Salve e complimenti per il servizio ho avuto molti spunti leggendo su questo sito.
Vorrei condividere la mia esperienza in merito a ciò che mi è accaduto per il bonus facciata mai effettuato. Ho sentito molte altre persone che hanno avuto il mio stesso problema ognuno con varie divergenze.
In data metà 2020 inizio seriamente a interessarmi per procedere al bonus facciata e contatto un impresa abbastanza seria e radicata nel territorio e ci accordiamo verbalmente per la fattibilità e l'impegno che si sarebbe preso nella ristrutturazione appunto della casa.
(Premetto che se sono qui a scrivere due righe e perché qualcosa è andato storto.)
Mi presenta il suo geometra e ci mettiamo subito in contatto per alcuni rilevamenti inizialmente visto il caos del momento di quel periodo navighiamo comunque a vista tant'è che anche lo stato non aveva ben capito lo svolgimento esatto di queste pratiche edilizie. Per verificare se la mia abitazione è posso usufruire al bonus serve un accesso agli atti al catasto e invio una delega al geometra così che lui possa accedervi dopo di che mi invia anche un preventivo per tutto ciò che riguarda i primi rilevamenti di fattibilità.
Premetto ancora per la mia buona fede che sia il costruttore che al geometra ho sempre detto se i lavori si fanno io chiaramente potrò anticipare delle piccole spese se i lavori non si faranno è chiaro che nulla di questo ha più senso. Loro sempre concordi ma solo verbalmente mi dicono Certo ci mancherebbe altro.
In pratica il 15 dicembre ho l'asseverazione che la mia abitazione può usufruire del bonus facciata e che adesso dipende solo dall'impresa visto l'inverno di quando potrebbe iniziare gli eventuali lavori. Iniziano le prime telefonate primaverili tutto va a rallentatore tant'è che a luglio mi viene detto che per settembre non ha il ponteggio per poter usufruire dell'intervento addirittura mi invita a informarmi su delle aziende che noleggiano ponteggi perché lui non sapeva proprio dove trovarlo. Iniziano le varie telefonate di disaccordo e nei primi mesi del 2021 il geometra mi chiede conto del suo computo metrico e quindi vuole essere pagato. Io non so se potrei pensar male ma potrebbe anche essere che il geometra sia d'accordo con il costruttore e provano ad avviare queste pratiche per poi tanti lavori magari non si svolgeranno mai così mettendo in condizioni il committente in questo caso io a dover pagare il lavoro svolto dei rilevamenti. Nella primavera del 2021 il geometra mi dice che se non pago dovrà essere costretto a interpellare un avvocato oggi in data settembre 2022 mi arriva la lettera dove l'avvocato per conto del geometra mi cita la spesa indicata e se non pago entro 10 giorni si rivolgerà al tribunale. Che siamo in tanti ad aver avuto questo problema non mi fa assolutamente piacere il punto è che questo giochino alla fine chi paga è sempre la persona che non c'entra nulla perché io non mi sono tirato indietro nel l'eventuale investimento ma per motivi non miei il lavoro non è mai stato potuto svolgere. Non so se a livello giudiziario questa cosa potrà andare avanti o magari per una cifra così piccola nessuno mai si presenterà per la riscossione. Condividerai molto volentieri con voi se vi è successa una cosa del genere ed eventualmente come avete risolto se avete risolto
La rocca : [post n° 464980]
Disagio geometra per il famoso bonus facciata
In questa storia ci sono 3 errori:
1 - ha sbagliato il geometra ad affermare che le fasi preliminari, di fattibilità non si pagano senza sottoscrivere un disciplinare di incarico come impone la norma (e come fanno i progettisti seri);
2 - ha sbagliato lei a rivolgersi direttamente ad un'impresa, quando si doveva rivolgere prima ad un tecnico indipendente rispetto all'impresa (in tutti i lavori, prima ci si rivolge al progettista e poi con un progetto in mano si va dall'impresa)
3 - ha sbagliato lei a pensare che gli studi preliminari, il rilievo, il computo ecc... tutto quello che è stato prodotto non si paga;
Detto ciò, difficilmente il geometra potrà rivalersi senza un disciplinare di incarico firmato, immagino che vi dovrete venire incontro per pattuire una somma, per evitare ulteriori complicazioni.
1 - ha sbagliato il geometra ad affermare che le fasi preliminari, di fattibilità non si pagano senza sottoscrivere un disciplinare di incarico come impone la norma (e come fanno i progettisti seri);
2 - ha sbagliato lei a rivolgersi direttamente ad un'impresa, quando si doveva rivolgere prima ad un tecnico indipendente rispetto all'impresa (in tutti i lavori, prima ci si rivolge al progettista e poi con un progetto in mano si va dall'impresa)
3 - ha sbagliato lei a pensare che gli studi preliminari, il rilievo, il computo ecc... tutto quello che è stato prodotto non si paga;
Detto ciò, difficilmente il geometra potrà rivalersi senza un disciplinare di incarico firmato, immagino che vi dovrete venire incontro per pattuire una somma, per evitare ulteriori complicazioni.
Buongiorno architetto MG
Sul primo. Da lei indicato inizialmente erano pochissimi i professionisti che ti facevano pagare per i loro Giusti lavori svolti anche solo per le varie asseverazioni. Ma sappiamo anche che nel tempo per accaparrarsi il lavoro in quanto una reale crisi nel settore edilizio geometri ed architetti per lo meno qui dalle mie parti iniziavano i lavori di controllo e di fattibilità e lo slogan era quello che sei lavori andavano in porto chiaramente venivano saldati.
Sul secondo. Probabilmente avrei dovuto fare come dice lei ma l'impresa è molto radicata e mi aveva detto che i suoi geometri assunti regolarmente avevano troppe cose da fare e di tanto in tanto si appoggiava a dei tecnici esterni di fatto io il professionista in questione non l'ho mai né ricercato né tantomeno conosciuto prima.
Sull'ultimo. Probabilmente siamo veramente in molti ad aver avuto l'illusione che per una piccola verifica seppur credo che sia dovuta riconoscere a livello economico questo lavoro ma troppe volte ho sentito che loro stessi si pronunciavano alla disponibilità della documentazione per poi chiaramente successivamente effettuare i lavori ecco dov'è stato l'interesse del professionista ovvero un piccolo investimento iniziale per poi guadagnarci anche 7-8000€euro.
Ed in ogni caso ahimè tutti ricordiamo che le piccole imprese o grandi che siano hanno inizialmente rifiutato tutti a fare delle abitazioni come le mie singole e guadagnavano di più con degli immobili con più appartamenti magari delle mie stesse dimensioni infatti molte abitazioni grandi seppur con un'unica unità familiare venivano scartate a priori e parità di metrature lavorative da svolgere preferivano piccoli complessi abitativi guadagnandoci di più da ogni abitazione stessa. Io ho firmato sia l'accesso agli atti per la verifica al catasto di fattibilità del bonus 90 sia anche inconsciamente il preventivo da lui inviatomi ma noto che nello stesso preventivo c'è scritto che il tale rapporto finirà a fine diagnosi il punto lì mi arrivasse parlando con un legale e che io la diagnosi da due anni non l'ho ricevuta.
Come dire spero vivamente in questo
Sul primo. Da lei indicato inizialmente erano pochissimi i professionisti che ti facevano pagare per i loro Giusti lavori svolti anche solo per le varie asseverazioni. Ma sappiamo anche che nel tempo per accaparrarsi il lavoro in quanto una reale crisi nel settore edilizio geometri ed architetti per lo meno qui dalle mie parti iniziavano i lavori di controllo e di fattibilità e lo slogan era quello che sei lavori andavano in porto chiaramente venivano saldati.
Sul secondo. Probabilmente avrei dovuto fare come dice lei ma l'impresa è molto radicata e mi aveva detto che i suoi geometri assunti regolarmente avevano troppe cose da fare e di tanto in tanto si appoggiava a dei tecnici esterni di fatto io il professionista in questione non l'ho mai né ricercato né tantomeno conosciuto prima.
Sull'ultimo. Probabilmente siamo veramente in molti ad aver avuto l'illusione che per una piccola verifica seppur credo che sia dovuta riconoscere a livello economico questo lavoro ma troppe volte ho sentito che loro stessi si pronunciavano alla disponibilità della documentazione per poi chiaramente successivamente effettuare i lavori ecco dov'è stato l'interesse del professionista ovvero un piccolo investimento iniziale per poi guadagnarci anche 7-8000€euro.
Ed in ogni caso ahimè tutti ricordiamo che le piccole imprese o grandi che siano hanno inizialmente rifiutato tutti a fare delle abitazioni come le mie singole e guadagnavano di più con degli immobili con più appartamenti magari delle mie stesse dimensioni infatti molte abitazioni grandi seppur con un'unica unità familiare venivano scartate a priori e parità di metrature lavorative da svolgere preferivano piccoli complessi abitativi guadagnandoci di più da ogni abitazione stessa. Io ho firmato sia l'accesso agli atti per la verifica al catasto di fattibilità del bonus 90 sia anche inconsciamente il preventivo da lui inviatomi ma noto che nello stesso preventivo c'è scritto che il tale rapporto finirà a fine diagnosi il punto lì mi arrivasse parlando con un legale e che io la diagnosi da due anni non l'ho ricevuta.
Come dire spero vivamente in questo
Agli errori elencati da @arch MG, con cui concordo, aggiungo:
4) le "verifiche" e le "asseverazioni" non sono solo pezzi di carta o "piccoli investimenti iniziali" ma il risultato (specie se questi si traduce in progetti, computi, dichiarazioni, ecc. e non solo accertamenti preliminari o pareri di massima) della specifica competenza, tempo, esperienza e non ultimo responsabilità che i professionisti mettono in campo: la loro prestazione va remunerata a prescindere che l'intervento vada in porto, indipendentemente dall'esistenza o meno di un bonus, in quanto attività prodromica allo stesso ed in ogni caso è un "servizio" che il tecnico espleta (dietro incarico della committenza) e che prescinde da ogni altra valutazione.
In quanto riconosciuto sin dall'origine tramite il preventivo (e questo vale ai fini di entrambe le parti) potrà esigere sicuramente la "diagnosi" al pari di quanto sarà legittimato il tecnico a pretendere il proprio compenso: in sede giudiziale è il giudice che si pronuncia e seppur in mancanza di un disciplinare (grave errore del tecnico, ma che nell'eventualità potrà determinare una ammonizione deontologica), di fronte ad un preventivo accettato, disporrà quasi certamente la liquidazione in favore del professionista.
4) le "verifiche" e le "asseverazioni" non sono solo pezzi di carta o "piccoli investimenti iniziali" ma il risultato (specie se questi si traduce in progetti, computi, dichiarazioni, ecc. e non solo accertamenti preliminari o pareri di massima) della specifica competenza, tempo, esperienza e non ultimo responsabilità che i professionisti mettono in campo: la loro prestazione va remunerata a prescindere che l'intervento vada in porto, indipendentemente dall'esistenza o meno di un bonus, in quanto attività prodromica allo stesso ed in ogni caso è un "servizio" che il tecnico espleta (dietro incarico della committenza) e che prescinde da ogni altra valutazione.
In quanto riconosciuto sin dall'origine tramite il preventivo (e questo vale ai fini di entrambe le parti) potrà esigere sicuramente la "diagnosi" al pari di quanto sarà legittimato il tecnico a pretendere il proprio compenso: in sede giudiziale è il giudice che si pronuncia e seppur in mancanza di un disciplinare (grave errore del tecnico, ma che nell'eventualità potrà determinare una ammonizione deontologica), di fronte ad un preventivo accettato, disporrà quasi certamente la liquidazione in favore del professionista.