mardegiumon : [post n° 423045]
cambio destinazione d'uso
Buonasera a tutti, dovrei effettuare al Comune di Napoli un cambio di destinazione d'uso di un 'immobile, da residenziale a deposito (C2) in quanto privo di qualsiasi requisito per essere definito residenziale: mancanza di finestre, inesistenza del wc, superficie di circa 15 mq. Un tecnico comunale mi ha detto di effettuare la sola variazione catastale, ma una precedente esperienza non concorda con questo consiglio, in quanto il comune vuole che ad ogni variazione catastale corrisponda sempre una precedente pratica comunale. Qualcuno mi mi ha consigliato di presentare prima una CIL ma il modello predisposto non prevede il mio caso. Che fareste al mio posto?
Mi chiedo come un locale privo dei requisiti igienico-sanitari previsti per legge possa avere una destinazione residenziale.
Probabilmente, il tecnico comunale ha consigliato di procedere solo con l'aggiornamento catastale perché la pratica urbanistica non avrebbe senso in quanto un'abitazione ha certamente anche i requisiti per essere utilizzata come deposito mentre non è vero il contrario.
Probabilmente, il tecnico comunale ha consigliato di procedere solo con l'aggiornamento catastale perché la pratica urbanistica non avrebbe senso in quanto un'abitazione ha certamente anche i requisiti per essere utilizzata come deposito mentre non è vero il contrario.
Nel mio comune tutti i cambi d'uso si fanno solo con S.C.I.A.
E confermo quello che tu dici, ci vuole una pratica presso il S.U.E. del comune di riferimento, non basta solo la variazione catastale.
E confermo quello che tu dici, ci vuole una pratica presso il S.U.E. del comune di riferimento, non basta solo la variazione catastale.
Sarei d accordo con te, qualora il cambio di destinazione d'uso avvenisse all'interno della stessa categoria, ma dovendo passare da una categoria all'altra dovrei presentare un permesso a costruire. Ritengo che nel mio caso sarebbe eccessivo. Volevo presentare una c.i.l. ma il modello predisposto non fa rientrare il mio caso
Secondo me S.C.I.A. in alternativa al P.d.C. senza opere e senza pagamento di oneri, solo i diritti di segreteria.
Poi DOCFA, che tra l'altro potrebbero rifiutare se non espliciti nella relazione gli estremi del titolo edilizio che legittima il cambio d'uso (se fai solo la variazione catastale come ti hanno consigliato)
Poi DOCFA, che tra l'altro potrebbero rifiutare se non espliciti nella relazione gli estremi del titolo edilizio che legittima il cambio d'uso (se fai solo la variazione catastale come ti hanno consigliato)
assolutamente il cambio d'uso va fatto prima in comune, con apposita pratica (nel mio comune si usa il pdc per determinate zone vincolate, per tutte le altre zone è un semplice modello apposito), e solo dopèo perfezionato in catasto. se davvero il tecnico del comune ti ha detto di farlo solo in catasto è da prendere a badilate nei denti e spedirlo a fare la pulizia delle strade: quello che ti ha suggerito è un abuso bello e buono
Si, considerando che il tecnico del Comune mi ha detto di non fare nulla, essendo il locale privo di qualsiasi requisito igienico sanitario per essere definito abitazione. Solo che non vorrei che un domani il Comune si svegliasse e michiedesse con quale pratica edilizia ho effettuato il cambio