Buonasera a tutti, sono un ragazzo che si è da poco abilitato e avrei una domanda da porvi:
Come si diventa Architetti?
Mi spiego meglio,
quali sono i passi per aprirsi uno studio di architettura? Quali consigli dareste ad un novellino?
Mi piacerebbe che si possa creare una guida pratica, grazie ai vostri consigli, per chi vuole esercitare la professione di Architetto partendo da zero. Una specie di step-by-step, approfondendo il più possibile i particolari pratici necessari per il raggiungimento dell'obiettivo.
Grazie in anticipo a tutti quelli che risponderanno!!
Ps. Si, sono a conoscenza che il settore è già saturo e che, conti alla mano, è controproducente aprire uno studio da novellino... tuttavia mi piacerebbe sapere quali sono i passi da fare... almeno in teoria! ;)
92_Peppe : [post n° 454531]
Come diventare un Architetto?
Ti posso dire come ho fatto io, poi fai le tue considerazioni.
Ho frequentato l'Istituto Tecnico per Geometri e a partire dal secondo anno, tutti i pomeriggi andavo presso uno studio di un ingegnere. L'ho fatto tutti i sacrosanti pomeriggi fino alla maturità. Tornavo a casa, finivo i compiti e andavo. In questo studio mi hanno fatto fare di tutto: riportare i rilievi in bella con i pennini su lucidi; poi arrivò autocad e imparai ad usarlo e passai dal tecnigrafo al computer; predisponevo le tavole e le pratiche da presentare al comune; facevamo anche pratiche catastali e imparai a usare docfa e pregeo e le relative procedure; il martedì e il giovedì pomeriggio era di ricevimento e andavo con l'ingegnere all'ufficio tecnico e ascoltavo in silenzio; insomma arrivato alla maturità potevo dire di avere imparato un mestiere, i suoi clienti mi conoscevano e potevo tranquillamente gestire in autonomia alcuni incarichi.
Poi dopo la maturità mi sono iscritto ad architettura perché mi piaceva la progettazione, il rilievo, il disegno. L'ingegnere avrebbe preferito che facessi ingegneria ma io no.
Durante l'università non ho potuto frequentare assiduamente lo studio ma ogni tanto continuavo a dargli una mano, ero diventato bravo a fare i render.
Durante gli studi universitari ho conosciuto un architetto senior che mi prese come collaboratore nel suo studio subito dopo la laurea, qui ho avuto modo di partecipare alla progettazione di piani urbanistici ed edifici residenziali. Ma semore in ambiti privati, niente lavori pubblici. Durante il primo anno in questo studio superai l'esame di stato. Sono rimasto per altri 4 anni in cui ho ampliato le mie conoscenze soprattutto per la gestione di pratiche edilizie. In questi 5 anni ho conosciuto inoltre, impresari edili, colleghi, tanta gente e l'apertura del mio studio è stato quasi naturale. Ho 48 anni.
Ho frequentato l'Istituto Tecnico per Geometri e a partire dal secondo anno, tutti i pomeriggi andavo presso uno studio di un ingegnere. L'ho fatto tutti i sacrosanti pomeriggi fino alla maturità. Tornavo a casa, finivo i compiti e andavo. In questo studio mi hanno fatto fare di tutto: riportare i rilievi in bella con i pennini su lucidi; poi arrivò autocad e imparai ad usarlo e passai dal tecnigrafo al computer; predisponevo le tavole e le pratiche da presentare al comune; facevamo anche pratiche catastali e imparai a usare docfa e pregeo e le relative procedure; il martedì e il giovedì pomeriggio era di ricevimento e andavo con l'ingegnere all'ufficio tecnico e ascoltavo in silenzio; insomma arrivato alla maturità potevo dire di avere imparato un mestiere, i suoi clienti mi conoscevano e potevo tranquillamente gestire in autonomia alcuni incarichi.
Poi dopo la maturità mi sono iscritto ad architettura perché mi piaceva la progettazione, il rilievo, il disegno. L'ingegnere avrebbe preferito che facessi ingegneria ma io no.
Durante l'università non ho potuto frequentare assiduamente lo studio ma ogni tanto continuavo a dargli una mano, ero diventato bravo a fare i render.
Durante gli studi universitari ho conosciuto un architetto senior che mi prese come collaboratore nel suo studio subito dopo la laurea, qui ho avuto modo di partecipare alla progettazione di piani urbanistici ed edifici residenziali. Ma semore in ambiti privati, niente lavori pubblici. Durante il primo anno in questo studio superai l'esame di stato. Sono rimasto per altri 4 anni in cui ho ampliato le mie conoscenze soprattutto per la gestione di pratiche edilizie. In questi 5 anni ho conosciuto inoltre, impresari edili, colleghi, tanta gente e l'apertura del mio studio è stato quasi naturale. Ho 48 anni.
"quali sono i passi per aprirsi uno studio di architettura? Quali consigli dareste ad un novellino?"
Ti do la mia opinione.... trova uno studio dove ti diano spazio per imparare il mestiere, ovvero che ti facciano fare dalla A alla Z lungo tutto l'arco della filiera del progetto, dall'idea iniziale alla fine dei lavori... restaci il giusto per imparare un metodo e come si lavora (non meno di tre anni)... torvati clienti danarosi o una nicchia di mercato.. trova agganci con i politici (non guardare il colore politico, destra sinistra, centro non fa differenza, l'importante è che ti inseriscano in un giro)... trova un giro di clienti vari e disparati, dall'amico, all'amico dell'amico, al cugino dell'amico dell'amico.... tanta chiacchera.. chiacchiera... ascolta e chiacchiera... l'importante nella nostra professione è la chiacchiera, che se anche non sai fare le cose le dai da fare a qualcun altro, ma se non sai venderti non vai da nessuna parte.... fatti crescere il pelo sul petto, se già non lo hai già (ovviamente intendo in modo figurato, nel senso di non avere paura o reverenza per nessuno, e mai farti mettere sotto da nessuno)... coraggio, buttati, ma sempre facendoti ricompensare il giusto del rischio... trova un commercialista onesto ma che ti aiuti... e pensa sempre con la tua testa, quindi non ascoltare quello che ti consiglio :-)
Ah, ovviamente la mia è tutta teoria, perché io personalmente non ci sono riuscito ad avviare il mio studio, ma gli altri ho visto che fanno così.... se nei primi 3/5 anni che lavori nello studio, ti accorgi che manchi dei punti di cui sopra, e ti accorgi che la professione non fa per te, desisti finchè sei in tempo... non è una sconfitta, è semplicemente il prenderne atto che la tua passione, ovvero l'architettura, non è in grado di darti da mangiare.
Buon fortuna.
Ti do la mia opinione.... trova uno studio dove ti diano spazio per imparare il mestiere, ovvero che ti facciano fare dalla A alla Z lungo tutto l'arco della filiera del progetto, dall'idea iniziale alla fine dei lavori... restaci il giusto per imparare un metodo e come si lavora (non meno di tre anni)... torvati clienti danarosi o una nicchia di mercato.. trova agganci con i politici (non guardare il colore politico, destra sinistra, centro non fa differenza, l'importante è che ti inseriscano in un giro)... trova un giro di clienti vari e disparati, dall'amico, all'amico dell'amico, al cugino dell'amico dell'amico.... tanta chiacchera.. chiacchiera... ascolta e chiacchiera... l'importante nella nostra professione è la chiacchiera, che se anche non sai fare le cose le dai da fare a qualcun altro, ma se non sai venderti non vai da nessuna parte.... fatti crescere il pelo sul petto, se già non lo hai già (ovviamente intendo in modo figurato, nel senso di non avere paura o reverenza per nessuno, e mai farti mettere sotto da nessuno)... coraggio, buttati, ma sempre facendoti ricompensare il giusto del rischio... trova un commercialista onesto ma che ti aiuti... e pensa sempre con la tua testa, quindi non ascoltare quello che ti consiglio :-)
Ah, ovviamente la mia è tutta teoria, perché io personalmente non ci sono riuscito ad avviare il mio studio, ma gli altri ho visto che fanno così.... se nei primi 3/5 anni che lavori nello studio, ti accorgi che manchi dei punti di cui sopra, e ti accorgi che la professione non fa per te, desisti finchè sei in tempo... non è una sconfitta, è semplicemente il prenderne atto che la tua passione, ovvero l'architettura, non è in grado di darti da mangiare.
Buon fortuna.