Rapporti con il progettista

Buonasera,
sono il committente di un progetto di ristrutturazione per una casa bifamiliare. Ho preso contatti con l’architetto che segue il progetto ai primi giorni del settembre 2023, ma che non mi ha mai chiesto a tutt’oggi di firmare un incarico vero e proprio, neanche dopo mia richiesta. Dai primi di gennaio 2024 ha avuto accesso agli atti in comune per poter iniziare la progettazione e da allora questa non si è più interrotta. Premetto che sono sempre stato il più possibile collaborativo sia nella ricerca dei vari professionisti per individuare le soluzioni e i preventivi migliori sia per tutto ciò che concerneva le scelte per mettere a punto il progetto, oltre che per le pratiche necessarie. Ora, a distanza di un anno dal primo contatto, alla richiesta da parte mia di un impegno preciso da parte sua per quelli che sono i tempi di consegna del progetto esecutivo a me e al comune, continua a rispondermi in maniera piccata che non gli è possibile dare tempistiche, in quanto per il computo di spesa deve appoggiarsi al geometra di fiducia e allo strutturista, i quali a suo dire non rispondono. Per di più, prima ancora di aver ultimato il progetto dell’abitazione e di quindi di darmi il tempo di prenotare la ditta, ha presentato SCIA per lo scavo e allacciamento alla rete fognaria comunale, cosa che a suo dire va fatta prima di tutto, e mi ha chiesto già il distacco della linea enel e del gas. In poche parole, mettendo il carro davanti ai buoi, io dovrei uscire di casa a seguito del distacco delle utenze senza neanche avere un disegno di come sarà casa mia, senza tempistiche certe e senza neanche un incarico firmato al progettista. Mi sembra di vivere una situazione paradossale. Come dovrei comportarmi a questo punto? Grazie a chi mi vorrà dare un consiglio.