Buongiorno
Forse sarò l’ennesima a scrivere un post del genere, io stessa ne ho letti moltissimi in questo forum ma ho pensato di farlo anche io perché non riesco più a sopportare questo peso.
Ho fatto il liceo classico diplomandosi con il massimo dei voti, sono sempre stata una brava studentessa e molto appassionata alle materie umanistiche. Quando è arrivato il momento di decidere cosa fare in futuro sono andata un po’ in crisi. Sapevo che mi sarebbe piaciuto studiare qualcosa di inerente alla storia dell’arte, ma beni culturali mi era stato più volte sconsigliato. Mi sono dunque iscritta ad architettura perché sarebbe stata una laurea più solida a livello professionale (così mi era stato detto, anche se poi gli stessi professori a lezione dicevano che non avremmo trovato lavoro).
Ho conosciuto persone fantastiche e seguito corsi di storia dell’architettura che davvero mi hanno appassionato, ma vedevo che avere a che fare con programmi di disegno, corsi di fisica meccanica e materie sempre più tecniche e molto poco umanistiche non mi allettava, l’unica parte che mi interessava era quella storica e inerente al restauro, così quest’anno mi sono iscritta a beni culturali.
Ho paura però di aver fatto la scelta sbagliata e di aver compromesso il mio futuro, mi sento davvero insicura e quasi ho un rigetto nello studio perché mi sono auto convinta di aver sbagliato.
In realtà ho visto che le scuole di specializzazione per conservazione dei beni architettonici e del paesaggio (vhe mi interesserebbe molto) è aperta anche ai laureati in storia dell’arte e dunque finirei dove sarei probabilmente finita anche facendo architettura, eppure non riesco a togliermi di questo senso di colpa, ho paura di essermi tolta una possibilità.
Vorrei avere una vostra opinione a riguardo
Grazie mille
Ilaria02 : [post n° 466121]
Studentessa in crisi
A mio avviso, sia architettura, sia le materie umanistiche non hanno molto sbocco professionale ad oggi. Fra 5-6 anni chi può dirlo?
Secondo me segui le tue inclinazioni, studia ciò che ti piace e ti appassiona. Al lavoro, ci penserai poi. Se hai voglia di fare, un lavoro lo troverai. Ma non pensare ora a quello agli sbocchi professionali del corso di studi. Impegnati in quello che ti piace, davvero. Pensa in grande. Se pensi a che lavoro potrai fare con un pezzo di carta in mano, piuttosto che un altro, riduci di moltissimo il tuo potenziale.
Secondo me segui le tue inclinazioni, studia ciò che ti piace e ti appassiona. Al lavoro, ci penserai poi. Se hai voglia di fare, un lavoro lo troverai. Ma non pensare ora a quello agli sbocchi professionali del corso di studi. Impegnati in quello che ti piace, davvero. Pensa in grande. Se pensi a che lavoro potrai fare con un pezzo di carta in mano, piuttosto che un altro, riduci di moltissimo il tuo potenziale.
"In realtà ho visto che le scuole di specializzazione per conservazione dei beni architettonici e del paesaggio (vhe mi interesserebbe molto) è aperta anche ai laureati in storia dell’arte e dunque finirei dove sarei probabilmente finita anche facendo architettura": non so se sono io che ho capito male o tu... guarda che la laurea in storia dell'arte è cosa diversa dalla laurea in architettura...
Anzi, siccome molte mie colleghe provenienti come me dal classico alla fine hanno scelto di insegnare storia dell'arte, ed. artistica, disegno e sotria dell'arte, ecc., forse per te la partenza migliore sarebbe stata la facoltà di storia dell'arte e non quella di restauro...
(p.s.: magari la laurea non si chiama proprio "storia dell'arte", ma avete capito a cosa mi riferisco)
Anzi, siccome molte mie colleghe provenienti come me dal classico alla fine hanno scelto di insegnare storia dell'arte, ed. artistica, disegno e sotria dell'arte, ecc., forse per te la partenza migliore sarebbe stata la facoltà di storia dell'arte e non quella di restauro...
(p.s.: magari la laurea non si chiama proprio "storia dell'arte", ma avete capito a cosa mi riferisco)
a quello che dici hai scelto architettura principalmente perchè ti avevano detto (gente non del settore, evidentemente, visto che c'è una crisi spaventosa che perdura da ben oltre un decennio e che ha portato alla svalutazione della professione e a stipendi da fame, quando hai la fortuna di averne uno) che avresti lavorato facilmente.
la facoltà ti fa schifo: passa a una che ti appaga, facendoti riconoscere e sami e crediti che siano comuni così risparmi un po' di tempo, e anche se perderai un anno pazienza.
la facoltà ti fa schifo: passa a una che ti appaga, facendoti riconoscere e sami e crediti che siano comuni così risparmi un po' di tempo, e anche se perderai un anno pazienza.
L’anno scorso ero al primo anno di architettura, ora al primo di storia dell’arte ma mi hanno riconosciuto abbastanza crediti quindi è come se avessi perso un semestre solo
Allora non farti grossi problemi e continua con entusiasmo al percorso che hai intrapreso, senza pensare (ora) agli sbocchi professionali! Forza e coraggio!
Ilaria, tranquillizzati. Avere una crisi è normale, adesso sei passata ad una facoltà che dovrebbe essere più nelle tue corde, se ti piace datti da fare e finisci prima possibile con il voto migliore che puoi, e poi affronta la tua vita uscendo dal tuo bozzolo. Prima lo fai meglio è. E non ti incartare sui titoli o su quello che ti dicono dovresti fare i tuoi genitori, la tua famiglia, i tuoi insegnanti, i tuoi conoscenti, i tipi che incontri nella tua strada, il cugggino di terzo grado che ne sa tanto perchè è stato due mesi in America. E' la tua vita ed è meglio che la viva tu: anche se dovessi "sbagliare" se li fai tu non sono errori, ma esperienze della tua vita. Magari tra cinque anni sarai ad insegnare, o a salvare l'Amazzonia, che ne sai?
Auguri.
Auguri.