Buongiorno,
il conduttore di un immobile (da oltre 30 anni in comodato d'uso da parte del padre ora defunto) ha apportato notevoli e importanti migliorie nel corso del tempo (diversa distribuzione, impianti, pavimenti, finiture, infissi).
Per la definizione della ripartizione dell'asse ereditario il conduttore ora chiede la stima dell'immobile che tenga conto, appunto, di tutte le grandi migliorie apportate. Il livello di prestazioni raggiunto dall'immobile e le caratteristiche dello stesso sono molto elevate tanto da rendere difficile una semplice valutazione comparativa con beni simili esistenti sul mercato.
Può essere corretto quindi elaborare una stima del tipo "per valore di ricostruzione deprezzato" ovvero computando tutte le opere migliorative eseguite attualizzandole ad oggi e deprezzandole utilizzando un coefficiente di degrado? Il dato così ottenuto andrebbe sommato poi ad una valutazione considerando l'immobile con caratteristiche e finiture ordinarie?
Grazie
estueta : [post n° 458594]