Salve a tutti
Mi spiace dover scrivere un messaggio così generico, ma ho proprio bisogno di inquadrare la situazione "lavoro da architetto post-laurea" dall'alto e non vorrei annoiare nessuno con una mia storia personale. Mi sembra di muovermi in un terreno davvero delicato e ci terrei a fare le scelte giuste su consiglio ci chi è più esperto.
Mi sono laureato da meno di un anno, seppur mi sono orientato anche prima sulle opportunità di lavoro, un po' per scoraggiamento e un po' perchè volevo affrontare i problemi uno alla volta, ho tirato dritto alla discussione senza più preoccuparmi. Dopodichè ho imboccato, diciamo un po' per passività, la strada del lavoro in nero e poi "finalmente" di un tirocinio in regola, discretamente retribuito (per essere un tirocinio). Sembra essere una strada "classica" ma proprio per questo non so se sia quella giusta per me... troppo battura, troppo scontata... e non lo dico con presunzione, anzi...
Ora la premessa fondamentale che voglio fare è che fare l'architetto nel vero senso della parola non è la mia ambizione, nel senso che non sono sicuro che fare il progettista libero professionista sia esattamente la mia strada. Mi piace progettare, sia chiaro, ho insistito a finire gli studi per una ragione, ma per come ho fiutato la situazione adesso ho capito che o ci si crede veramente oppure meglio cercare alternative. premesso ciò, quanto mi conviene, ad esempio, mettermi a studiare per l'esame di stato? Invidio i miei colleghi che nel dubbio lo hanno già dato, ma per me la stanchezza era troppa e ho preferito concentrarmi sul "trovare un lavoro" (cosa che però non mi è ancora riuscita come vorrei...) Esiste un qualche vantaggio a breve termine dal conseguimento del titolo? Oppure alla fine serve solo se uno vuole arrivare alla libera professione?
a me andrebbe bene fare anche l'esecutore a vita, il "disegnatore", perchè no, non devo per forza mette la firma su progetti, purchè sia però ben retribuito... o almeno retribuito il giusto. Mi andrebbe bene fare il modellatore/renderista, senza la pretesa di essere architetto, purchè sia una strada professionalmente ed economicamente soddisfacente. Certo per quello mi devo ancora specializzare meglio purtroppo. In ogni caso mi sembra (ma è solo una mia impressione) che molti di quelli che escono dalla facoltà, pur di sentirsi "architetti" accettano contratti e mansioni alla fine ben poco interessanti... pur di lavorare per lo studio di tal dei tali, pur di continuare a fare tavole, render, photoshop etc. come facevano in università, pur di rimanere attaccati a un PC accettano situazioni lavorative che sappiamo non essere il massimo... sempre nella speranza de evolvere naturalmente, ma evolvere tra quanto? e a che costo? ne vale davvero la pena?
Aggiungerei che non devo per forza costruire o ristrutturare edifici, mi va bene fare anche l'arredatore, il designer di mobili o il graphic designer sempre se le mie abilità grafiche possono interessare a qualcuno... se la retribuzione nel fare questo è pari o addirittura superiore rispetto a quella di lavorare sotto uno studio tecnico, con la pretesa di essere architetti ma alla fine si è solo disegnatori/compilatori di moduli e il tutto a 1000 euro al mese se va bene... Insomma mi sembra un mercato molto saturo quindi o cerco di mettermi in proprio anche io ma la strada è ancora molto lunga e chissà se mai ce la farò, oppure capire se ci sono strade diverse ma simili da imboccare in modo che possa sempre sfruttare la mia laurea... Altrimenti cercerò di diventare professore, perchè no.
Poi vorrei capire meglio anche la questione delle Partite IVA, ho sentito parlare male diverse volte di questo tipo di assunzione, forse lo stesso contratto che attende me dopo il tirocinio... C'è chi parla di sfruttamento o comunque di una soluzione sempre inferiore rispetto al lavoro dipendente... Che cosa vado incontro accettando un contratto in partita IVA? guadagno scarso? Niente ferie e niente malattia?
Insomma mi sento molto ignorante su certe cose ma davvero sto facendo fatica ad orientarmi... fino a non molto tempo fa mi sarei buttato su qualsiasi cosa pur di accumulare esperienza e cominciare a guadagnare qualcosina ma ora vorrei davvero capire se ci sono scelte migliori di altre che potrei fare.
Grazie per la pazienza spero di ottenere qualche delucidazione non troppo demotivante.
Michael : [post n° 457672]
consigli e chiarimenti per neolaureato
l'esame di stato lo farei a prescindere perchè ti offre sbocchi aggiuntivi rispetto alla sola laurea.
vuoi fare l'arredatore? benissimo, ma metti che siano necessari lavori edilizi: senza esame di stato non puoi firmare nulla, e sei alla pari del dipendente diplomato ragioniere del negozio di mobili che fa i disegnini.
oppure decidi di partecipare a un concorso pubblico: molti chiedono l'abilitazione, oltre che il titolo accademico, e senza di esso ti troveresti obbligato a rinunciare a tutti i concorsi da D e a fare solo quelli da B o C.
insomma, avere in tasca anche l'abilitazione è un valora aggiunto che puoi spendere in qualunque momento ti serva, mentre se non lo hai ti trovi per forza di cose già con possibilità limitate e occasioni perse.
vuoi fare l'arredatore? benissimo, ma metti che siano necessari lavori edilizi: senza esame di stato non puoi firmare nulla, e sei alla pari del dipendente diplomato ragioniere del negozio di mobili che fa i disegnini.
oppure decidi di partecipare a un concorso pubblico: molti chiedono l'abilitazione, oltre che il titolo accademico, e senza di esso ti troveresti obbligato a rinunciare a tutti i concorsi da D e a fare solo quelli da B o C.
insomma, avere in tasca anche l'abilitazione è un valora aggiunto che puoi spendere in qualunque momento ti serva, mentre se non lo hai ti trovi per forza di cose già con possibilità limitate e occasioni perse.
L'esame di stato consiglio di farlo, altrimenti ti precludi di anticipo diverse altre strade ed opzioni che nel corso della vita possono sempre capitare. Avrai una laurea per una professione che non potrai esercitarti. Aprire la partita iva, è un discorso a parte. Sia che hai o meno l'abilitazione, sei iscritto alla cassa professionale o all'Inps a seconda del fatto che tu decida di iscriverti all'ordine dopo aver conseguito l'abilitazione o non ti iscriva (a prescindere se sei abilitato o meno). Poi dovresti specializzarti in qualche ambito e magari intraprendere quel percorso (che so, parlavi di modellazione, bim, o meglio ancora altri rami). Se lavori in Italia a meno che non lavori per imprese e sui cantieri, non hai contratto di assunzione ma lavori a partita iva, spesso senza contratto nemmeno libero professionale. Le retribuzioni per quanto pietose siano sul mercato, dipende da quello che sai fare e dalla tua certezza di quello che sai fare (per quel che mi riguarda sin da neo laureata sono riuscita a percepire stipendi doppi o tripli dei miei colleghi... stessa cosa anche in tempi recenti ed anche rispetto a colleghi con pari o superiore esperienza... poi ho scoperto che c'è chi osa addirittura di più...). Per le ferie, vengono accordate ed a seconda dello studio, ci possono essere situazioni in cui pretendono orari assurdi e situazioni in cui comprendendo che non sei un lavoratore dipendente, viene accordata senza doverlo richiedere una certa flessibilità.
Levami una curiosità: perchè hai studiato architettura se non pensavi di fare il progettista?
Comunque io ti consiglio di non demordere perché questo non è un periodo per l'edilizia così brutto, almeno fino alla fine dell'anno e probabilmente fino alla fine del 2023... tu dove sei collocato geograficamente?
Levami una curiosità: perchè hai studiato architettura se non pensavi di fare il progettista?
Comunque io ti consiglio di non demordere perché questo non è un periodo per l'edilizia così brutto, almeno fino alla fine dell'anno e probabilmente fino alla fine del 2023... tu dove sei collocato geograficamente?