Buonasera a tutti,
due fratelli devono dividersi la proprietà di famiglia consistente in terreni agricoli con annessa casa di abitazione e fabbricati connessi all'attività agricola. La casa dovrebbe andare a uno dei due figli non coltivatore e gli annessi con i terreni al figlio coltivatore. Mi chiedo se il figlio coltivatore potrà costruire una casa (o anche fare il cambio di destinazione d'uso di un annesso agricolo) in abitazione. Grazie a chi risponderà
Silvano : [post n° 418105]
divisione ereditaria
la casa deve andare per forza a chi coltiva. le aree agriocole non sono edificabili, gli unici edifici ammessi sonol'abitazione dell'imprenditore agricvolo a titolo principale e gli annessi deputati al funzionamento dell'attività agricola (depositi, alloggi epr dipendenti...). ne consegue che il figlio che non è agricoltore non può diventare proprietario dell'abitazione; inoltre l'altro figlio agricoltore non può costruire visto che sul terreno esiste già l'abitazione legittimata al conduttore del fondo
Quindi dici che è impossibile scindere le proprietà? Cioè una casa in campagna deve restare per sempre in mano a coltivatori? il padre non può decidere di dare la casa al figlio non coltivatore e gli annessi al figlio coltivatore e magari quest'ultimo dovrà trovare altri terreni da assoggettare a vincolo se vuole realizzare la sua casa di abitazione?
le norme sul terreno agricolo sono chiare. consiglio di verificare rpesso il proprio comune di riferimento a prescindere, prima di fare qualunque cosa.
In lombardia ho di recente trattao un caso simile ed è stato ribadito che solo l'agricoltore a titolo principale poteva usare la residenza.
ovviamente se la residenza è fuori dal terreno agricolo, su particella residenziale, la questione non si pone. quindi al limite si potrebbe valutare l'ammissibilità di fare una variante urbanistica, frazionando il lotto e identificando la particella su cui insiste la casa come residenziale. ovviamente bisogna fare le valutazioni del caso, perchè la trasformazione non è detto sia fattibile (il terreno agricolo deve rimanere tale) e soprattutto cosa implica a livello di esborso economico per gli oneri
In lombardia ho di recente trattao un caso simile ed è stato ribadito che solo l'agricoltore a titolo principale poteva usare la residenza.
ovviamente se la residenza è fuori dal terreno agricolo, su particella residenziale, la questione non si pone. quindi al limite si potrebbe valutare l'ammissibilità di fare una variante urbanistica, frazionando il lotto e identificando la particella su cui insiste la casa come residenziale. ovviamente bisogna fare le valutazioni del caso, perchè la trasformazione non è detto sia fattibile (il terreno agricolo deve rimanere tale) e soprattutto cosa implica a livello di esborso economico per gli oneri