Buongiorno a tutti,
scrivo perche´ vorrei capire meglio come funzionano le cose in Italia per un architetto. Dal 2014 lavoro in Germania con contratto a tempo indeterminato e con una paga di quasi 3000 euro netti al mese. Per quanto possa sembrare assurdo, dopo 8 anni e nonostante le condizioni di lavoro piu´ che soddisfacenti, ho pensato di potermi misurare anche con la realta´ italiana. Negli ultimi mesi ho constatato che con il mio profilo di architetto senior con esperienza all estero e´ molto ricercato. Ho sostenuto diversi colloqui per lo piu´in citta´ del Nord(circa 10), tuttavia ogni volta mi e´stato proposto un contratto a partita iva, dicendo che in Italia funziona cosi. Sono ovviamente consapevole che a parita´di lavoro svolto non posso ottenere le stesse condizioni economiche attuali in Italia (anche se in teoria ne avrei tutto il diritto) e sarei disposto anche a dimezzarmi lo stipendio pur di tornare nel mio paese. Quasi sempre mi viene proposto un contratto (annuale nella maggior parte dei casi) 1500-2000 euro a partita iva: cio significa che a questa cifra devo aggiungere eventualmente il 4% di contributi integrativi, e sottrarre poi a fine anno le varie tasse/contributi soggettivi. Alla fine guadagnerei mensilmente 800-1000 euro. Per avere effettivamente 1500 euro netti mensili dovrei emettere una fattura di almeno 2500 euro, giusto? (Spero di essere stato abbastanza chiaro). Aldila di questo vorrei capire se c´e´ un motivo valido per cui le professioni per cui e´ richiesta l´iscrizione ad un albo possono lavorare da dipendenti con P.Iva? Grazie in anticipo
Gigi no : [post n° 461972]
Partita Iva
Semplicissimo: in Italia ci sono 500.000 tecnici ( architetti, ingengeri, geometri e periti vari) per 60.000.000 di abitanti.
Le parcelle nel privato sono praticamente ridotte all'osso. Considera che ci sono tecnici che presentano pratiche edilizie per 300,00 euro fatturati, quando l'impegno profuso è di circa 10-15 ore di lavoro. Fai un pò te...
Un dipendente a tempo indeterminato in Italia costa circa 25.000,00-30.000,00 euro lordi l'anno. Per coprire tale costo dovresti avere una mole di lavoro impressionante e comunque non ti resterebbe nulla a te tiolare dello studio. Era solo per la cronaca.
Le parcelle nel privato sono praticamente ridotte all'osso. Considera che ci sono tecnici che presentano pratiche edilizie per 300,00 euro fatturati, quando l'impegno profuso è di circa 10-15 ore di lavoro. Fai un pò te...
Un dipendente a tempo indeterminato in Italia costa circa 25.000,00-30.000,00 euro lordi l'anno. Per coprire tale costo dovresti avere una mole di lavoro impressionante e comunque non ti resterebbe nulla a te tiolare dello studio. Era solo per la cronaca.
Ciao!
Molto dipende dal tuo regime fiscale. Con il regime forfettario per i primi cinque anni hai le tasse al 5% (successivamente al 15%), e per quanto riguarda i contributi con Inarcassa sotto i 35 anni e per cinque anni hai il contributo soggettivo e quello integrativo dimezzato di 1/3. Io, per esempio, ho aperto p. iva all'inizio dell'anno e per ora il mio compenso è di 1200€ al mese + 4%. Prima di accettare ho fatto un po' i conti, tra tasse e contributi al netto rimangono poco più di 1000€.
Molto dipende dal tuo regime fiscale. Con il regime forfettario per i primi cinque anni hai le tasse al 5% (successivamente al 15%), e per quanto riguarda i contributi con Inarcassa sotto i 35 anni e per cinque anni hai il contributo soggettivo e quello integrativo dimezzato di 1/3. Io, per esempio, ho aperto p. iva all'inizio dell'anno e per ora il mio compenso è di 1200€ al mese + 4%. Prima di accettare ho fatto un po' i conti, tra tasse e contributi al netto rimangono poco più di 1000€.
@Tony, la ringrazio per la sua risposta. Sono daccordo con lei se parliamo di piccoli uffici che lavorano per lo piu´ sul mercato italiano. In questo caso posso capire le difficolta´. Credo tuttavia che se non puoi permetterti di pagare degnamente personale, dovresti purtroppo andare avanti con le tue forze, o ridurre il numero dei tuoi collaboratori. Per quanto mi riguarda ho fatto colloqui con studi italiani che lavorano in giro per il mondo, con fatturati nell´ordine di milioni di euro. In questo caso proprio non capisco perche´ a parita´di lavoro svolto, hai un contratto e sei pagato degnamente nella sede estera, mentre sei una partita iva al limite dello sfruttamento se sei nella sede italiana. Detto questo, capisco anche che dal punto di vista del datore di lavoro assumere qualcuno con contratto a tempo indeterminato possa essere troppo vincolante (alcuni dipendenti anche qui in Germania meriterebbero di essere licenziati su due piedi), e sarei disposto ad accettare la partita iva come molti altri miei colleghi (in Germania ad esempio alcuni la scelgono volontariamente). Tuttavia non posso accettare che un ufficio con fatturati milionari paghi un architetto senior 1500-2000 euro al mese (lordi o quasi). Mi scuso per lo sfogo, ma purtroppo avere la possibilita´ di tornare in Italia e non poterlo fare solo per questioni economiche e´ amareggiante!
Caro gigi no, questa è la situazione figlia di 25 anni di governi di destra sinistra e fruttaeverdura che hanno, con lo slogan del lavoro flessibile, dell'incentivare l'imprenditore che da lavoro, della possibilità di contratti che più merdosi di così non si può, portato ad una condizione del lavoro, che puoi osservare con i tuoi occhi.
Fai bene ad inca@@arti, e farai meglio a restare in germania, visto che già ci stai, e hai detto che stai bene, e farai, come hanno fatto i nostri nonni, te ne torni a casa nel mese di ferie a salutare i parenti.
Fai bene ad inca@@arti, e farai meglio a restare in germania, visto che già ci stai, e hai detto che stai bene, e farai, come hanno fatto i nostri nonni, te ne torni a casa nel mese di ferie a salutare i parenti.
È amareggiante anche per chi non deve rientrare dall'estero ;-) Comunque per un senior che vuole campare decentemente del proprio lavoro, soprattutto se over 35, un fatturato < 40.000€ annui non è a mio parere sostenibile. Il problema è che pochi offrono questo importo, non so se per tirchieria o perché sennò non tornerebbero i conti.
Si tenga conto che con p.iva non hai 13esima, tfr, mutua, ecc., quindi con ciò che fatturi devi costruirti anche le tutele che non hai e che eventualmente ritieni necessarie.
Si tenga conto che con p.iva non hai 13esima, tfr, mutua, ecc., quindi con ciò che fatturi devi costruirti anche le tutele che non hai e che eventualmente ritieni necessarie.
Ciao ab00arch, e´tutto molto chiaro, e ti ringrazio molto per la tua risposta. Io sono sopra i 35 (purtroppo;) e quindi non usufruirei dello "sconto" di 1/3. Avevo letto del 5% per i primi 5 anni, che poi si triplica successivamente. Credo che anziche´ dare agevolazioni, se sei giovane, se sei nei primi 5 anni, ecc si dovrebbe fissare almeno un compenso netto minimo. Non dico far rientrare anche i professionisti iscritti ad un ordine nelle potenziali false partite iva, ma almeno garantire loro uno stipendio minimo dignitoso che possa permettergli di programmare la propria vita su 10-15anni, anziche´ costringerlo a fare calcoli su agevolazioni sul breve periodo. Quando si e´ sotto i 35 anni si puo´ anche vivere con 1000 euro al mese; io ho lavorato in uno studio un anno e mezzo senza stipendio e con 500 euro a Natale e Pasqua, per poi ricevere il mio primo vero contratto al call center a 400 euro mensili. Ma quando si va avanti con gli anni diventa insostenibile, e non credo che un ufficio che adesso paga 1200 euro lordi, possa garantire 2000 euro lordi (ovvero 1400? circa netti) tra cinque anni.
Hai ragione @gigi no. Infatti fra 5 anni non mi vedo assolutamente qui, e forse neanche fra 2.
Caro d.n.a. purtroppo ha ragione. Sono davvero molto inca@@ato, sopratutto perche fino a qualche tempo fa non ricevevo risposta alle mie candidature, ed era meglio. Adesso ti cercano, ma non vogliono pagarti (ribadendo ancora che abbesserei di molto le mie pretese economiche) , ed e´ veramente frustrante. Ci si sente presi in giro. Personalmente non voto piu´da quando ho vent´anni, non ci credo purtroppo. Io auguro ei giovani architetti di non doversi trasferire all´estero. Perche´ quando si e´ giovani sembra tutto bello e stimolante, ma quando si supera una certa eta´ e´ davvero difficile stare lontani dai propri cari. Tuttavia mi auguro che i giovani reagiscano a questa situazione, rifiutando di farsi sfruttare come hanno fatto i loro "fratelli maggiori" (me compreso). Solo cosi i grandi e belli uffici italiani capiranno che senza "manodopera" adeguatamente pagata (anche con P.Iva) non possono pavoneggiarsi andando in giro per il mondo.
Io ti auguro di poter rimanere in Italia anche dopo i 5 anni, perche´ stare all´estero quando hai 30 anni, e´diverso che starci a quaranta, almeno per quanto mi riguarda. Tuttavia temo che volendo fare quello che fai attualmente sarai costretto ad andare. L´unica alternativa e´il lavoro autonomo, se sei abbastanza bravo da procacciarti abbastanza clienti. Io non lo sono stato ahime.