Buonasera, un mio cliente avvocato a Sesto (MI) ha uno studio professionale al piano terra di un edificio anni 70. Questa unità è accatastata come ufficio ma ha altezza netta di 2,4 m (altezza presente anche sul catastale). Mi è stato chiesto, come architetto, di dividere lo studio in due unità, in quanto vorrebbe ristrutturare e affittare o vendere l'altra metà dell'ufficio a terzi. Tuttavia da Regolamento Edilizio l'altezza minima dei locali abitabili deve essere di 2,7 m. Come ci si pone in questi casi?
Grazie a chiunque voglia darmi un parere.
Valerio : [post n° 457768]
Altezza minima
Se l'edificio, in precise circostanze, è stato costruito prima dell'entrata in vigore del DM Sanità del 1975, il penultimo Decreto Semplificazioni ha introdotto specifiche deroghe in tal senso. Tuttavia va verificato che all'epoca il Regolamento edilizio non disponesse già nella direzione attuale (altezza minima di 2.70).
In caso contrario non si può fare nulla: la situazione è in contrasto con le norme regolamentari e pertanto costituisce grave difformità.
Si veda art. 10 DL 76/2020.
In caso contrario non si può fare nulla: la situazione è in contrasto con le norme regolamentari e pertanto costituisce grave difformità.
Si veda art. 10 DL 76/2020.