Un' unità immobiliare rientra nelle tolleranze ma il permesso di costruire autorizzava una larghezza delle camere e dei corridoi inferiori a quelle del regolamento edilizio. Il progettista con CILA finale esseverava la regolarità. L'agibilità è regolare? In caso di modifiche il Comune, verificata la difformità col RE cosa può fare? Il RE non ê mai cambiato.
Grazie a chi può dare una dritta.
Flow : [post n° 487026]
Errore approvazione progetto
la cila non assevera la regolarità.
occorre la S.C.A. Segnalazione Certificata di Agibilità.....
La domanda è contorta e non chiarissima, pregasi specificare. grazie
occorre la S.C.A. Segnalazione Certificata di Agibilità.....
La domanda è contorta e non chiarissima, pregasi specificare. grazie
In effetti la CILA fu seguita da SCA per l'agibilità. Sta di fatto che fu approvato inizialmente con PdL e sempre confermato con DIA e SCIA, un progetto con lato corto di una cameretta inferiore a quanto previsto dal regolamento edilizio e un corridoio di 90 cm che a parte altre norme, sempre il RE fissava in minimo 100 cm. Ora cosa succede se si presenta una variante o una sanatoria? Il comune potrebbe chiedere di portarlo a norma? E se tecnicamente non è possibile? Grazie
A mio parere il tutto è inefficace in quanto contrario al rispetto delle norme vigenti all'epoca e probabilmente "sfuggito" (diciamo così) ad un controllo più attento (fermo restando che è sempre onere del professionista preoccuparsi di aver predisposto un progetto corretto): si potrebbe pensare che, diversamente, qualsiasi intervento illegittimo ancorchè autorizzato sia regolare ma ciò non è affatto vero.
Il fatto che siano succedute altre pratiche che ereditano il "difetto" purtroppo la dice lunga sul modo antiprofessionale di lavorare, ma di certo non aiuta affatto a risolvere il problema (che si amplifica sommando la reiterazione di errati presupposti di legge).
Sul secondo punto, non vi è risposta se non una esortazione ad avere giudizio: astrattamente si dovrebbe conformare i luoghi alle regole (sanatoria condizionata ora prevista dopo il DL Salva Casa...lo specifico solo perchè qualcuno potrebbe pensare ad una prassi consolidata) ovvero demolire le porzioni irregolari, ma mi pare di intuire che la circostanza non lo permetta.
Il fatto che siano succedute altre pratiche che ereditano il "difetto" purtroppo la dice lunga sul modo antiprofessionale di lavorare, ma di certo non aiuta affatto a risolvere il problema (che si amplifica sommando la reiterazione di errati presupposti di legge).
Sul secondo punto, non vi è risposta se non una esortazione ad avere giudizio: astrattamente si dovrebbe conformare i luoghi alle regole (sanatoria condizionata ora prevista dopo il DL Salva Casa...lo specifico solo perchè qualcuno potrebbe pensare ad una prassi consolidata) ovvero demolire le porzioni irregolari, ma mi pare di intuire che la circostanza non lo permetta.
In effetti è così, mentre da una parte il corridoio potrebbe allargarsi a spese del bagno adiacente, dall'altra non sarebbe possibile perchè, l'allargamento della cameretta restringrebbe la scala già ora di 90 centimetri. A questo punto la casa restrà per sempre invendibile?
Grazie ancora
Grazie ancora
Purtroppo di questi casi ce ne saranno sempre di più perché ormai con l'avvento di Cila e Scia (e ancora prima con la Dia) è lasciato tutto in mano al tecnico asseverante che talvolta toppa alla grande. Se la pratica non viene sorteggiata per il controllo con istruttoria non si può stare certi al 100% che tutto sia ok. Io se devo essere sincera preferisco che mi chiedano magari una integrazione e poi risulti a database "istruttoria positiva" dopo che ho integrato. Almeno so che la pratica è stata guardata, non ho fatto errori e il cliente può stare tranquillo. Invece succede che a volte per interventi successivi ti capitino per le mani pratiche di colleghi con questi problemi e ti tocca mettere in discussione tutto il pregresso infilandosi in un ginepraio allucinante