Prima di iniziare lasciate che ringrazi chi si prenderà la briga di rispondermi e di fornirmi delle delucidazioni.
Ho acquistato una casa che devo ristrutturare.
L'appartamento presenta delle piccole difformità (la porta della cucina è stata murata, è stata abbattuta una mezza parete della cucina che confina col soggiorno, dunque tra bagno e cucina non ci sono due porte e tra il soggiorno e l'ingresso è presente un arco non dichiarato).
Ho già richiesto l'accesso agli atti e non è presente una piantina comunale, quindi farebbe fede quella catastale da cui si evincono le difformità.
In teoria dovrei presentare una sanatoria e dopo una CILA per iniziare i lavori per le quali posso ottenere il bonus 50%.
Il mio comune offre però la possibilità di fare un'unica pratica chiamata "CILA in sanatoria con opere finalizzate all'accettazione della sanatoria". La mia domanda è se questa tipologia di CILA mi dia comunque diritto ad ottenere le agevolazioni fiscali.
Grazie,
F.M.
F.M. : [post n° 466324]
CILA in sanatoria con opere finalizzate all'accettazione della san e Bonus 50%
l'argomento è piuttosto dibattuto.
in realtà, leggendo la procedura corretta lei dovrebbe prima presentare una CILA in sanatoria e sanare queste difformità.
Poi presentare una CILA per i lavori da eseguire.
Ora, dopo 20 anni di esperienza, reputo che la cosa migliore da fare, a mio avviso è affidarsi ad un tecnico che redigerà u elaborato con:
1. stato di progetto consessionato;
2. rilievo dello stato dei luoghi;
3. progetto
presentando una semplice CILA e ottenendo le dovute agevolazioni fiscali previste.
Di fatto le opere interne da lei indicate sono di lieve entità e a mio avviso risolvibili in questa maniera, peraltro se la sua intenzione è riaprire o modificare ulteriormente la situazione non ha senso "sanare" la situazione attuale che semmai andava sanata dal precedente proprietario prima della vendita.
L'accesso agli atti al comune andrebbe fatto per ottenere copia della licenza edilizia o di concessione edilizia dell'immobile perchè potrebbe scoprire anche cose ben peggiori della planimetria catastale.
tornando alla domanda iniziale secondo me la CILA in sanatoria non le da accesso alle agevolazioni.
in realtà, leggendo la procedura corretta lei dovrebbe prima presentare una CILA in sanatoria e sanare queste difformità.
Poi presentare una CILA per i lavori da eseguire.
Ora, dopo 20 anni di esperienza, reputo che la cosa migliore da fare, a mio avviso è affidarsi ad un tecnico che redigerà u elaborato con:
1. stato di progetto consessionato;
2. rilievo dello stato dei luoghi;
3. progetto
presentando una semplice CILA e ottenendo le dovute agevolazioni fiscali previste.
Di fatto le opere interne da lei indicate sono di lieve entità e a mio avviso risolvibili in questa maniera, peraltro se la sua intenzione è riaprire o modificare ulteriormente la situazione non ha senso "sanare" la situazione attuale che semmai andava sanata dal precedente proprietario prima della vendita.
L'accesso agli atti al comune andrebbe fatto per ottenere copia della licenza edilizia o di concessione edilizia dell'immobile perchè potrebbe scoprire anche cose ben peggiori della planimetria catastale.
tornando alla domanda iniziale secondo me la CILA in sanatoria non le da accesso alle agevolazioni.
Concordo con quanto indicatole dal collega @nikosky che mi precede. Aggiungo che non esistono a livello nazionale sanatorie "condizionate" e pertanto occorre approfondire il tema ed il reale significato che il suo comune applica alla "CILA in sanatoria con opere finalizzate all'accettazione della sanatoria".
Inoltre la pianta catastale ha valore solo se costituisce uno dei documenti probatori ai fini dell'art. 9-bis DPR 380/2001, ovvero solo se di primo impianto (39/42). Le finalità del catasto sono per scopi catastali e non urbanistici.
Inoltre la pianta catastale ha valore solo se costituisce uno dei documenti probatori ai fini dell'art. 9-bis DPR 380/2001, ovvero solo se di primo impianto (39/42). Le finalità del catasto sono per scopi catastali e non urbanistici.