Ciao a tutti,
Sono un architetto alle prime armi della libera professione e mi sto scontrando con la mia prima richiesta di accesso agli atti. Mi farebbe molto piacere sentire il vostro parere su questa mia vicenda.
L'immobile in questione è del 1972, la proprietaria ha i disegni originali del progetto, ho le planimetrie catastali (e le planimetrie corrispondono tutte, e corrispondono anche con lo stato di fatto, che bellezza!)... e dall'ufficio tecnico del comune (Trentino) mi dicono che non sono presenti elaborati progettuali. Sono invece presenti comunicazioni di opere libere riguardanti cambio piastrelle bagni e cucina (??) rifacimento bagni e installazione impianto di riscaldamento e installazione pannelli solari sulla copertura - pannelli solari che NON esistono e di cui la proprietaria è sicura non si sia mai fatto un progetto.
Ora, io non capisco... forse il tecnico si è confuso con un'altra p.ed.? é possibile che non esistano elaborati progettuali di un edificio del 1972? il cambio piastrelle comunicato al comune?
La richiesta all'UT è stata fatta via email... forse è meglio che vada di persona?
Grazie a chiunque vorrà rispondermi :)
isottie : [post n° 450627]
Accesso agli atti - confusione
Se la proprietaria ha disegni "originali" del progetto, questi seguono generalmente un provvedimento di autorizzazione (vista l'epoca direi Licenza Edilizia): se si è in possesso di tale titolo abilitativo si dovrebbe risalire agli elaborati depositati in archivio a meno che non siano andati dispersi. Questo quantomeno per associare l'edificio in oggetto inequivocabilmente alle documentazioni.
le richieste di accesso agli atti non si fanno via mail ma via pec o via portale apposito del comune, dopodichè si va a prendere visione oppure si riceve copia digitale a seconda di quello che si è chiesto.
Inoltre nell'atto di proprietà dovrebbe essere citato il titolo edilizio legittimante il manufatto; i disegni della cliente se sono solo architettonici non vogliono dire nulla: devono riportare il timbro del comune con un numero di protocollo o licenza.
Infine, il catasto non è probatorio quindi che le planimetrie catastali siano coincidenti con lo stato di fatto, purtroppo, non vuol dire che l'immobile sia legittimo
Inoltre nell'atto di proprietà dovrebbe essere citato il titolo edilizio legittimante il manufatto; i disegni della cliente se sono solo architettonici non vogliono dire nulla: devono riportare il timbro del comune con un numero di protocollo o licenza.
Infine, il catasto non è probatorio quindi che le planimetrie catastali siano coincidenti con lo stato di fatto, purtroppo, non vuol dire che l'immobile sia legittimo
Ciao, concordo con i colleghi, a parte questi punti:
- nel microcomune in cui lavoro le richieste di accesso agli atti possono arrivare via pec, email, cartacea; as usual ogni Comune fa a modo proprio;
- l'art. 9bis.1bis del dpr 380/2001 fa cenno al catasto come probante in determinate situazioni; anche qui, as usual ogni tecnico lo interpreta poi a modo proprio.
Di base c'è spesso confusione tra i committenti sulla legittimità catastale vs. quella urbanistica. Ritengo sia una delle prime cose che il professionista dovrebbe spiegare al cliente.
Per cercare eventuali pratiche vecchie devi capire che logica di archiviazione ha il Comune (per nome del richiedente, per indirizzo, ecc.). Spesso è utile appunto guardare tutti gli atti notarili a disposizione, o fare una visura catastale storica per risalire ai nomi dei precedenti proprietari.
- nel microcomune in cui lavoro le richieste di accesso agli atti possono arrivare via pec, email, cartacea; as usual ogni Comune fa a modo proprio;
- l'art. 9bis.1bis del dpr 380/2001 fa cenno al catasto come probante in determinate situazioni; anche qui, as usual ogni tecnico lo interpreta poi a modo proprio.
Di base c'è spesso confusione tra i committenti sulla legittimità catastale vs. quella urbanistica. Ritengo sia una delle prime cose che il professionista dovrebbe spiegare al cliente.
Per cercare eventuali pratiche vecchie devi capire che logica di archiviazione ha il Comune (per nome del richiedente, per indirizzo, ecc.). Spesso è utile appunto guardare tutti gli atti notarili a disposizione, o fare una visura catastale storica per risalire ai nomi dei precedenti proprietari.
1) ogni comune si organizza a modo suo per far consultare il materiale degli archivi. Il mio per esempio ha roba depositata in almeno 2 archivi per cui vi lascio immaginare.....e adesso va anche meglio perchè una volta ce ne era anche un terzo. Consiglio per non perdere tempo di chiarire fin da subito la corretta modalità per le richieste altrimenti perdi una marea di tempo 2) il catasto non è probatorio ma fa "spia" su eventuali problemi di legittimità. Inoltre non sarà probatorio ma è comunque un atto depositato e può creare talvolta problemi in caso di sanatorie specie sulla dichiarazione dell'epoca dell'abuso......3) non importa se il committente ha nel suo archivio di casa vecchi disegni ingialliti di epoche remote. Quello che conta è il disegno con il timbro del comune. Gli altri senza timbro possono essere copie fornite dal tecnico alla committenza e anche rappresentare stati non definitivi o semplicemente proposte.
Mmmh ok.. il mio dubbio è soprattutto sul fatto che in comune non siano stati trovati elaborati progettuali e su come comportarmi in questo caso.
Escludendo questioni di illeggittimità dell'edificio e affini, mi chiedo come possa non essere presente nulla? Forse banalmente hanno perso la documentazione o la persona incaricata non ha capito bene?
Sostanzialmente mi sembra che ci sia della confusione, io ho chiesto mele e l'UT mi ha risposto pere
Escludendo questioni di illeggittimità dell'edificio e affini, mi chiedo come possa non essere presente nulla? Forse banalmente hanno perso la documentazione o la persona incaricata non ha capito bene?
Sostanzialmente mi sembra che ci sia della confusione, io ho chiesto mele e l'UT mi ha risposto pere
Isottie, ma è certo che il progetto sia stato depositato in Comune? Oltre ai disegni architettonici non timbrati, che come dicono i colleghi non sono utili, hai in mano la copia della concessione, o un riferimento al suo numero? Gli elaborati che il comune ha reperito, li hai potuti vedere? Così almeno capiresti se c'è un errore grossolano di individuazione dell'immobile (succede anche questo).