Buon giorno a tutti, vorrei chiedere un consiglio per risolvere una questione relativa ai rapporti aero-illuminanti.
Si tratta di un appartamento giorno e notte situato in un edificio di inizio '900 (non di carattere storico); l'edificio è stato ristrutturato a fine anni '80 e il sottotetto (dove si trova la zona notte) prima della ristrutturazione non era abitabile ma presentava delle finestrelle basse lungo i muri perimetrali sotto la falda. Con la ristrutturazione queste sono state abusivamente chiuse ma, secondo l'ultima pratica edilizia degli anni '80 presentata in comune, queste finestre sono ancora presenti. Ora, non risultando verificato il rapporto aero-illuminante (le velux aggiunte negli anni '80 non sono sufficienti) ho presentato richiesta di sanatoria in comune, come consigliatomi dal tecnico comunale. Il comune ritiene non sanabile questo abuso e chiede il ripristino. In sanatoria era stato proposto di incrementare il rapporto aero-illuminante con delle velux in più, ma questo non è stato preso in considerazione.
Sapreste come risolvere la situazione senza riaprire le finestre in oggetto?
Mi sembra abbastanza paradossale dover ripristinare lo stato originale dato che con le nuove velux si raggiungerebbe un risultato nettamente migliore; le finestre da riaprire sarebbero molto basse, piccole e sotto la falda, quindi porterebbero veramente poca luce e aria; in più il costo sarebbe molto elevato data la necessità di impalcature, demolizioni, architravi e nuovi infissi.
Capisco la non sanabilità dal momento che manca la doppia conformità, ma secondo voi quale sarebbe (se esiste) la procedura/modo per richiedere al comune di rendere il tutto conforme (risolvendo la questione dei rapporti aero-illuminanti) non attraverso il ripristino dello stato iniziale, ma attraverso altre soluzioni?
Grazie
Arch. Thomas : [post n° 474513]
Mancato rispetto del rapporto aero-illuminante - abuso non sanabile
Ovviamente non vedendo il tutto è difficile, ma se diminuissi la superficie (rispettando sempre le superfici minime) potresti arrivare al rapporto 1/8?
La sanatoria presuppone che le opere siano state realizzate in assenza di "permesso" assentibile: nel caso non vi siano i requisiti non c'è la doppia conformità. Costoso o meno l'intervento di adattamento/ripristino è necessario. Diversamente seguirei il consiglio di Arch.Sergio, realizzando delle suddivisioni che riducano le superfici utili degli ambienti incriminati.
Nessuna legge fa riferimento alla possibilità, in sanatoria, eseguire opere ulteriori adatte a rendere conformi le irregolarità da sanare. Nemmeno sono ammissibili se i Comuni adottano procedure per rilasciare Sanatorie subordinate all'esecuzione delle opere stesse.
La giurisprudenza ha più volte chiarito, ai fini del rilascio le richieste che necessitano opere, sono in contrasto col termine stesso di "sanatoria" e alle finalità di doppia conformità del DPR 380, dove il presupposto richiesto è che l’intervento risulta conforme alle norme sia al momento della realizzazione che alla domanda. In caso contrario, permettere la conformità postuma alla presentazione della domanda per interventi giudicati illeciti sia alla realizzazione che alla domanda e condizionate ad opere ulteriori per renderli conformi secondo le norme, non è più sanatoria ma condono edilizio.
La giurisprudenza ha più volte chiarito, ai fini del rilascio le richieste che necessitano opere, sono in contrasto col termine stesso di "sanatoria" e alle finalità di doppia conformità del DPR 380, dove il presupposto richiesto è che l’intervento risulta conforme alle norme sia al momento della realizzazione che alla domanda. In caso contrario, permettere la conformità postuma alla presentazione della domanda per interventi giudicati illeciti sia alla realizzazione che alla domanda e condizionate ad opere ulteriori per renderli conformi secondo le norme, non è più sanatoria ma condono edilizio.
Anche a me risulta che la sanatoria con opere non sia ammissibile, anche se alcuni tecnici comunali la accettano/richiedono.
Di fatto - qui lo dico e qui lo nego - in un caso come questo il cliente di Thomas avrebbe potuto ampliare i veloux prima di presentare la sanatoria, per non dover ridurre la superficie interna. Naturalmente a suo grande rischio e pericolo, essendo ulteriori lavori non autorizzati ed a maggior ragione trattandosi di opere in copertura con conseguenti rischi di caduta dall'alto.
In effetti la soluzione più lineare sarebbe ridurre la superficie dei locali interni ottenendo l'ottavo rispetto ai veloux attuali e arrivando ad una situazione sanata; e successivamente (se possibile urbanisticamente) ampliare i veloux e riportare i locali alla superficie estesa.
Accetto insulti se ho scritto bestialità e per aver valutato una opzione da delinquente.
Di fatto - qui lo dico e qui lo nego - in un caso come questo il cliente di Thomas avrebbe potuto ampliare i veloux prima di presentare la sanatoria, per non dover ridurre la superficie interna. Naturalmente a suo grande rischio e pericolo, essendo ulteriori lavori non autorizzati ed a maggior ragione trattandosi di opere in copertura con conseguenti rischi di caduta dall'alto.
In effetti la soluzione più lineare sarebbe ridurre la superficie dei locali interni ottenendo l'ottavo rispetto ai veloux attuali e arrivando ad una situazione sanata; e successivamente (se possibile urbanisticamente) ampliare i veloux e riportare i locali alla superficie estesa.
Accetto insulti se ho scritto bestialità e per aver valutato una opzione da delinquente.