archix : [post n° 479269]

archix

Buongiorno
chiedo un supporto circa un progetto di accertamento di conformità art.36.
Il fabbricato in esame è stato assentito con regolari licenze edilizie nel '77 e '80 alle quali è seguito un regolare collaudo e rilascio abitabilità. Il progetto realizzato (e per il quale è stato fatto collaudo e abitabilità nell'81) però presenta un'altezza di 50 cm inferiore e un vano scala piu ampio rispetto a quanto assentito. Il cliente oggi vuole regolarizzare questi aspetti. Domanda: per via della doppia conformità (urbanistica e strutturale alla disciplina del tempo e oggi) dal punto di vista strutturale bisogna sanare la situazione o essendovi un collaudo è possibile muoversi diversamente e considerare ok l'intero fabbricato, sanando quindi solo dal punto di vista urbanistico la situazione?
arch.sergio :
Ciao, mi dispiace rispondere in maniera monotona ma dipende dal comune. A me per una sanatoria e un'altezza di +20 cm mi hanno chiesto la doppia conformità strutturale.
archspf :
In realtà la giurisprudenza si è allineata al concetto di "estensione" della doppia conformità anche agli ambiti diversi dall'urbanistica. Va tuttavia verificata la norma codificata dalla regione e dal singolo ente per individuare la procedura corretta (es. verifica di sicurezza piuttosto che rispondenza alla normativa antisismica).
unfor :
Dovresti recuperare il progetto dei cementi armati che non è detto sia uguale al progetto edilizio e vedere sulla base di quali misure è stato fatto il collaudo.
desnip :
Scusate l'off topic, ma mi interessa l'argomento della doppia conformità strutturale sulla quale confesso di essere ignorante... Ma come si fa a garantire la doppia conformità di un immobile costruito ad es. 30 anni fa, alle NTC attuali?
archspf :
@desnip infatti il cortocircuito stà qui. Ad oggi purtroppo siamo a "botte" di sentenze che ammetterebbero astrattamente la possibilità di ricorre alla "sanatoria strutturale", salvo alcune regioni che abbiano già legiferato in merito (vedi Toscana). Tuttavia nella maggioranza dei casi è improcedibile.
Archifish :
Nella Regione in cui più spesso mi trovo ad operare (Emilia Romagna) è prassi consolidata che, a fronte della doppia conformità urbanistica, in tema strutturale si proceda allegando il certificato di idoneità statica in cui si assevera che l'immobile o il fabbricato non presentano lesioni o stati fessurativi per così dire "allarmanti" certificandone di fatto la non pericolosità (e la rispondenza alle norme vigenti al momento del concretizzarsi degli abusi in tema di interventi privi di rilevanza).
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