Salve a tutti, avrei necessità di un chiarimento, in quanto architetto fresco abilitato. Un'amica, registrata alla camera di commercio con p. iva e quindi come ditta individuale, svolge attività di "agenzia di servizi altri", in parole spicciole, il suo compito è trovare persone interessate a svolgere corsi di ceramica/oreficieria/ etc, e una volta raggiunta una quota di circa 10 partecipanti, chiama a collaborare un dato professore, addetto a svolgere il corso. Quello che lei offre al professore-collaboratore (oltre alle varie in questione) è appunto il luogo per lo svolgimento di tali attività. Lo spazio che vorrebbe mettere a disposizione è una sua proprietà, un immobile ad uso abitativo nel quale non vive nessuno. La domanda è quindi la seguente: se l'immobile risponde ai requisiti igienico-sanitari relativi all'uso non abitativo in relazione anche all'esiguo numero di partecipanti, può legalmente questo immobile divenire sede di tali corsi, nonostante sia accatastato come residenza privata?
Grazie anticipatamente
Emi : [post n° 419778]
agenzia di servizi - requisiti
innanzitutto lei deve fare al suap la scia di agenzia d'affari per l'attività di intermediazione, mentre le serve una scia per attività di servizio generica per i corsi.
in secondo luogo, in locali residenziali lei può svolgere l'attività di agenzia di affari, cioè ufficio, ma non quella di corsi pratici artigianali: serve c1 o c3
in secondo luogo, in locali residenziali lei può svolgere l'attività di agenzia di affari, cioè ufficio, ma non quella di corsi pratici artigianali: serve c1 o c3
esatto, come dice Archifra. Perchè il comune potrebbe contestare un cambio d'uso illegittimo. E' capitato a nostro cliente con un c2 (magazzino) affittato per attività espositive. Il comune lo ha contestato. La stessa cosa vale per il tuo caso. Un immobile residenziale (A/1, A/2, A/3, ecc) va invece benissimo per insediare il suo ufficio.