebbe un attimo più stimolante rispetto al compilare scie telematiche e risolvere i casini di gente che prima fa i lavori e dopo chiama l'architetto, ecc.ecc.
ponteggiroma :
propongo 10 minuti di applausi per Kia.
PS. quella del dimensionamento di fosse settiche "con tutto quello che ho studiato" : bellissima, me la rivendo subito...
Jrk87 :
Obbiettivamente credo che si tratti principalmente di ciò che si vuole fare nella vita. capisco, in italia glia architetti pur di sopravvivere si sono sempre piu abbassati a svolgere mansioni che non sono proprio facenti parte della loro professione. Kia, il fatto di lavorare su fosse settiche dipende solo da te. Noi ci lamentiamo spesso di tecnici diplomati che si buttano nella progettazione architettonica non avendone i titoli, ma anche noi a volte sforiamo in campi in cui la nostra conoscenza è sprecata solo perchè dobbiamo lavorare.

Finchè ci sarà questa forma di assoluta mancanza di rispetto verso la nostra professionalità, (sia da parte dei clienti ma anche da parte degli stessi architetti che sminuiscono il proprio titolo) non cambierà nulla in italia.
Ho capito che sarebbe andata a lavorare in un ufficio ikea e non al settore vendite, ma "ruberebbe" il lavoro ad un disegnatore cad non laureato che non ha speso soldi in qualifiche e non ha preso una laurea in architettura.

Ciò che dico io è avere un po di ambizione, e talvolta avere anche il coraggio e la dignità di dire di NO.
arch_mb :
Jrk87: you have a point.
ponteggiroma :
bellissime parole... ma quando devi pagare l'affitto, il mutuo le bollette che fai?
Io subito 100-1000-10000 fosse settiche, non mi sono mai tirato indietro davanti a niente e mai lo farò, Sempre che si tratti di lavoro onesto e regolarmente retribuito ovviamente.
kia :
esatto Ponteggi. Poi tra l'altro, progettare fosse settiche e farsele approvare è propedeutico, dove lavoro io, alla presentazione di progetti di ristrutturazione. Quindi di sicuro non le diamo da fare ad altri perchè siamo schizzinosi e ci gestiamo tutto l'iter dall'inizio alla fine.....Certo è che un po' pallosetto e magari sarebbe più divertente aver a che fare con allestimenti. Questo era un po' il senso del mio post.
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