Salve a tutti.
Mi sono accorto di aver commesso un errore nella compilazione di una CILA che è gia stata conclusa con l' inoltro della comunicazione di collaudo e fine lavori.
Premesso che trattasi di opere di manutenzione straordinaria eseguiti da una unica impresa, l' entità del cantiere è stata inferiore a 200 uomini-giorno e tutta la documentazione dell' impresa è stata verificata ed era perfettamente in regola.
L' errore consiste nell' aver messo la spunta nella sezione "DICHIARAZIONI - Rispetto degli obblighi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro" alla voce "i.1 - Non ricade nell' ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs n.81/2008)", quando sarebbe dovuta essere posta alla voce "i.2 - Ricade nell' ambito...." e di conseguenza spuntata la voce "i.3 1 - intervento NON soggetto all' invio della notifica preliminare".
E' possibile secondo voi integrare la documentazione e correggere l' errore? In che modo?
La pratica al SUET è attualmente nello stato "Comunicazione inviata".
Mi preoccupa altresì il discorso dei benefici fiscali che potrebbero venire messi in discussione?
Vi ringrazio per l' attenzione che vorrete dedicarmi.
Fabio : [post n° 450401]
Ho commesso un errore in una CILA che ho già chiuso. CHE FARE?
I benefici fiscali mi preoccupano nel momento in cui la CILA possa in qualche modo essere dichiarata errata...
Dovresti preoccuparti se e solo se fosse stata obbligatoria la notifica preliminare. E' l'unico documento che può inficiare l'erogazione di un incentivo nel caso in cui fosse necessario, ma non venisse prodotto.
Fermo restando che, se proprio vuoi sistemare la cosa, basta che mandi una PEC con rettifica/integrazione della CILA, magari "estraendo" dalla modulistica la sola pagina da rettificare ed allegandola con le spunte corrette.
Fermo restando che, se proprio vuoi sistemare la cosa, basta che mandi una PEC con rettifica/integrazione della CILA, magari "estraendo" dalla modulistica la sola pagina da rettificare ed allegandola con le spunte corrette.
Grazie per il consiglio.
Secondo te la pec va inviata all' U.T. del Municipio di competenza?
Non si potrebbe allora, tramite le funzionalità del SUET, inviare una comunicazione?
Secondo te la pec va inviata all' U.T. del Municipio di competenza?
Non si potrebbe allora, tramite le funzionalità del SUET, inviare una comunicazione?
io da romano (e non "romanista", ci mancherebbe altro) come già scritto, me ne guarderei bene dal rimettere le mani su una pratica ormai chiusa. Questa roba è come la cacca: più la smuovi e più fa puzza, ad un certo punto il cattivo odore potrebbe arrivare a qualcuno e ridestarlo dal letargo in cui vive quotidianamente per fargli mettere il "naso" nella tua pratica. Scusa la schettezza, ma credo sia l'unico paragone aderente.