Buongiorno,
mi trovo in questa situazione: licenza edilizia del 1971 per intervento su bene ecclesiastico (realizzato ben prima del 1939) ma non c'è traccia di nulla osta della soprintendenza per quello specifico intervento.
L'intero complesso è stato poi vincolato nel 2014.
Ho un incarico che riguarda lavori da eseguire in quella specifica porzione di immobile e devo presentare un'istanza alla Soprintendenza con il cui funzionario di zona ho già abbondantemente discusso e che ha lasciato intendere la possibilità di accettare un'istanza "ordinaria", se corredata di perizia che assevera che l'intervento del 1971 non ha procurato danno al bene vincolato.
La comunicazione in Soprintendenza all'epoca della licenza edilizia spettava al Comune o al privato (che nel mio caso è un ente Monastero?
Dunque l'assenza di nulla osta nel 1971 può essere imputabile all'Amministrazione?
Sapete darmi qualche indicazione?
Grazie mille
sagramatura : [post n° 460008]
Licenza edilizia OK, manca parere soprintendenza
Ho fatto molti lavori su beni vincolati, ma non mi è mai capitata una situazione simile. O meglio. Mi è capitato (ero ancora un collaboratore di un altro studio) che effettivamente su una porzione adiacente alla chiesa da sempre utilizzato come magazzino, era palese che erano stati fatti interventi nel corso degli anni senza autorizzazione. Capita anche di trovare molte malte cementizie evidentemente recenti, ma anche in sede di sopralluogo della soprintendenza, si è sempre ragionata sullo stato attuale senza sollevare alcun problema sui lavori eseguiti in precedenza.
Ma la perizia dovresti firmarla tu? .... secondo me spetta alla proprietà fare una dichiarazione di questo se all'epoca dei fatti tu ne eri estraneo. Tu no puoi sapere esattamente cosa è stato fatto. Fai attenzione se la firmi tu a quello che scrivi.
Ma la perizia dovresti firmarla tu? .... secondo me spetta alla proprietà fare una dichiarazione di questo se all'epoca dei fatti tu ne eri estraneo. Tu no puoi sapere esattamente cosa è stato fatto. Fai attenzione se la firmi tu a quello che scrivi.
Ringrazio molto per la risposta.
Il Soprintendente ha espressamente richiesto che la perizia sia a firma dell'ing. strutturista, e non mia.
Mi rimane comunque la domanda iniziale:
negli anni '70 a chi spettava chiedere il parere alla Soprintendenza per interventi su immobili ecclesiastici? Comune o proprietario? L'intervento in questione è infatti stato regolarmente autorizzato da licenza edilizia come tutti gli altri interventi eseguiti nel complesso monastico. Ma non dispongo di corrispondente nulla osta dei beni culturali...
Il Soprintendente ha espressamente richiesto che la perizia sia a firma dell'ing. strutturista, e non mia.
Mi rimane comunque la domanda iniziale:
negli anni '70 a chi spettava chiedere il parere alla Soprintendenza per interventi su immobili ecclesiastici? Comune o proprietario? L'intervento in questione è infatti stato regolarmente autorizzato da licenza edilizia come tutti gli altri interventi eseguiti nel complesso monastico. Ma non dispongo di corrispondente nulla osta dei beni culturali...
Purtroppo non conosco le regole degli anni '70. Mi viene da dire che entrambi i soggetti erano tenuti. Da una parte il committente è responsabile di quello che fa a casa sua, dall'altra il comune deve controllare quello che viene fatto. Chi doveva trasmettere alla soprintendenza il progetto, non lo so.
Nel 71 vigeva la L 1089/39, erano i proprietari a dover richiedere l'autorizzazione. Secondo me da qualche parte, nella pratica edilizia o regolamenti dell'epoca dovrebbe anche esserci scritto che i lavori non dovevano iniziare senza il preventivo ottenimento di tutti gli atti di assenso di enti terzi