Può la caldaia a servizio di due "edifici abitativi" (di uno stesso proprietario) costituire elemento comune per beneficiare del superbonus, con scadenza analoga ai condomini quindi 12/2023 ?
Preciso che non ci sono altre parti in comune, perché i due edifici sono staccati e distanti una decina di metri fra loro. Unica cosa in comune è appunto l'impianto termico.
Cosa ne pensate ? Grazie a chi risponderà.
BRB : [post n° 456599]
Caldaia come trainante ?
La definizione di funzionalmente indipendente è abbastanza chiara.
Ingresso esclusivo e almeno 3 servizi autonomi, che possono essere riscaldamento, adduzione idrico, elettrico e gas. La sola presenza dell'impianto termico secondo me non è sufficiente
Ingresso esclusivo e almeno 3 servizi autonomi, che possono essere riscaldamento, adduzione idrico, elettrico e gas. La sola presenza dell'impianto termico secondo me non è sufficiente
Albo, qui non ti stanno chiedendo la definizione di funzionalmente indipendente, quello era il problema dell'anno scorso...
Quest'anno si porta "come far diventre la tua casa un condominio o un edificio plurifamiliare per godere della scadenza più lunga".
Quest'anno si porta "come far diventre la tua casa un condominio o un edificio plurifamiliare per godere della scadenza più lunga".
Se non ci sono parti comuni dal punto di vista civilistico, i due edifici sono semplicemente autonomi ma serviti da impianto in comune, caso peraltro dalle mie parti estremamente raro se non unico: anche dal mio punto di vista il solo impianto "centralizzato" non permette di addivenire ad un "mini condominio".
Chiedo per un amico.
E se si trattasse di un negozio e di un abitazione (comunicanti), con planimetrie catastali "indecifrabili" (nel senso che non sono nemmeno parenti con lo stato dei luoghi)? Tipica "fetta" di fabbricato in centro storico con negozio a piano terra.
Parti comuni (non intese come BCNC): pareti dei prospetti, primo solaio fuori terra (forse), parete divisoria tra negozio ed abitazione (forse), impianto riscaldamento (quello idrico sanitario no, xchè il negozio non ha bagno).
Chiedo parere "a sentimento", perchè l'amico è in attesa di visionare l'unica pratica agli atti e l'agibilità.
PS
Per me (e per l'amico) è , per così dire, un condominio, ma ormai, dopo mesi di cambi d'orizzonte, invece di maturare sicurezza, vediamo solo certezze che vacillano.
E se si trattasse di un negozio e di un abitazione (comunicanti), con planimetrie catastali "indecifrabili" (nel senso che non sono nemmeno parenti con lo stato dei luoghi)? Tipica "fetta" di fabbricato in centro storico con negozio a piano terra.
Parti comuni (non intese come BCNC): pareti dei prospetti, primo solaio fuori terra (forse), parete divisoria tra negozio ed abitazione (forse), impianto riscaldamento (quello idrico sanitario no, xchè il negozio non ha bagno).
Chiedo parere "a sentimento", perchè l'amico è in attesa di visionare l'unica pratica agli atti e l'agibilità.
PS
Per me (e per l'amico) è , per così dire, un condominio, ma ormai, dopo mesi di cambi d'orizzonte, invece di maturare sicurezza, vediamo solo certezze che vacillano.
indecifrabili che significa ? che non c'è conformità fra le planimetrie catastali e lo stato dei luoghi ?
Relativamente alla partecipazione "sotto forma di condominio" al SB... va verificata la percentuale di quanto residenziale c'è. Suggerisco la visione di questo webinar. Che per diverse cose a me ha illuminato. https://youtu.be/jb4sVA5Z424
Ad un certo punto la tipa bravissima con i riccioli neri parlava della verifica della superficie residenziale.
Centro storico... occhio. Verifica i vincoli. E comunque per gli edifici soggetti ai vincoli ci sono "deroghe" per il salto delle due classi.
Relativamente alla partecipazione "sotto forma di condominio" al SB... va verificata la percentuale di quanto residenziale c'è. Suggerisco la visione di questo webinar. Che per diverse cose a me ha illuminato. https://youtu.be/jb4sVA5Z424
Ad un certo punto la tipa bravissima con i riccioli neri parlava della verifica della superficie residenziale.
Centro storico... occhio. Verifica i vincoli. E comunque per gli edifici soggetti ai vincoli ci sono "deroghe" per il salto delle due classi.
@archspf ... comunque stavo verificando l'articolo 1117 del codice civile : sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio , anche se aventi diritto a godimento periodico e se non risulta il contrario dal titolo:
.... 2) le aree destinate a parcheggio nonché’ i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l’alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all’uso comune;
... 3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche.
Quindi nel mio caso il locale caldaia è un locale a servizio comune... dove è alloggiata la caldaia. A parer mio - locale + caldaia- sono a tutti gli effetti "parti comuni" dal punto di vista civilistico.
Te che ne pensi ?
.... 2) le aree destinate a parcheggio nonché’ i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l’alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all’uso comune;
... 3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche.
Quindi nel mio caso il locale caldaia è un locale a servizio comune... dove è alloggiata la caldaia. A parer mio - locale + caldaia- sono a tutti gli effetti "parti comuni" dal punto di vista civilistico.
Te che ne pensi ?
@BRB
1) "indecifrabili" significa che non hanno nulla a che fare con lo stato dei luoghi, se non lontanamente. Stato dei luoghi che comunque dovrebbe essere definito da un titolo edilizio per cui è stata fatta richiesta di accesso agli atti.
2) Nessun vincolo della soprintendenza (semplice restauro e risanamento conservativo, nonostante sia un aborto architettonico del tutto incoerente rispetto al tessuto storico). In ogni caso, anche se ci fosse stato un vincolo, il salto di 2 classi è imprescindibile.
1) "indecifrabili" significa che non hanno nulla a che fare con lo stato dei luoghi, se non lontanamente. Stato dei luoghi che comunque dovrebbe essere definito da un titolo edilizio per cui è stata fatta richiesta di accesso agli atti.
2) Nessun vincolo della soprintendenza (semplice restauro e risanamento conservativo, nonostante sia un aborto architettonico del tutto incoerente rispetto al tessuto storico). In ogni caso, anche se ci fosse stato un vincolo, il salto di 2 classi è imprescindibile.
@BRB assolutamente corretto benchè il problema stà nel fatto che le pareti di facciata non sono comuni e pertanto, ritengo seppur paradossalmente, l'opzione 110 come condominio potrebbe attuarsi solo attraverso l'impianto centralizzato e non anche per le coibentazioni.
Ammetto che la mia prima risposta era un pò criptica ma contavo sul fatto che la tua descrizione fosse già da sè esaustiva (fabbricati separati).
Ammetto che la mia prima risposta era un pò criptica ma contavo sul fatto che la tua descrizione fosse già da sè esaustiva (fabbricati separati).
@archspf : Essendo 2 u.i. stesso proprietario, con unica caldaia centralizzata (che sostituisce "parte comune") .. la sostituzione di questa sarà il trainante dell'intervento.
Tra l'altro è una caldaia a GPL i consumi gli costano un botto. Se riuscissimo a fare una PdC + cappotto + Fotovoltaico... sarebbe un bel toccasana !!
Comunque, ritornando al punto di partenza.... inquadrandola così si dovrebbe rientrare con la scadenza a fine 2023. Concordi ?!
Tra l'altro è una caldaia a GPL i consumi gli costano un botto. Se riuscissimo a fare una PdC + cappotto + Fotovoltaico... sarebbe un bel toccasana !!
Comunque, ritornando al punto di partenza.... inquadrandola così si dovrebbe rientrare con la scadenza a fine 2023. Concordi ?!
@ArchiFish : Se ci sono dei vincoli (o anche i regolamenti comunali) che ti impediscono di fare il cappotto o la coibentazione della copertura... non è imprescindibile il salto delle due classi. Lo dice la norma del superbonus. Se non è possibile (per ragioni oggettive), devi dimostrare il passaggio alla classe energetica più alta.
@BRB te lo auguro perchè l'alternativa sarebbe considerarli due unità distinte (30 Giun 22 o 31 Dic 22 con 30% a Giu 22). Si dovrebbe a questo punto interpellare un fiscalista esperto o un legale.
@BRB
Se non è cambiato qualcosa (che mi sono perso), in caso di vincoli che "impediscono" gli interventi trainanti, è possibile accedere al superbonus realizzando i soli trainati, ma resta fermo l'obbligo di perseguire il miglioramento di 2 classi energetiche (fatti tuoi/nostri come riuscirci, ad esempio, cambiando solo gli infissi). Il passaggio alla "classe più alta" si riferisce agli edifici che, essendo in classe A3 non possono migliorare se nn di un solo step, per oggettiva impossibilità (che nulla a che spartire con l'impossibilità di fare il cappotto come conseguenza di un vincolo).
Come sempre, correggetemi se sbaglio.
Se non è cambiato qualcosa (che mi sono perso), in caso di vincoli che "impediscono" gli interventi trainanti, è possibile accedere al superbonus realizzando i soli trainati, ma resta fermo l'obbligo di perseguire il miglioramento di 2 classi energetiche (fatti tuoi/nostri come riuscirci, ad esempio, cambiando solo gli infissi). Il passaggio alla "classe più alta" si riferisce agli edifici che, essendo in classe A3 non possono migliorare se nn di un solo step, per oggettiva impossibilità (che nulla a che spartire con l'impossibilità di fare il cappotto come conseguenza di un vincolo).
Come sempre, correggetemi se sbaglio.
@archfish .... no ti assicuro è come ti ho detto. Leggiti la guida AdE su super bonus a pag.35 esempio 7.
e anche pag. 38 al punto 4.
e anche pag. 38 al punto 4.
"purché la sostituzione dei serramenti determini il miglioramento delle due classi energetiche ovvero, se non possibile, il passaggio alla classe energetica più alta."
Quel SE NON POSSIBILE si riferisce, come dice archifish, ai casi in cui l'immobile sia già in classe A3.
Quel SE NON POSSIBILE si riferisce, come dice archifish, ai casi in cui l'immobile sia già in classe A3.
@BRB il salto di classe o la classe più alta alla condizione indicata da @ArchiFish e @desnip è sempre fatta salva...la deroga stà nel non dover per forza (perché vietato) fare interventi trainanti.
archspf: la "classe energetica più alta" è la più alta in assoluto, non la più alta che puoi raggiungere...
Sì, dopo varie letture che ho fatto stamani, ho capito...Avete proprio ragione.
Grazie per la dritta.
Purtroppo non credo che riuscirò a fare il salto di due classi. La caldaia era già stata sostituita poco tempo fa (è già a condensazione). Si dovrebbe sostituire con pompa di calore aria/acqua. (Ma non c'è spazio per l'accumulo)... E poi non è possibile realizzare un cappotto interno... è già troppo piccolo l'appartamento. Solo con gli infissi, non penso di farcela.
: ( sigh
Grazie per la dritta.
Purtroppo non credo che riuscirò a fare il salto di due classi. La caldaia era già stata sostituita poco tempo fa (è già a condensazione). Si dovrebbe sostituire con pompa di calore aria/acqua. (Ma non c'è spazio per l'accumulo)... E poi non è possibile realizzare un cappotto interno... è già troppo piccolo l'appartamento. Solo con gli infissi, non penso di farcela.
: ( sigh
Interessante, se ho capito bene il cambio del solo generatore, in questo caso la caldaia a gas con una PDC sarebbe un intervento trainato? Quindi non è necessaria la sostituzione di tutto l'impianto termico?
@uelino La necessità o meno della sostituzione integrale dell'impianto dipende dal progetto non dall'incentivo.
@archspf scusami ma volevo dire il contrario, sarebbe un intervento trainante?
Ipotizziamo un intervento su unità unifamiliare, si prevede la sostituzione della sola caldaia a gas con una pdc alta temperatura o un ibrido, lasciando tutto il resto dell'impianto esistente, distribuzione e radiatori, mentre si installano le valvole termostatiche ed il cronotermostato classe V, poi si prevede la sostituzione degli infissi, l'impinato fotovoltaico e un isolamento termico su superfici diserdenti<25% .
In questo caso secondo voi la sostituzione della caldaia si può ritenere l'intervento trainante ?
Ipotizziamo un intervento su unità unifamiliare, si prevede la sostituzione della sola caldaia a gas con una pdc alta temperatura o un ibrido, lasciando tutto il resto dell'impianto esistente, distribuzione e radiatori, mentre si installano le valvole termostatiche ed il cronotermostato classe V, poi si prevede la sostituzione degli infissi, l'impinato fotovoltaico e un isolamento termico su superfici diserdenti<25% .
In questo caso secondo voi la sostituzione della caldaia si può ritenere l'intervento trainante ?
@uelino non è secondo noi o secondo altri, la norma è chiara in proposito: se l'intervento è sulle parti comuni (centralizzato nei condomini) o sulle unifamiliari (autonomo), è sempre trainante.
Qui si discute un caso eccezionalmente particolare dove ci sono due corpi di fabbrica disgiunti ma serviti da uno stesso impianto (centralizzato?).
Qui si discute un caso eccezionalmente particolare dove ci sono due corpi di fabbrica disgiunti ma serviti da uno stesso impianto (centralizzato?).