Salve a tutti, mi sto occupando di una pratica superbonus per una abitazione unifamiliare. Il cliente ha allo stato attuale una popa di calore a split per il riscaldamento/ raffrescamento e uno scaldabagno per ACS. Quello che vorrei proporre io è il seguente impianto: un sistema ibrido (caldaia-pdc) per garantire il servizio di riscaldamento/raffrescamento a pavimento radiante e il serivizio di ACS . Infine inserirò fotovoltaico e solare termico. Il mio dubbio è il seguente: ai fini di superbonus, posso sostituire l'impianto esistente come descritto, con l'impianto proposto da me?
Grazie in anticipo.
Max91 : [post n° 444307]
Sostituzione impianti Superbonus
Certo che puoi, anzi l'hai pensata bene. Invece ho un altro dubbio dovuto a quanto scrivi "Infine inserirò fotovoltaico e solare termico": vuoi dire che li inserirai entrambi? E perché? A meno di situazione particolari che non so immaginare, questo genere di installazioni contemporanee sono assolutamente inutili.
Ok grazie per l’aiuto. Si allora per quanto riguarda il fotovoltaico, lo inserisco insieme a 2 batterie di accumulo per coprire il fabbisogno energetico della pdc. Mentre il solare termico, in verità, vorrei capire meglio se ne vale la pena dato che l’impianto ibrido mi garantisce una buona copertura dei servizi.
Il fotovoltaico ha il problema del limite del costo.... non si rientra con le spese tecniche.
Devi fare un'analisi energetica per valutare quale delle due tecnologie sia migliore. In linea di massima, se una delle due tecnologie copre i fabbisogni, è inutile installarne un'altra contemporaneamente, semmai ottimizzi la prima per raggiungere una congrua percentuale di copertura e se, come dice Giovanni, raggiungi il tetto di spesa, valuta la tecnologia meno costosa
Io non ne sarei così sicuro. Innanzitutto anche rispetto alla rinnovata definizione di impianto termico (D.Lgs 48/2020), va valutato se può ritenersi tale, quello che ad oggi è rappresentato da un semplice condizionatore:
“impianto termico” - impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.
La dimostrazione da fare è quella volta, scientificamente, a provare che il condizionatore attuale sia in grado di riscaldare tutto l'immobile, il che la vedo impossibile se fosse solo uno (a meno che non stiamo parlando di un monolocale).
Stante inoltre ed in ogni caso, la condizione essenziale di "sostituzione", è palese che l'intervento proposto invero contempli una installazione ex-novo della rete di distribuzione ed emissione (tralasciando la componente generatore per assimilazione allo split che risulta implicita e scontata): la riprova è nelle note dell'Enea che in più occasione ha sicuramente fatto riferimento alla sostituzione dei condizionatori ma solo come intervento trainato.
Non mi soffermo sul commento, a mio modo di vedere non condivisibile, di @Mikros a proposito delle energie rinnovabili, poiché è abbastanza esplicito che trattasi di una mera opinione personale che quantomeno andrebbe argomentata per capirne le motivazioni.
Infine rammento che per sistemi ibridi sono considerati solo quelli factory-made e non impianti realizzati mixando più tecnologie.
“impianto termico” - impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.
La dimostrazione da fare è quella volta, scientificamente, a provare che il condizionatore attuale sia in grado di riscaldare tutto l'immobile, il che la vedo impossibile se fosse solo uno (a meno che non stiamo parlando di un monolocale).
Stante inoltre ed in ogni caso, la condizione essenziale di "sostituzione", è palese che l'intervento proposto invero contempli una installazione ex-novo della rete di distribuzione ed emissione (tralasciando la componente generatore per assimilazione allo split che risulta implicita e scontata): la riprova è nelle note dell'Enea che in più occasione ha sicuramente fatto riferimento alla sostituzione dei condizionatori ma solo come intervento trainato.
Non mi soffermo sul commento, a mio modo di vedere non condivisibile, di @Mikros a proposito delle energie rinnovabili, poiché è abbastanza esplicito che trattasi di una mera opinione personale che quantomeno andrebbe argomentata per capirne le motivazioni.
Infine rammento che per sistemi ibridi sono considerati solo quelli factory-made e non impianti realizzati mixando più tecnologie.