A febbraio ho fatto l'esame di Sintesi in progettazione (ultimo esame della mia carriera alla quinquennale della Sapienza) prendendo 23, ho rifiutato il voto ma tra pandemia e problemi personali sono arrivata a oggi facendo revisioni con l'assistente e solo una con la prof. Oggi ho rifatto revisione con la prof e mi ha detto che il progetto è migliorato ma ha bisogno ancora almeno di altri 2 mesi di lavoro per alzare il voto (ha parlato di 27). Dovrei fino a inizi novembre dedicarmi solo a questo e sospendere la tesi che nel frattempo ho iniziato ma già messo in pausa da 2 mesi causa problemi personali e questo esame, quindi riprenderla a novembre. Ora, io ho la media del 27 e poco più e ho paura che accettando questo 23 (esame da 14 CFU) verrà influenzato molto il voto di laurea. Non so come comportarmi, accettare il 23 e dedicarmi completamente alla tesi o riprovo l'esame a novembre mettendo da parte la tesi?
Ovviamente la mia paura è prendere un voto basso alla laurea e aggiungo che ahimè ho già 28 anni e m'iscriverò al secondo fuoricorso cose che temo influenzino molto poi nella ricerca del lavoro.
Cate : [post n° 436798]
Accettare voto ultimo esame
Ciao Cate,
per prima cosa ti consiglio di calcolarti la media ponderata per capire di quanto si abbassi la tua media e di conseguenza il voto con cui ti presentarai alla tesi, nel caso accettassi io 23, per capire meglio se vale la pena o no continuare a studiare per l'esame o passare alla tesi.
Detto questo, ti parlo da una che si è laureata alla quinquennale a 28 anni con 110 e lode (quindi puntando sempre al massimo).
Il voto di laurea è relativo nel mondo del lavoro, sono le esperienze a fare la differenza (conoscenze di programmi e capacità di imparare velocemente per le cose pratiche; esperienze all'estero, workshop, lavoro pre-laurea, convegni, articoli scientifici ecc per capire che tipo di persona sei). Tra un 105 e un 107 non credo ci sia molta differenza quando ti presenti ad un datore di lavoro.
Fai le tue valutazioni e qualsiasi cosa sceglierai andrà bene.
In bocca al lupo
per prima cosa ti consiglio di calcolarti la media ponderata per capire di quanto si abbassi la tua media e di conseguenza il voto con cui ti presentarai alla tesi, nel caso accettassi io 23, per capire meglio se vale la pena o no continuare a studiare per l'esame o passare alla tesi.
Detto questo, ti parlo da una che si è laureata alla quinquennale a 28 anni con 110 e lode (quindi puntando sempre al massimo).
Il voto di laurea è relativo nel mondo del lavoro, sono le esperienze a fare la differenza (conoscenze di programmi e capacità di imparare velocemente per le cose pratiche; esperienze all'estero, workshop, lavoro pre-laurea, convegni, articoli scientifici ecc per capire che tipo di persona sei). Tra un 105 e un 107 non credo ci sia molta differenza quando ti presenti ad un datore di lavoro.
Fai le tue valutazioni e qualsiasi cosa sceglierai andrà bene.
In bocca al lupo
Ciao, grazie per la risposta. Secondo l'applicazione dell'università la media ponderata si abbasserebbe di -0.22 punti e il voto di laurea di -0.81 punti. Poi mi hanno detto che alla Sapienza usano l'aritmetica per il voto di partenza, boh.
onestamente, a un datore di lavoro frega poco il voto, se sei uscito con 110 o con 90: frega più quanto ci hai messo a uscire. guardano più quanti anni ci hai messo a laurearti e se ci hai impiegato tanto perchè intanto lavoravi o perchè rifiutavi voti.
e, scusa se sono brutale, ma se hai la media del 27, non è certo un unico 23 a rovinarti drammaticamente la media: ti stai facendo delle pippe inutili
e, scusa se sono brutale, ma se hai la media del 27, non è certo un unico 23 a rovinarti drammaticamente la media: ti stai facendo delle pippe inutili
quoto ArchiFra: ti confermo che il voto di laurea non serve a niente nel mondo del lavoro.
E te lo dice una che ha preso 110 e lode a 25 anni.
E te lo dice una che ha preso 110 e lode a 25 anni.