Buongiorno bella gente!
Mi trovo a dover affrontare un cambio di destinazione d'uso da C2 a C1, per una piccola porzione di una U.I.U. di Roma, che nello stato di fatto è tutta unita ad una particella adiacente correttamente inserita e contraddistinta come C1. L'edificio dovrebbe essere del 1935, i miei clienti non hanno praticamente nulla in mano, L'unica carta che ho, però dal punto di vista catastale, è un acceretamento del 46, dove entrambe le particelle risultano, come oggi in catasto C2 e C1.
Ora, dovendo affituare il negozio per una attività alimentare, il tecnico del futuro affittuario deve fare la pratica al Suap, quindi io, che rappresento il proprietario, devo sistemare questo imbroglio.
Vedo due strade:
- cila per variazione d'uso,(non aumento credo carico urbanistico, col Mille proroghe me la cavo con una c.i.l.a, giusto?)
- fare un 'accertamento di uso', cioè verificare che quella particella C2 in realtà è stata sempre una C1, o meglio è stata sempre cosi utilizzata. Dovrei andare in municipio e controllare il registro delle imprese e risalire alle annate.
Vedete altre possibilità? Avete qualche informazione in più sulla seconda possibiità,(che non è farina del mio sacco, mi è stata accennata ma nn trovo abbastanza dettagli normativi...)?
risata : [post n° 412553]
Cambio d'uso da C2 a C1
Ciao Risata.
La classificazione catastale viaggia su un binario distinto rispetto a edilizia e urbanistica, quindi non parlerei di "cambio di destinazione d'uso da C2 a C1". I clienti possono non avere conservato nulla, ma io non perderei tempo e farei accesso agli atti per vedere se c'è qualcosa che chiarisca la destinazione d'uso edilizia.
Verificherei poi come norme e regolamenti comunali considerano i depositi funzionali all'attività commerciale nella tua zona di piano, i conseguenti standard da conferire, quindi se vi è o meno aumento di carico urbanistico nel caso di cambio di destinazione d'uso a commerciale. Questo chiarisce anche il procedimento edilizio.
Dopo avere fatto un'indagine sulle condizioni al contorno, verificherei con il tecnico comunale il da farsi, e chiarirei con lui anche la possibilità di pecorrere la strada dell' "accertamento d'uso".
La classificazione catastale viaggia su un binario distinto rispetto a edilizia e urbanistica, quindi non parlerei di "cambio di destinazione d'uso da C2 a C1". I clienti possono non avere conservato nulla, ma io non perderei tempo e farei accesso agli atti per vedere se c'è qualcosa che chiarisca la destinazione d'uso edilizia.
Verificherei poi come norme e regolamenti comunali considerano i depositi funzionali all'attività commerciale nella tua zona di piano, i conseguenti standard da conferire, quindi se vi è o meno aumento di carico urbanistico nel caso di cambio di destinazione d'uso a commerciale. Questo chiarisce anche il procedimento edilizio.
Dopo avere fatto un'indagine sulle condizioni al contorno, verificherei con il tecnico comunale il da farsi, e chiarirei con lui anche la possibilità di pecorrere la strada dell' "accertamento d'uso".
Grazie per la risposta!
Entrando nel merito della faccenda, ho un accertamento d'ufficio del catasto del 1946, quindi se non dovessi trovare nulla di edilizio potrei partire da quello come ultima legittimità,(questo me lo diceva oggi il tecnico in municipio).
Ora vi faccio una seconda domanda: voi avete mai fatto un accertamento d'uso urbanistico? non riesco a trovare normativa a riguardo...
Entrando nel merito della faccenda, ho un accertamento d'ufficio del catasto del 1946, quindi se non dovessi trovare nulla di edilizio potrei partire da quello come ultima legittimità,(questo me lo diceva oggi il tecnico in municipio).
Ora vi faccio una seconda domanda: voi avete mai fatto un accertamento d'uso urbanistico? non riesco a trovare normativa a riguardo...
Personalmente non ho mai visto un "accertamento d'uso" come quello di cui parli tu, mi sembra una specie di "usucapione" della destinazione d'uso? E' la prima volta che lo sento.