Buongiorno a tutti.
Sto effettuando il calcolo energetico per la ristrutturazione d'un appartamento in condominio, che adibirò a mio studio ed abitazione.
Poiché l'assemblea condominiale per tre volte ha votato contro la riqualificazione energetica, ho deciso di procederere alla coibentazione interna. Il motivo di ciò, è che l'immobile, vendutomi con APE attestante un EP di 364 kWh/mqA, in base a due differenti verifiche si è dimostrato essere di 404 kWh/mqA e vi sarebbero periodi nei quali vi trascorrerei parecchio tempo.
Ho già trovato e calcolato tutte soluzioni di coibentazione (compresa quella del solaio del pavimento, poiché al di sopra del piano cantine, non riscaldato).
Ora mi è sorto un dubbio. Il DM Requisiti minimi 2015 dice che la verifica dei Ponti Termici va fatta sulla singola unità abitativa, se l'impianto termico è autonomo; mentre va verificato l'intero condominio, se l'impianto è centralizzato.
Nel mio caso, però, io intervengo su un singolo appartamento, ma l'impianto di riscaldamento è quello condominiale centralizzato.
La verifica sarebbe senz'altro necessaria se io volessi usufruire dell'Ecobonus, ma non intendo farlo perché le trasmittanze alle quali faccio riferimento sono quelle in deroga, cioè aumentate del 30%, come ammette il DM/2015, in caso di coibentazioni interne. Potrei giusto usufruire della detrazione del 50% come ristrutturazione.
Quindi, non devo neppure inviare pratica all'ENEA.
A questo punto, non trattandosi né di nuova edificazione, né di "ristrutturazione importante", è necessaria la verifica dei ponti termici?
Ringrazio fin d'ora i colleghi che saranno in grado di rispondermi. Ho già interpellato la commissione competente in materia del mio ordine, ma (forse data la particolarità del caso) non hanno saputo fornirmi responso. È il caso che contatti L'ENEA? Vi ringrazio. Un cordiale saluto.
Livio : [post n° 473172]
Verifica dei Ponti Termici su appartamento di condominio.
Per sicurezza contatterei l'ENEA ma, se si sta facendo l'ecobonus al 50% e non al 110/90%, funziona come una pratica "classica", nel senso che agendo sul singolo appartamento la verifica dei ponti termici va fatto solo per esso. L'impianto centralizzato è più complicato ma non sei il primo.
Grazie mille della risposta, Arcal.
Nel frattempo, ho scritto all'ENEA, ma sono arrivato anch'io alla conclusione che la verifica sia necessaria.
Sottolineo che l'intervento non può usufruire dell'Ecobonus (65%), bensì del Bonus Ristrutturazioni (50%), poiché usufruiamo della deroga del 30% sulle trasmittanze, come ammesso dal DM 2015 per le coibentazioni interne.
Anzitutto, l'intervento è una Riqualificazione energetica, non una Ristrutturazione importante di II livello, poiché, essendo l'impianto di riscaldamento centralizzato, in base al Dlgs 195/2005 e succ. modif., "Edificio" è l'intero palazzo. La superficie oggetto di intervento risulta quindi essere inferiore al 25% dell' Edificio. Per questa categoria, la verifica viene fatta sui soli elementi oggetti d'intervento.
Invece, la verifica dei ponti termici è (o dovrebbe essere) necessaria perché, l'art. 2 del DM Requisiti minimi/2015, che descrive le prescrizioni comuni a tutte le categorie d'intervento, al paragrafo 2.3 dice che: " nel caso di intervento sulle strutture opache delimitanti il volume [...] si procede in conformità alla normativa [...] UNI EN ISO 13788 alla verifica dell'assenza:
- di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione ;
- di condensazioni interstiziali."
A questo punto, sebbene l'edificio in questione non sia di nuova costruzione, in quale altro modo si potrebbe dimostrare l'assenza di condizioni favorevoli alla formazione di muffe, se non attraverso la verifica dei ponti termici?
Nel frattempo, ho scritto all'ENEA, ma sono arrivato anch'io alla conclusione che la verifica sia necessaria.
Sottolineo che l'intervento non può usufruire dell'Ecobonus (65%), bensì del Bonus Ristrutturazioni (50%), poiché usufruiamo della deroga del 30% sulle trasmittanze, come ammesso dal DM 2015 per le coibentazioni interne.
Anzitutto, l'intervento è una Riqualificazione energetica, non una Ristrutturazione importante di II livello, poiché, essendo l'impianto di riscaldamento centralizzato, in base al Dlgs 195/2005 e succ. modif., "Edificio" è l'intero palazzo. La superficie oggetto di intervento risulta quindi essere inferiore al 25% dell' Edificio. Per questa categoria, la verifica viene fatta sui soli elementi oggetti d'intervento.
Invece, la verifica dei ponti termici è (o dovrebbe essere) necessaria perché, l'art. 2 del DM Requisiti minimi/2015, che descrive le prescrizioni comuni a tutte le categorie d'intervento, al paragrafo 2.3 dice che: " nel caso di intervento sulle strutture opache delimitanti il volume [...] si procede in conformità alla normativa [...] UNI EN ISO 13788 alla verifica dell'assenza:
- di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione ;
- di condensazioni interstiziali."
A questo punto, sebbene l'edificio in questione non sia di nuova costruzione, in quale altro modo si potrebbe dimostrare l'assenza di condizioni favorevoli alla formazione di muffe, se non attraverso la verifica dei ponti termici?