Elisa : [post n° 417089]
Riaccatastamento necessario?
Buongiorno, nel 2006 ho acquistato un appartamento e ho poi effettuato una ristrutturazione nel 2007 con regolare DIA (sono in possesso dei documenti di inizio e fine lavori). Tale ristrutturazione non prevedeva né ampliamenti né cambio vani, quindi all'epoca l'immobile non è stato riaccatastato in quanto non necessario. Adesso devo vendere l'appartamento e, in base alle leggi attuali, scopro che è necessario riaccatastare in quanto il perito ha riscontrato delle differenze tra la planimetria registrata al catasto risalente al 1989 e lo stato attuale dell'abitazione, e cioè sulla vecchia piantina risultano due finestre che nella realtà non ci sono. Vorrei sapere per cortesia se sono obbligata a riaccatastare e, se sì, perché devo farlo proprio io, avendo fatto a tempo debito tutti i lavori in regola, e pagare al posto di chi non ha provveduto a regolarizzare la vecchia planimetria facendo chiudere le finestre senza le opportune segnalazioni (il precedente proprietario ad esempio)? Inoltre, in fase di acquisto dell'appartamento da parte mia nel 2006, ci sono stati un perito e un notaio che hanno attestato la regolarità di ciò che stavo acquistando... non è più valido tutto questo? Mi sembra una vera ingiustizia e un'assurdità sinceramente... Spero di essere stata abbastanza chiara. Grazie in anticipo per le vostre risposte. Saluti, Elisa
E' sicura che il perito e il notaio hanno attestato la regolarità dell'immobile, o hanno semplicemente dichiarato di non assumersi alcuna responsabilità (come sono soliti fare)?
Se è come dice lei, l'onere della regolarizzazione spetta cmq a lei, ma dopo potrà rivalersi contro questi soggetti.
In caso contrario, la responsabilità è sua e basta. Ma aggiungo che è anche del tecnico che ha firmato la Dia nel 2007, perchè avrebbe dovuto controllare la regolarità del pregresso.
Se è come dice lei, l'onere della regolarizzazione spetta cmq a lei, ma dopo potrà rivalersi contro questi soggetti.
In caso contrario, la responsabilità è sua e basta. Ma aggiungo che è anche del tecnico che ha firmato la Dia nel 2007, perchè avrebbe dovuto controllare la regolarità del pregresso.
Quoto la collega aggiungendo un paio di questioni.
Perito e notaio all'epoca al 99% non hanno attestato la regolarità dell'immobile quindi rifarsi su di loro la vedo molto difficile per non dire impossibile.
Come dice desnip c'è responsabilità del tecnico che nel 2007 non ha controllato il pregresso e mi domando come il suo tecnico all'epoca abbia disegnato l'ante operam per non accorgersi della difformità di facciata.
Ultima questione a prescindere dalle responsabilità pregresse, lei oggi per vendere e fare le cose per bene deve non solo riaccatastare (che è davvero il meno) ma deve regolarizzare la condizione autorizzativa andando a sanare sia la difformità di facciata che la diversa distribuzione degli spazi interni presentando il relativo titolo edilizio al SUE del comune di riferimento.
La sua comunque è una condizione relativamente comune, mancando in Italia la cultura della compravendita e della consulenza professionale per me fondamentale sia in fase di vendita che di acquisto.
Faccia tesoro dell'esperienza per il futuro, perchè cpnsultare un tecnico prevendita vi costa magari qualche soldo ma vi evita tantissime grane potenziali che con gli immobili, considerando la complessissima legislazione italiana, sono più diffuse di quanto si pensi.
Si affidi ad un tecnico di suo fiducia in ogni caso.
Perito e notaio all'epoca al 99% non hanno attestato la regolarità dell'immobile quindi rifarsi su di loro la vedo molto difficile per non dire impossibile.
Come dice desnip c'è responsabilità del tecnico che nel 2007 non ha controllato il pregresso e mi domando come il suo tecnico all'epoca abbia disegnato l'ante operam per non accorgersi della difformità di facciata.
Ultima questione a prescindere dalle responsabilità pregresse, lei oggi per vendere e fare le cose per bene deve non solo riaccatastare (che è davvero il meno) ma deve regolarizzare la condizione autorizzativa andando a sanare sia la difformità di facciata che la diversa distribuzione degli spazi interni presentando il relativo titolo edilizio al SUE del comune di riferimento.
La sua comunque è una condizione relativamente comune, mancando in Italia la cultura della compravendita e della consulenza professionale per me fondamentale sia in fase di vendita che di acquisto.
Faccia tesoro dell'esperienza per il futuro, perchè cpnsultare un tecnico prevendita vi costa magari qualche soldo ma vi evita tantissime grane potenziali che con gli immobili, considerando la complessissima legislazione italiana, sono più diffuse di quanto si pensi.
Si affidi ad un tecnico di suo fiducia in ogni caso.
aggiungo che bisognerà verificare se la chiusura delle finestre era ammissibile per il regolamento igienico sanitario, cioè se i rapporti aeroilluminanti sono rispettati