Buona sera, sto progettando alcuni ambienti di una villa per un mio cliente e vi sottopongo di seguito la mia problematica:
Il piano secondo è un sottotetto, accatastato correttamente come locale lavanderia, infatti sono presenti anche l'attacco per la lavatrice e l'impianto elettrico idoneo a tale uso.
Ora il mio Cliente, per sue comodità, vorrebbe suddividerlo con delle tramezzature.
Chiedo dunque la fattibilità di tali lavorazioni e nel caso qualche normativa a cui fare riferimento.
Grazie
F. : [post n° 472442]
Locale lavanderia/sottotetto
Considerando che se l'uso non è residenziale, le divisioni potranno solo ricavare spazi accessori e pertanto non avrebbero molto senso, anzi alcune amm.ni potrebbero vedere tale richiesta come "espediente" per predisposizioni ad un uso non congruo degli spazi (in alcuni comuni è vietato). Pertanto occorre consultare la normativa locale.
"accatastato correttamente" come lavanderia qualche dubbio me lo lascia. Sottotetto dovrebbe essere sottotetto.
il sottotetto, se rispetta le caratteristiche a norma di legge, con dimensioni ed altezze minime può essere di destinazione d'uso lavanderia.
Mi può dare dunque risposta pertinente alla mia domanda?
Ossia sulla possibilità di realizzare tramezzature di comodità del cliente con eventuale riferimento alla normativa?
grazie
Mi può dare dunque risposta pertinente alla mia domanda?
Ossia sulla possibilità di realizzare tramezzature di comodità del cliente con eventuale riferimento alla normativa?
grazie
il dubbio espresso da unfor, che condivido, è un invito all'approfondimento. Se non si comprende ciò, e si pretende una risposta univoca e pertinente, ha sbagliato blog.
Il fatto che catastalmente il sottotetto risulti come lavanderia, non implica che urbanisticamente sia licenziata tale funzione e che il locale soddisfi i requisiti igienico sanitari previsti per la suddetta destinazione d'uso.
Si rammenta che il catasto non legittima nulla e non è, pertanto, presupposto utile a determinare la fattibilità di un intervento edilizio.
Si rammenta che il catasto non legittima nulla e non è, pertanto, presupposto utile a determinare la fattibilità di un intervento edilizio.
