Mino : [post n° 477564]

Visitabilità Servizio igienico

Ciao a tutti, per quanto riguarda la ristrutturazione con il Bonus barriere architettoniche relativa all'ambiente bagno chiedo delle delucidazioni in merito ad un punto riportato nel DM 236/89. Il punto 8.1.6 riporta le indicazioni spaziali e caratteristiche tecnologiche del servizio igienico sanitario, in particolare riporta "Negli alloggi di edilizia residenziale nei quali è previsto il requisito della visitabilità, il servizio igienico si intende accessibile se è consentito almeno il raggiungimento di una tazza w.c. e di un lavabo, da parte di persona su sedia a ruote. Per raggiungimento dell'apparecchio sanitario si intende la possibilità di arrivare sino alla diretta prossimità di esso, anche senza l'accostamento laterale per la tazza w.c. e frontale per il lavabo."
Secondo voi è giusta l'interpretazione che nel caso di edilizia privata il rifacimento del bagno può andare in deroga alle caratteristiche di manovra e rispettare soltanto le caratteristiche dei singoli apparecchi sanitari?
archspf :
Lo scopo del bonus è quello dell'adattabilità, non di rifarsi il bagno di design con aliquota maggiorata....
Mino :
E chi ci deve fare la cresta. Volevo un confronto a livello normativo in quanto in parecchie abitazioni non c'è la possibilità di allargare il bagno e chi ci vive ha bisogno di adeguare i sanitari per migliorare la propria vita quotidiana. Riformulo la domanda, nel caso l'unico bagno ha problemi di spazio ma c'è il bisogno di cambiare almeno i sanitari l'agevolazione è consentita o devono sussistere anche le caratteristiche di manovra all'interno dell'ambiente ?
Ross :
Salve, seguo la conversazione e mi interessa il confronto sul tema. Mi trovo nella medesima situazione: un cliente mi ha richiesto il rifacimento parziale del bagno con l'utilizzo del bonus, ma poiché non sarebbero garantiti gli adeguati spazi di manovra ai fini dell'accessibilità la mia risposta è stata negativa. Io ho interpretato la norma in senso più restrittivo, cioè non mi è sembrata legittima la richiesta di adeguare solo parzialmente il bagno (esempio: realizzazione di una doccia a pavimento, modifica dei sanitari). Dopotutto per gli alloggi privati l'adattabilità è un requisito che va rispettato a prescindere, pertanto credo che l'obiettivo da raggiungere per poter usufruire del bonus sia la piena accessibilità dell'ambiente e quantomeno dei percorsi per raggiungerlo. Tuttavia gradirei un confronto con chi è più esperto.
lorenzo_px :
Riporto quanto scritto sul sito dell'agenzie dell'entrate in merito al bonus barriere architettoniche al 75% ( questo è il nome ma se vi fate un giro lo chiamano con mille nomi diversi, bonus bagno, bonus doccia, bonus infissi...) :

"Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche)."

Ergo per accedere al bonus bisogna dimostrare, tavole alla mano, che il progetto rispetta tutti e 3 i requisiti, senza deroghe anche se il richiedente non è disabile ( e a rigor di logica i tre criteri andrebbe verificati anche fuori dall'ambiente bagno).

Salvo circolari di chiarimenti da parte dell'agenzia delle entrate.
Archifish :
Il dubbio sorge nel constatare la disinvoltura con cui molti accedono all'incentivo nonchè dal fatto che, in teoria, per un'unità immobiliare residenziale, dovrebbe essere sufficiente soddisfare il requisito di adattabilità.
In parole povere, al committente che ne faccia richiesta, prescrivereste un bagno per disabili a tutti gli effetti (compresi sanitari appositi, maniglioni, lavabo sospeso "ribassato", ecc.)?
Oppure vi limitereste a reputare l'intervento ammissibile all'incentivo con doccia a filo pavimento e spazi di manovra per eventuale sedia a rotelle?
Non entro nel tema infissi poichè si rischia di finire nel campo delle interpretazioni borderline (ad esempio in tema di altezza della maniglia).
Mi permetto, però, in ultima istanza, di sollevare la questione della molteplicità di disabili che potrebbero non avere alcuna necessità di tutto ciò che solitamente è previsto in un servizio igienico per diversamente abili e che si troverebbero costretti ad adattarlo ad esigenze a loro non confacenti oppure a dover rinunciare all'incentivo.
Mino :
Ciao, approfondendo la tematica ho riscontrato che a livello di manutenzione ordinaria, straordinaria non c'è scritto nella normativa che si devono rispettare i tre stadi (accessibilità, visitabilità e adattabilità) inoltre nella circolare ultima si intende anche l'agevolazione sui singoli componenti. Credo che il bonus è stato fatto per abbattere le barriere architettoniche anche singolarmente, cioè cambiando un lavabo con colonna con uno a mensola, anche perché non viene richiesto nessun attestazione di disabilità o anzianità. Comunque siamo i numeri uno a non fare coincidere gli incentivi con norme decennali....
Mino :
Sono d'accordo, una fetta maggiore non potrebbe accedere all'incentivo, se non fare modifiche dispendiose...
lorenzo_px :
@Archifish ma io mi pongo il dubbio, una persona in carrozzina che si deve fare la doccia, per entrare in doccia, deve fare delle manovre, ma deve passare da una porta per disabili, deve passare da un disimpegno largo abbastanza, quindi penso, faccio dei lavori per adattare tutta la casa, non solo la doccia. Almeno a livello logico dovrebbe essere così, eppure la ratio sembra essere ben diversa. Onestamente mi sembra una roba sconnessa dalla norma che non serve ne ai disabili ne ai normodotati.
Archifish :
@Mino
Osservo che le mie perplessità sono lecite e condivise. Ho un cliente che sta realizzando un bagno ex novo al piano terra, in un locale precedentemente destinato a deposito (l'unità immobiliari ne aveva solo uno al piano primo). Insiste che parecchi conoscenti, con disinvoltura, affidando le opere a ditte che forniscono il servizio di rifacimento "chiavi in mano", usufruiscono dell'incentivo senza timore (e dello sconto in fattura). Personalmente, non mi sento di appoggiarlo, con serenità, nell'intraprendere la strada del bonus per realizzare un servizio igienico che avrebbe solo spazi di manovra adeguati e doccia a filo pavimento, mentre in ogni altro aspetto sarebbe un bagno del tutto "normale". Non me la sento nonostante la mia interpretazione della normativa preveda che si debba soddisfare il solo requisito di adattabilità (trattandosi di manutenzione straordinaria). E non me la sento per la poca fiducia che nutro in un AdE poco competente e che potrebbe decidere in ogni momento di ribaltare le condizioni di partenza a proprio favore.

@lorenzo_px
io mi pongo il dubbio che un disabile potrebbe tranquillamente deambulare, ma essere ipovedente o amputato al gomito del braccio sinistro (esempi a caso). Cosa se ne fanno certi disabili di un WC con apertura frontale o di un lavabo a mensola a 80 cm dal pavimento?
Ross :
@Archifish, anche io in linea teorica condivido la tua visione (cioè: nella resid. privata sarebbe sensato poter utilizzare il bonus al fine di ottenere un miglioramento commisurato alle esigenze specifiche del committente, senza dover soddisfare pienamente il requisito di accessibilità ma attenendosi a quello dell'adattabilità come da normativa). All'atto pratico però, come già detto, non esistendo al momento una risposta specifica dell'AdE sul tema, preferisco attenermi a una lettura restrittiva della norma e lasciare la libera interpretazione a chi è più disinvolto di me. Soprattutto dopo l'esperienza del 110, con gli stravolgimenti "in corso d'opera" cui si è andati incontro.
lorenzo_px :
@Archifish Condivido il punto, è chiaro che le disabilità possono essere di varia natura, la norma mi sembra sempre stata indirizzata in maniera più estensiva verso chi è in carrozzina e quindi il ragionamento è rivolto maggiormente ad un bagno pubblico. In un bagno privato è chiaro che ognuno se lo immagina a misura della proprie necessità in base alla disabilità e pertanto i dispositivi/componenti vanno tarati su quelle necessità.

Però appunto, sulla questione "adattabilità", la norma intende un livello di accessiblità differita, ovvero che uno spazio deve poter essere modificabile nel futuro in caso di subentrate disabilità. Quindi a rigor di logica se devo ristrutturare un bagno con il bonus barriere architettoniche devo ragionare allargando lo spazio per coprire una potenziale disabilità nel futuro di qualsiasi tipo (carrozzina compresa).

Però, andando nel concreto, le barriere architettoniche non è che si applicano solo al bagno, proprio in virtù di un estensione omnicomprensiva, anche altri spazi della casa vanno adattati. Il mio cortocircuito sta qui, come fanno le imprese che fanno chiavi in mano ad accedere al bonus 75 per il solo bagno, magari sostituendo solo la vasca con la doccia, a dimostrare il rispetto di accessibilità, visitabilità e accessibilità ?
ponteggiroma :
Sulla porta del mio studio e in calce alle firme del mio account di posta elettronica ho scritto:
"non mi occupo più di bonus da febbraio 2023, soprattutto se comportano cessione di credito"
Ho la nausea soltanto a sentirne parlare.
Mino :
Si ma il rispetto di accessibilità, visitabilità e adattabilità viene richiesto solo per nuove costruzioni e ristrutturazioni edilizie. Il bonus si muove verso la sostituzione dei componenti per abbattere le barriere architettoniche come riportato nell'ultima circolare dell'Agenzia delle entrate. riporta la normativa : "Negli alloggi di edilizia residenziale nei quali è previsto il requisito della visitabilità, il servizio igienico si intende accessibile se è consentito almeno il raggiungimento di una tazza w.c. e di un lavabo, da parte di persona su sedia a ruote. Per raggiungimento dell'apparecchio sanitario si intende la possibilità di arrivare sino alla diretta prossimità di esso, anche senza l'accostamento laterale per la tazza w.c. e frontale per il lavabo." Quindi nel privato non devi fare il bagno per disabile su sedia a rotelle, ma si può andare ad agire anche sulle singole cose, il solo cambio del wc o di una singola porta.
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